Ritorno a cinema: The Father. Nulla è come sembra.

Appena tornato a casa, racconto le mie impressioni su questo film, non senza esprimere la nostra emozione per essere tornati a cinema dopo circa 9 mesi, giusto per buttar via brutti ricordi e veder partorire nelle sale riaperte questa pellicola che è un insieme di sensazioni, di ansie, di sentimenti, di affetti e situazioni difficili, reali. Una storia che il neo-regista drammaturgo Florian Zeller, ci racconta, in un ambiente scenico teatrale, senza panorami, strade trafficate, trucchi da computer, violenze o parolacce, gli ultimi anni di un uomo colpito da un male dovuto all’età, dei suoi pensieri che si mescolano e si intrecciano con il dolore e i contrasti decisionali dei familiari nell’affrontare situazioni che tutti pensano non toccare se stessi e che quando si verificano provocano terremoti emozionali. Film vincitore, meritatamente, dell’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale  e ANTHONY HOPKINS., vincitore dell’Oscar come miglior protagonista: senza essere condizionato dai premi, veramente ammetto che sono uscito dalla sala scosso per la concretezza dell’impatto psicologico che ci viene mostrato e del realistico volto dell’attore su cui si leggono tutti i pensieri, le preoccupazioni, le speranze. Pochi attori nel cast, ma bravissimi, in particolare Olivia Colman è capace di rappresentare i conflitti interiori di una figlia attraverso i suoi occhi. Luci soffuse per tutta la durata del racconto, accompagnato dalla colonna sonora di Ludovico Einaudi, non assillante, ma coinvolgente …. Bel ritorno in sala, commovente … (sarà per la mia età?). Un neo: in sala eravamo solo due coppie …

Locandina da internet

Certo, sono arrabbiato …

Certo, sono arrabbiato: se è vero ciò che ho sentito, ovvero che al Mottarone la funivia era utilizzata nonostante il freno d’emergenza non funzionasse e la cosa fosse nota ai Responsabili che, per non perdere i guadagni domenicali, hanno fatto finta di niente, allora, ancora una volta, devo gridare che viviamo in un Paese di “assassini”. Certo, sono arrabbiato: chi sbaglia, paga poco o niente mentre noi andiamo in giro con la paura che il ponte su cui siamo possa crollare, che il treno che ci porta al lavoro possa deragliare, che il bus si possa incendiare, che in strada possano aprirsi voragini, che una scuola appena costruita possa ammazzare i nostri bambini, che una giornata di relax possa trasformarsi in una giornata dell’orrore Certo, sono arrabbiato: ogni volta si proclamano discorsi e promesse giocando voti elettorali sui lutti di tragedie evitabili con manutenzioni serie e fatte con coscienza, ogni volta si creano con i bla bla bla specchietti per le allodole facendo vittime che subito vengono dimenticate. Certo, sono arrabbiato: quelli che ci governano, da sempre, hanno tanto a cuore le nostre vite, ad esempio spingendoci a farci vaccinare per vincere la battaglia col Covid mentre dall’altra parte fanno poco per vincere le battaglie per la nostra sicurezza in casa, in strada, nei luoghi di lavoro, per gli appalti onesti, per l’anticorruzione e infiltrazioni malavitose, per l’evasione fiscale, per la disoccupazione, per il futuro dei giovani e dell’ambiente, per i diritti di eguaglianza di tutti … Certo, sono arrabbiato e voglio reagire anche se ho una sola arma, finora: la libertà di votare, scartando politici di mestiere e parolai, chi le promesse le fa e le mantiene. Certo, è difficile, ma possibile.