Diversamente giovane …

“Sarà capitato anche a voi di avere una musica in testa, sentire una specie di orchestra
suonare suonare suonare suonare, zum zum zum zum zum zum zum zum zum …”

A me è capitato. Quando ero più giovane, spesso andavo a letto con un motivo che avevo da poco ascoltato oppure era esploso dal cassetto dei ricordi e per tutta la notte continuavo a sentirlo e risentirlo, girandomi e rigirandomi, a volte accompagnandolo con immagini, altre volte con allegria o tristezza. Al mattino, quel continuo ritmo e quelle parole non si cancellavano e capitava pure che canticchiavo sotto la doccia o davanti allo specchio facendomi la barba. A volte poteva essere fastidioso: immaginatemi a condurre una riunione o fare una relazione ad un Convegno e avere come sottofondo continuo quell’album musicale di ricordi belli o brutti. Avrei potuto dire, durante l’esposizione, frasi come “la festa appena cominciata è già finita” oppure “quanto t’amo, 
quanto t’amo non lo sai” o “volare oh oh, cantare oh, oh” … Non è successo, ma il rischio era sempre lì, pronto come un gatto che mira un topo.

Stanotte, invece, il tempo delle canzoni ormai lontano, un dormiveglia fatto di parole, di un gioco continuo, una specie di Paroliere con lettere con cui  formare parole, nomi, piccole frasi, partendo da quelle notizie del giorno che ci martellano da mane a sera. Per esempio, mi appariva Speranza, da cui Ser panza (riferito alla riapertura dei ristoranti), Spara Zen (perché vuol darci serenità) … Poi ecco Coronavirus: Corvi sur naso (e chissà quando spariranno?), Corro su navi (si faranno le vacanze?) oppure Salvini: Sali Vin (come al Papeete dice cose strane), Navi SLI (per le sue antipatie per le imbarcazioni e la ormai Seconda Lega Interregionale) e poi Fontana: Non Fata (perché non ha fatto magie, anzi ….) e, infine Draghi: Dr. Aghi (perché farà arrivare i vaccini) o Da Ghir … (per la sua immobilità nelle Conferenze Stampa) …

Insomma, “la musica è finita“, sto invecchiando, devo esercitare la memoria e prima di dormire mi alleno con la Settimana Enigmistica: questa ultima notte è stata veramente agitata e non so se il mal di testa e la febbre a 37,9° sono arrivati per una cattiva digestione o per la reazione al Vaccino antiCovid che ieri mi hanno “inoculato” dolcemente …

Dalla Mostra Is nothing without a message – Triennale MI lug 2009

 

Gamberoni alla “Mozambico”

Questa specialità ci ricorda il nostro viaggio in Mozambico, tra diversi sapori, colori e costumi …
INGREDIENTI x 4 p.
Gamberi giganti 2 kg
Foglie di alloro3
Burro non salato150g
1 birra grande, meglio se appena dolce
​​Spicchi di aglio 3
Paprika dolce 1 cucchiaino
Panna liquida 125ml
Prezzemolo fresco1 mazzetto

PREPARAZIONE
Pulire i gamberi eliminando il filo nero dell’intestino tagliando per il lungo il carapace sul dorso e sul ventre. Pelare e tritare aglio e  il prezzemolo.
Sciogliere il burro in una larga padella a fuoco medio. Aggiungere le foglie di alloro, l’aglio tritato.  Cuocere per 5 minuti a fuoco basso. Aggiungere i gamberi e la paprika dolce, aumentare a fuoco medio. Cuocere per 5 minuti, girando i gamberi a metà cottura.

Quando  i gamberi avranno assunto un colore rossastro  sono quasi pronti. Versare la birra e cuocere per altri 2 minuti. Versare la panna. Salare a piacere e poi cospargere un di prezzemolo (conservarne un po’ per guarnire). Cuocere per altri 2 minuti su  fuoco basso.

Preparato come piatto principale, si può servire accompagnato da patate, riso, verdure o insalata.  Qualunque cosa piaccia.  Come antipasto sarà perfetto così com’è, riducendo il numero di gamberi.

Gary Goslett 09 apr 2021