Sarà un altro giorno …

Come ogni mattina mi sono svegliato presto e mi sono alzato peggio di come succede da tempo, in modalità 2020 sotto Covid: stordito, confuso, sperduto …

Cosa fare oggi? Siamo in quale colore di Zona pandemica? Soprattutto: che giorno è? Giovedì? Domenica? Martedì? Boh … Natale è già passato? E l’Anno Nuovo è arrivato? A me sembra ancora il vecchio! Mia moglie dice che ci avviamo al Carnevale, ma non siamo in maschera già da un anno? Tempo di scherzi: ma non veniamo presi in giro da mesi, con false promesse e programmi sicuri che ogni giorni diventano instabili? E che Governo abbiamo? Siamo ancora al giallo-rosso o è tornato il giallo-verde oppure c’è già un arancione-giallo-rosso con sfumatura azzurra … “viva”? 

Per la prima volta dopo tanti anni e forse da quando ero bambino e facevo finta di avere mal di pancia per non andare a scuola, mi sono rimesso sotto le coperte: davanti a me, un altro giorno vuoto, inutile, d’attesa di che? di cosa? 

“Forza, caro – dice la mia dolce consorte (sarà lei che mi fa alzare la glicemia?) – bisogna essere contenti di essere: guarda intorno a noi cosa succede e chi è più sfortunato di noi …”

Vero. Sono fortunato di vivere ancora in questo caos. Ho appreso l’importanza che mi confronti con chi ero ieri invece di paragonarmi a qualcun altro: devo essere consapevole dei miei desideri, articolarli, stabilire le priorità e organizzarli in gerarchie, per evitare che entrino in conflitto tra di loro o con quelli di altre persone e del mondo … 

Certo, posso tentare ma come si fa ad uscire da questa campana oppressiva fatta di un virus con imperante “corona”, di paroloni di politici ed esperti di bla bla bla e di un 2021 che già da CapoDanno scimmiotta il precedente? 

Va bene: reagisco alla depressione e non mi rimetto a letto. Mi accontento della poltrona!