Niente Santoro, più canone?

Si dice già che la RAI aumenterà il canone per far fronte ai minori introiti derivanti dall’addio a Santoro. Ebbene, io non pagherò per i loro errori e fin d’ora penserò a come fare per non pagare ed essere nel giusto perché la RAI E’ MIA E LA GESTISCO IO!

- Santoro 1992 a Samarcanda: nasce la voce libera (Foto Corriere.it)

Io e non altri posso decidere se vedere e sentire alla TV di Stato ogni espressione perché la libertà è uguale da sinistra a destra, da Nord a Sud, da Est a Ovest e per tutti gli uomini democratici e rispettosi della legalità nel nostro Paese: ricchi, poveri, bianchi, neri, cattolici, musulmani, maschi, gay, coppie, anziani, giovani, bambini …

Io pago un servizio e posso anche decidere di non comprarlo più, quel servizio: oggi ci sono tanti mezzi per essere informati comunque e dibattere.

Voi che ne pensate?

19 pensieri su “Niente Santoro, più canone?

  1. caro carlo con me sfondi una porta aperta nella difesa del sud e di napoli in particolare. so bene che non tutto è negativo anzi, nella sanità, nei trasporti, nelle università, nell’arte vi sono delle eccellenze difficilmente riscontrabili in altre città. purtroppo, come spesso ho ripetuto la monnnezza ha ricoperto e svilito anche le cose buone. Il monaldi, che tu citavi, so bene che è un’eccellenza; spesso mia figlia vi opera come anestesista e ho tanti amici medici che vi prestano la loro opera e conosco bene quanto funzioni bene questa struttura. So bene che l’evasione fiscale, le truffe alla sanità, le tangenti, la malavita sono più attive al nord che al sud ma lì il grande capitale ha in mano i mezzi diinformazione che sono molti omertosi ed accondiscendenti. non vorrei che una battuta pongo fine ad un guerra che combatto da anni per il buon nome della mia città e che mi ha portato a rinunciare a buone opportunità professionali pur di restarvi e cercare di cambiare le cose dal di dentro. un saluto.

  2. Carlo, non sono così ingenuo da generalizzare e il mio amore per Napoli per cui in gioventù ho cercato di dare un modesto contributo in azioni di crescita culturale e civile. La sua teatralità, che hai messo in risalto nella seconda parte del tuo intervento, per me è stata fonte di spunti per il mio cabaret (che su un giornale dell’epoca fu definito TEATRO-CRONACA, quindi non solo gag ma anche denunce …) e scuola di quella satira che dal 2000 a oggi ha visto pubblicare dai Direttori responsabili, sui maggiori quotidiani italiani, oltre 700 delle mie lettere frutto di spirito di osservazione e convinzione nel diritto. E’ chiaro che spesso mi trovo a difendere o meno il Sud o il Nord, perché girando si vede, si osserva, si sente … E’ la stessa cosa di quando vai in Europa: Parigi, Londra, Barcellona, Valencia, Madrid, la Svizzera, la Grecia … o, ancor di più in America o altrove: hanno enormi positività e negatività rispetto all’Italia e basta cercare di essere sereni nelle analisi. Il mio Milanapoletano, spero, mette in evidenza questo spirito e lo creai non oggi, ma nel 1979: come sai eravamo da appena un anno a Milano e quindi sicuramente non “condizionati”, come non credo di esserlo oggi, mirando ai problemi e evidenziandoli con un’obiettività sincera che può sempre essere negata dai fatti. Poi si può sbagliare ed essere smentiti e ciò fa bene al miglioramento.
    Negli anni passati avevamo creato il gruppo AMICI-Mail e dibattevamo e scherzavamo, scrivendo, creando giochi, filastrocche … proprio su problemi di varia natura: sarebbe bello riprendere e continuare …

  3. Sono stato ricoverato al nuovo policlinico di Napoli per accertamenti e quello che dici tu non mi è capitato né l’ho visto fare ad altri. Ho trovato personale disponibile ed efficiente. Mio nipote ha subito un trapianto di cuore presso l’ospedale Monaldi in una struttura di estrema eccellenza. Certo, le cose che dici tu, che sembra che continui a pensare che al sud tutto è fermo a trenta anni fa, ci sono certamente, ma sopratutto sono insite in persone anziane, come sicuramente è tua zia, che nata e cresciuta con la mentalità che così deve essere, non si pone neanche il problema dei propri diritti. Tuttavia non è possibile pensare di esportare presso un popolo che ha avuto una storia diversa dai popoli del nord i comportamenti di questi ultimi. Infine per fare un esempio: all’anagrafe del comune di Caserta si ottengono i documenti con le stesse modalità e tempistiche che si hanno presso il comune di Garbagnate Milanese. Ma ovviamente mentre nell’attesa del proprio turno a Garbagnate tutti- cittadini ed impiegati – sono in religioso silenzio o bisbigliano sottovoce, qui puoi sentire i suoni ed i modi di fare della gente del sud: io li ho riscoperti e mi piace ascoltarli. Detto francamente, quando vengo al nord mi deprimo nel vedere strade vuote, gente col broncio e talvolta l’eccesso di regole: sarà la vecchiaia ?

  4. Hai ragione, Carlo. Tendo sempre a difendere il Sud, ma Gianni vive a Napoli e ha sollevato, con ironia, il problema … che esiste, al Sud come al Nord. Poi ci sono cose che non piacciono nemmeno a noi e che succedono di più al Sud. E’ vero: a Napoli paghi di più per la Sanità, ma la colpa di chi è? Forse di chi non gestisce bene? Probabile che anche qui qualcuno mangi, ma giù c’è anche un modo di fare di una parte dei cittadini, dei lavoratori che non si comporta molto civilmente e penso che tu, vivendo le due situazioni, un po’ ne soffri. Esempio: qui non mi risulta che un malato in ospedale per avere il pappagallo o una pillola deve dare ogni volta la mancia all’infermiera ( è successo a una mia zia …). Pensa che da quando sono qui, mi è capitato per la prima volta presso lo studio privato di uno specialista. All’arrivo ci ha ricevuto una signorina molto gentile che ci ha fatto accomodare in sala d’attesa e quando siamo andati via ci ha accompagnati alla porta. Ricordando tanti anni fa a Napoli visite fatte in privato, ho chiesto a mia moglie se dovevamo dare un “omaggio” per ringraziare la signorina e lei mi ha rimproverato: “Qui non si usa! Corriamo il rischio di offenderla …”.

  5. Ok concordo. Ma ciò potrebbe equivalere a fare l’abbonamento a Sky. Per quanto riguarda il 70% di Gianni, ritengo la sua una percentuale esagerata.
    Permettimi, caro Gianni, di dire che è vero che al sud una percentuale non paga il canone, ciò accade anche al nord, te lo dice uno che ci ha vissuto 22 anni e se ne anche è occupato. Ma i signori che vivono al nord, con un pò di puzza sotto il naso, non lo dicono. Ma se tu, cittadino del sud lo affermi con tanta certezza, dai solo adito a quelli del nord ( sopratutto i trapiantati e, bada bene tra questi c’ero anch’io) di parlar male dei meridionali. La gente del sud deve abituarsi, come fanno quelli del nord, ad osannare le cose buone e non ad autocommiserarsi quasi come se fare certe cose fosse un primato da mostrare.
    PS ieri per un’analisi del sangue ho pagato 46,00 euro in Lombardia ne avrei pagato 36. Qui c’è una tassa di 10 euro in più. Io pago più tasse di un mio pari della Lombardia: sarà giusto ?

  6. Anch’io pago quando vado a cinema e a teatro … pago!
    Quando vado al ristorante, scelgo dal menù quello che mi piace e pago sempre: l’idea della Pay TV pubblica non sarebbe male, così chi non paga il canone è costretto a pagare per vedere ciò che gli piace.. Così quel 70 % di evasori che dice Gianni sparirebbero o vedrebbero il Grande Fratello …
    Scherzi a parte, riproporzionando in ticket i 110 € circa del canone forse si risolverebbe veramente il problema e chi guarda … paga.

  7. Io per vedere renato Zero ed altri mie prediletti ho pagato il biglietto al PalaMaggiò di Caserta.
    Occorre essere obiettivi: il pluralismo e la libertà di parola in Italia esite ancora; che poi si debba avere tutto dalla Rai è un’opinione che può anche non essere condivsa da tutti anche perchè a me potrebbe piacere altro. Allora vogliamo la Pay Tv pubblica ?

  8. Certamente Santoro non chiederà elemosine nella vecchiaia. Rimane il fatto che in questo Paese ci deve essere libertà di critica e ancor più di satira. Per vedere i fratelli Guzzanti, i Luttazzi, i Grillo, etc dobbiamo per forza fare anche l’abbonamento a Sky? io non ci sto: la TV pubblica deve dare spazio a tutti e premiare chi porta audience e qualità. Sarà il pubblico a giudicare …

  9. Che Santoro sia fazioso è un dato di fatto. Che possa o meno piacere è scontato. Fare trasmissioni di critica paga sempre perchè criticare è molto più facile che costruire. La causa tra Santoro e la Rai era all’ultimo grado di giudizio ( in Cassazione) : i contendenti hanno ritenuto (la legge lo consente) di transare evitando il giudizio finale di merito. Santoro ha fatto bene i suoi conti uscendosene con una lauta buonuscita. Gridare allo scandalo mi pare fuori luogo, come pure pensare che ciò porti ad un aumento del canone perchè mancherebbe l’apporto della pubblicità veicolata da Anno zero. Occorre decidere se vogliamo una tv di stato, che per definizione, nom deve guadagnare ed è inevitabilmente gestita dai partiti di turno o una Tv che risponda a logiche di mercato gestita dal potente di turno ?

    Quanto a Santoro, sicuramente lo rivedremo su qualche altra Tv; in Italia fortunatamente c’è ampia scelta (pluralismo).

    Tuttavia mi pongo e vi pongo una domanda: la contrapposizione tra diversi schieramenti, che ha contraddistinto l’ultimo decennio ( e dalla quale, tra l’altro, trae spunto il successo di Anno zero) non sta forse comportanto una radicalizzazione anche nel modo di pensare della gente comune che spesso non conosce per nulla lo stato delle cose e si fa manipolare dai media. In definitiva, vuoi vedere che l’utilizzo indiscriminato dei media diventa controproducente ed invece di accrescere la liberatà di pensiero la sta comprimento verso poche idee dei gruppi dominanti ?
    In realtà nessuno più va a fondo nelle questioni. Se pensiamo che, in questo blog, siamo mediamente persone con un grado di cultura medio/elevato eppure non so quanti di noi hanno letto le leggi che si vogliono abrogare: io no!

  10. Il trascorrere degli anni a volte è implacabile … Gianni e Diana, vi conoscete da metà anni ’70 … Ricordate “i Più e Meno” e il “Nuova Europa”? Eravamo spesso insieme tutti, spensierati e pongisti …
    Tornando al canone: vedo molta sensibilizzazione e sarebbe bello estendere questi nostri dibattiti ad altri amici…

  11. cara diana, non ci conosciamo e quindi tu non sai quanto sia ironico ed anche critico nei confronti della mia città e delle sue abitudini (diciamo così). Detto questo dovremmo perlomeno minacciare lo sciopero del canone vista la discutibile strategia dell’azienda che fa andar via i pezzi migliori con mancato introito pubblicitario e si tiene gli sgarbi , i minzolini , i vespa, le carlucci che non vede più nessuno.
    una volta tanto fatevi insegnare qualcosa dai napoletani sporchi e cattivi

  12. Il canone Rai è nato nel 1938 come tassa Eiar, per un ente radiofonico impegnato in un servizio pubblico. Sapevate che le prime trasmissioni televisive a Torino furono fatte nel 1934?
    Oggi la democrazia si è ridotta a un giochetto elettorale mirato a legittimare il potere degli eletti, i quali fanno le leggi spesso ignorando il diritto. Pertanto, la locuzione aggettivale “di diritto” si risolve in un pretesto per l’imposizione delle leggi stesse. Il giochetto riesce e la dittatura del sistema è salva. Sta di fatto che il canone Rai vuole teoricamente finanziare un servizio pubblico. Esso invece finanzia un’azienda di Stato di tipo capitalistico e quindi in concorrenza con aziende similari capitalistiche private, nel caso specifico con Mediaset.

    La mia famiglia fin dal 1954 (fummo tra i primi, nella strada di Napoli in cui abitavamo, ad avere un televisore …) e poi io, abbiamo sempre pagato il canone e volentieri. Prima il canone era un vero e proprio “abbonamento alla RAI”, poi nacquero le TV commerciali che fanno soldi con la pubblicità e la RAI faceva soldi con il canone e la pubblicità (cosa contestata specialmente dall’attuale Premier e padrone delle maggiori TV “private”). La quota di abbonamento allora fu trasformata in tassa di “possesso” di apparecchi che trattano segnali sonori, visivi, etc (quindi TV, radio, PC ….) e come tale VA PAGATA come tutte le tasse e gli evasori devono essere perseguiti. Nel mio “pezzo” non a caso ho scritto che bisogna trovare un metodo “legale” per non pagare questa tassa, ad esempio attraverso un’ abrogazione della norma tramite referendum oppure facendo vivere la RAI solo di pubblicità, ovvero “privatizzandola” in qualche modo. Non so se esistono altre soluzioni.

    Vediamo cosa pensa il quotidiano IL FATTO QUOTIDIANO su:
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/07/perche-e-importante-pagare-il-canone-rai/116185/

    Sito AssoConsumatori:
    – Si può evitare di pagare il canone facendo sigillare i soli canali Rai?
    No, perché il canone è dovuto per vedere anche gli altri canali e non è previsto uno sconto anche se non si guardano mai quelli della Rai.
    – Si possono tenere due o più televisori in casa e pagare un solo canone?
    Si, anche se l’abbonato ha l’apparecchio/i nella seconda o terza casa.
    – C’è qualche modo per non pagare il canone Rai?
    Ci sono soltanto due modi:
    1) sbarazzarsi del televisore oppure 2) chiedere il suggellamento del televisore.

  13. Non riesco a capire come si possa vivere e dormire tranquilli quando non si è a posto con ciò che bisogna fare per legge. Relativamente al canone televisivo, in particolare, mi sembra inutile crearsi degli alibi per sentirsi la coscienza a posto quando poi, per formazione, per onestà intellettuale, per cultura, la coscienza a posto non la si avrà comunque. Questo vale per le tasse, per le bollette del gas e dell’energia elettrica, per la tassa sui rifiuti, per la tassa di possesso dell’autovettura, per l’assicurazione e chi più ne ha più ne dica. Caro Frank, il tuo sfogo di teleascoltatore deluso è più che giustificato ma conoscendoti un pochettino, sono sicuro che pagherai fino all’ultimo cent tutto ciò che è dovuto a Cesare. In questo modo e solo in questo modo sarai poi autorizzato a parlare dei disservizi, delle gabole, delle scelte inadeguate di tutti i fornitori di servizi. Sono uno di quelli che crede poco a chi si lamenta senza pagare, troppo comodo, troppo facile criticare gli altri quando per primi si evadono le proprie responsabilità. Questo deve valere al nord come al sud, all’est come all’ovest, senza altre eccezioni che non siano quelle concesse, per decreto, alle zone che han subito gravi calamità naturali. Io il canone l’ho sempre pagato, mi lamento ma lo pago. C’è di buono che ora i canali rai sono molti di più e spesso li guardo, ma ne abbiamo anche troppi. Forse servirebbe un po’ più di qualità e un po’ meno trasmissioni spazzatura.

  14. da Michele: Penso che tu abbia ragione!
    Ma non so come potremmo evitare di pagare il canone. Forse non avremmo mai dovuto pagarlo, come fanno tanti … del tutto sconosciuti al fisco???
    A proposito di pioggia: dal 2 al 5 giugno mia moglie ed io siamo stati a Vienna e fortuna ha voluto che, a parte due brevissimi temporali nei pomeriggi del 3 e del 4, il tempo è stato bellissimo!
    Pur avendo girato mezzo mondo per motivi di lavoro, non ero mai stato a Vienna. E’ proprio una gran bella capitale europea. Ci è piaciuta moltissimo. Mezzi pubblici eccezionali, pulitissima e quasi zero immigrazione.
    Sapevate che a Vienna, a 3 o 4 km dal suo centro storico, hanno un inceneritore che produce energia?? Pare che nessuno si sia mai lamentato di averlo a pochi metri dalle loro abitazioni. Perché a Napoli e dintorni nessuno li vuole?? Bah
    E’ proprio un’altra cultura. Più conosco altre realtà, più mi vien voglia di scappare da questo ns. malandato Paese.

  15. condivido e sottoscrivo! Non mi piace troppo il commento del tuo amico di Napoli, però….

  16. a napoli da sempre il canone non lo paga il 70 per cent della poplazione, come al solitop siamo civili e lungimiranti. buona giornata

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