Pianto antico …

La mia dolce consorte mormora timorosa: “Caro, lo so che sono stata al supermercato già due volte in settimana, ma, perdonami, dovresti fare un salto a comprare qualcosa per stasera: sai, vengono i ragazzi a cena per l’ultimo sabato in zona arancione scuro, poi saremo in zona rossa …”
Non avrei mai pensato di essere addirittura “felice” nel sentire queste “angeliche” parole! Medici, esperti, commentatori si chiedono se un anno e più di Covid ha fatto cambiare le persone. Io penso di si, tutti hanno avuto esperienze più o meno dolorose, tutti hanno subìto isolamento da single, da coppia o familiare, tutti hanno avuto reazioni, spesso artistiche o fantasiose ma anche negative e in certi casi violente. Io sono certo, però, di una cosa: andare a far spesa è diventata “azione di libertà”!
Dopo giorni passati tra quattro mura, pigiama a righe stile recluso ammuffito, vedo possibile ciò che per anni ho spesso sfuggito, sempre odiato: le porte aperte verso la società, verso le persone, la possibilità di comunicare almeno con una cassiera e di poterle dichiarare tutta la voglia di farle inserire sul conto il codice della Lotteria degli Scontrini!
Non vincerò mai, non ho mai vinto qualcosa, ma questa volta ho vinto quella sensazione di oppressione e di presa per i fondelli che il Covid e le sue varianti, i Governi e le loro varianti, i politici, gli esperti, i commentatori più o meno sapientoni, mi hanno “regalato” per oltre un anno ormai. Torno a casa un po’ sereno e mi rinchiudo, in attesa di essere macchiato da un nuovo colore: quel nuovo rosso senza vergogna, che mi farà illudere nell’attesa di un salvavita che con una mano ti porgono e con l’altra ti allontanano …
Pensando a vaccini che spariscono, a quelli che vogliono aprire tutto, a Draghi che rifà Conte silenzioso, alle promesse e ai tendoni con le primule di un Governo prima giallorosso, poi multicolore, alla guerra contro vaccini russi e a quelli dubbiosi, cado in un sonno profondo, ricordando quei versi Carducciani un po’ confuso:
“Il vaccino a cui tendevi
la poveretta mano,
il verde menagramo
dà primule in fior.
Nel muto Premier solingo
rivedi tutto or ora
e grugno poi ristora
adduce e di color.
Tu fior della tenda
grossa e inaudita,
tu del vaccino vita
estremo unico fior.
Sei ne la guerra fredda,
sei ne la guerra tetra;
né il sol più ti rallegra,
né ti risveglia onor”

Reginette in crema di peperoni e ricotta

INGREDIENTI x 2p
180 g reginette
1 peperone rosso
100 g ricotta
½ cipolla
Foglie basilico q.b.
Olio evo, sale, pepe, q.b.
PREPARAZIONE
Portare ad ebollizione l’acqua per la pasta, salare. Nel frattempo tagliare il peperone a pezzetti, il basilico, e frullarli, ottenendo una crema.
In una larga padella che possa contenere la pasta rosolare la cipolla tritata finemente, aggiungere la crema di peperone, salare, pepare e portare a cottura. Aggiungere la ricotta e mantecarla delicatamente tenendo in caldo.
Cuocere la pasta, scolarla al dente e versarla nel condimento, mescolando per insaporire bene il tutto. Impiattare decorando con qualche fogliolina di basilico fresco.

 

 

 

A. Passeggio Gentile – 03 marzo 20121

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