Un film d’arte dedicato all’arte: quando il cinema ci fa vivere storie pregne di fantasia, realtà, allegria, tristezza, sentimenti visibili o nascosti attraverso immagini ben presentate, con primi piani intensi e colori caldi e con un cast di altissimo livello, allora un film è “nostro” e ci rimane dentro. Se la fusione cinema – teatro è ben amalgamata, si ottiene un film che appassiona. Gli autori Roberto Andò, anche regista, Massimo Gaudioso e Ugo Chiti, hanno creato un intreccio commedia – dramma psicologico mostrandoci reazioni dei vari personaggi alle varie provocazioni della vita e dello spettacolo: caratteri diversi come quello di Pirandello, quasi timido, silenzioso, spesso celato dietro le quinte, o quelli esuberanti dei due personaggi in cerca di successo nella battaglia tra problemi quotidiani e sogni a volte impossibili. Un ancora “grande” Toni Servillo, accompagnato da due nuovi attori comici non più comici che hanno acquisito tanta esperienza di palcoscenico che possono dare tenti momenti importanti al cinema. Un contorno si attori d’esperienza che lasciano un grande contributo anche se con piccole apparizioni, per esempio Luigi Lo Cascio, Donatella Finocchiaro e i bravissimi Aurora Quattrocchi e Renato Carpentieri … La colonna sonora Michele Braga, Emanuele Bossi si adagia senza pesare su tutte le scene … Film che cresce col passare del tempo e alla fine si vorrebbe continuare a seguire le storie dei vari personaggi e in particolare quella sensazione, quella “Stranezza” che assale ognuno di noi in certi momenti della vita: ne sentiremo parlare.
La Stranezza: Un film d’arte dedicato all’arte.
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