La cronaca di questi giorni è un susseguirsi di scontri, verbali e non, tra No Vax e SI Vax, tra No Green Pass e Si Green Pass mentre si diffonde un ottimismo sul calo della pandemia, senza sapere cosa riservano i prossimi mesi, quando la maggior parte dei vaccinati perderanno man mano la protezione acquisita. Questo ottimismo, non so fino a che punto è scientificamente provato, visto che i vaccini utilizzati non hanno dati consolidati nel tempo e ciò dovrebbe spingere il Governo a essere ancora severo nell’applicazione delle precauzioni come distanziamenti, uso mascherine, vaccinazioni, senza emanare ancora decreti caotici che mettono in difficoltà l’applicazione nel reale. Io sono vaccinato e ho Green Pass, rispetto chi ha convinzioni diverse e a loro dico che devono proteggere se stessi, a chi li circonda a cui vogliono bene e, allora, non credendo nel vaccino, facciano almeno controlli con i tamponi e a loro spese senza gravare sugli italiani che hanno seguito le indicazioni di esperti e del Governo.
Detto ciò, l’esasperazione su questo dualismo creatosi intorno alla tragedia del Covid-19, riporta la mia memoria al ’68 quando gli studenti, divisi in classi sociali, nel nome del diritto allo studio e della stabilità di norme scolastiche ed esami di Stato, cominciarono le prime occupazioni. Ricordo che nell’Istituto tecnico che frequentavo, protestavamo anche per avere aule vivibili, attrezzature e strumenti, servizi e carta igienica … e quindi la richiesta era di carattere “sociale”, mentre crescevano il bisogno della parità per la presenza femminile nello studio e nel lavoro, l’ostacolato diritto di libertà sessuale … e quindi la protesta era anche di “costume”. Molti giovani non avevano “credo politico”, ma volevano una Scuola seria e accessibile a tutti. La politica, in queste prime proteste non entrava. Proprio come, secondo me, inizialmente non entrava nei dualismi pro o contro Green Pass o vaccini.
Poi, nel ’68, mano mano gruppi estremisti di destra e sinistra si infiltrarono nei movimenti studenteschi, nei cortei pacifici e fu un proliferare di incidenti, anche con tanti feriti e morti … Ecco: la mia preoccupazione è che si stia tirando troppo la corda su queste discussioni attuali e, proprio per le esperienze del passato, la paura che la violenza di approfittatori politici prenda sopravvento su persone, di idee diverse e che vogliono far sentire pacificamente la propria voce. Bisogna che l’attenzione sia massima, da una parte, dall’altra e dal Governo: il dualismo “puro” su idee e soluzioni diverse può diventare “impuro” con virus di estremismi pericolosissimi.
I problemi si risolvono parlando e non con la forza.