Lasciatemi sgridare …

Ma perché tutta questa meraviglia per dovere indossare mascherine all’aperto quando non si è in luoghi isolati? C’è stato “qualcuno” che non le indossava? Non credo avessero mai detto di non metterle andando nelle vie dello shopping o dello svago, né di evitarle in auto con i non “congiunti” o a cinema e locali pubblici. Ma poi, quale sacrificio enorme sarebbe l’uso della mascherina a fronte del ritorno alla prigionia casalinga, alle TV spazzatura, al pane e pizze che, diciamo la verità, raccontavamo ottime agli amici, ma che erano sassi o, al massimo, croste che gareggiavano solo con pizze dell’altro mondo. Quale obbligo fa una mascherina a fronte della salvaguardia della propria salute e quella degli altri? Certo, vedere pagliacci famosi nel mondo togliere fieri la mascherina può indurre all’imitazione, ma solo gli stolti gravi potrebbero sentirsi così incoscienti. Io ho timore del Covid, capisco che la vita deve continuare, vado in giro, a cinema, ai Musei, a ristorante, ma la mascherina fa parte del mio look anche se sto facendo le orecchie a sventola: ma alla fine, meglio sembrare un Andreotti dai mille difetti e intelligenza fine, che i Trump o certi politici nostrani! Scusate lo sfogo.

“Lacci”: un coinvolgente intreccio di fili

Si dice che il cinema regala emozioni, ricordi, sensazioni, sensi di colpa e di assoluzione: questo film racconta una storia che conferma con forza queste parole. Un intreccio di fili in una famiglia che, come tante, passa dai primi anni di un amore attraverso vicissitudini tra alti e bassi momenti di gioia, come avere dei figli, ad alti e bassi momenti di gelosia,di odio, di rancori, agli anni dell’anzianità con altri modi di vivere una coppia, di ricerca di appigli in cui credere ancora o avere un affetto ma anche con sguardo all’indietro, a errori evitati e errori fatti. Intrecci di parole tra caratteri diversi e accuse reciproche tra tutti i personaggi (si ricorda la frase detta dalla moglie al marito: “Tu non sarai quello che vuoi essere, ma quello che ti capita …”) rappresentati in tanti bellissimi primi piani di attori di alto livello:  Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini e i ragazzi ben scelti e con azzeccata colonna sonora. Daniele Lucchetti si conferma ottimo regista e merita molto più di uno scarso pubblico nelle sale che il Covid ha praticamente bloccato. Si esce pensierosi anche su se stessi e soddisfatti, con i quasi sciolti … lacci.

Locandina da internet