Tra un problema e l’altro, tra un divieto e l’altro passando per i colori dell’arcobaleno-simbolo del “Domani sarà migliore“, tra canti patriottici e tarantelle sui balconi, tra cambi di Governi e massacri politici, tra lacrime e finti sorrisi, tra speranze del “cambieremo tutti” alla conferma che siamo peggiorati, tra amori rinati e finiti tra mura domestiche, tra bimbi a casa o a scuola o metà in classe e metà in “DAD”, tra le quattro stagioni, caldo, freddo … è passato un anno. Un DPCM, tanti DPCM … incubi continui.
Un anno che, ho fatto i calcoli dal mio diario, mi ha tenuto in casa per il 47% dei giorni, quasi mezzo anno buttato via, senza la vicinanza di affetti, di amicizie, di viaggi, di cultura, di svaghi. Un anno che ci ha resi solitari, gelosi dei nostri spazi, oppressi dal nostro cellulare martellante con video e messaggi super-copiati, telefonate piene di silenzi in mancanza di fatti o esperienze da raccontare …
Lontano da teatri e cinema, con pochi spettacoli imposti dal Comitato Tecnico: le “Comiche del Vaffà” o “Il Draghi di ghiaccio”. Preghiere in TV: dai “Vangeli dei due Mattei” o “L’eterno riposo della politica”. Libri permessi: “La Divina Commediola” o “Pinocchio e il Grillo parlante” o “Il Cammino di Arcuri”. Tanti nuovi Personaggi-fantasy conosciuti: da Capua a una Viola e quel Burione di Galli, Pregliasco con Locatelli un po’ Bassetti … con l’inutile attesa di un vaccino antinfluenzale e la speranza di un vaccino anticovid …
Un anno che, quando si è potuto e contrariamente al passato, mi ha visto felice (Sic!) quando la mia dolce consorte proclamava solennemente: “Bisogna andare a fare la spesa!” e che gioia viaggiare negli spazi di Centri Commerciali, esplorare supermercati, comprare souvenir di pacchi di farina, lieviti vari, barattoli di pomodori e piante di basilico! E, grazie al prodigo Governo, ho provato l’emozione di andare a caccia di Pos per il cashback e negli ultimi giorni partecipare alla Lotteria degli Scontrini per avere conferma di essere sfortunato al gioco, ma … fortunato in amore!
165 giorni in casa per rosso “lockdown” o rosso maltempo o rosso d’indotta pigrizia. Certo, uscite ne ho fatte: per andare dal medico, in ospedale, in farmacia o per essere “tamponato” a ogni intervento che ho dovuto subire per varie patologiche manutenzioni ottiche, idrauliche, sul fisico invecchiato … Sembra che tutto si sia voluto concentrare nell’anno. Arrabbiato si, ma superfortunato rispetto a quanto accadeva intorno.
E dopo alcuni giorni di pioggia e freddo serrato in casa, con l’umore a zero, insofferente ai rumori di lavatrici, aspirapolvere e frullatore, col robottino lavapavimenti che mi scodinzola tra i piedi, ecco l’evento: la mia “Signora in giallo” (colore attuale in Lombardia) ha deciso che è tempo di “check up” sanitario: fare controlli che non faccio da anni perché … non si sa mai, meglio prevenire che curare … Ho esultato: finalmente tante nuove occasioni per uscire!