Scuse da parte di un napoletano che vive la Città natale da lontano e ne gode le bellezze naturali, culturali e ne soffre le violenze fisiche, ambientali, sociali. Pietà per la morte del ragazzino, comprensione per il carabiniere e condanna per la distruzione, in questi momenti bui, del Pronto Soccorso perché tutto è avvenuto in un contesto che molti concittadini non vogliono o fanno finta di non vedere. Sono pochissimi gli amici che oltre a mettere sui social foto del panorama, delle pizze e dei baba’ mettono denunce di come Napoli manchi di servizi di qualità, di educazione sconosciuta a molti, di diritti e doveri dei cittadini … Ci si rifugia nel GIOCO del calcio, nei post Nord contro Sud e viceversa, trascurando la necessità di chiedere a chi governa Regione e Città una qualità della vita a livelli normali. Ci vuole coraggio, specie in certi quartieri, ma è quello che aiuta. Uno sfogo, amici, perdonatemi, ma non sopporto più sfotto’ e battibecchi. Qualche parola anche ai napoletani che vivono, lavorano e hanno creato famiglia a Milano: basta sputare nel piatto in cui si mangia e mangiano i nostri figli. Viviamo in Italia tra bellezze e criticità, abbiamo Politici e Manager capaci e disastrosi, scienziati e parassiti e dobbiamo renderci conto che nelle emergenze non esistono differenze e si lotta uniti. Perderò qualche amico, ma io penso così: siamo ITALIANI!
Permettetemi uno sfogo …
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