2023. Ci troviamo presso un’Impresa per chiedere informazioni su un lavoro da fare in casa. Guardati i dettagli tecnici esposti e fatte delle scelte, chiediamo garanzie sulla messa in opera nei tempi e professionalità degli addetti.
Risposta della nostra interlocutrice: “Non dovete preoccuparvi: il nostro personale è tutto italiano …”
L’ho quasi interrotta dicendo che avevo, proprio in mattinata, letto la notizia che uno dei primi miglior pizzaioli d’asporto in Italia non è napoletano o italiano, ma un signore di colore che, venuto nel nostro Paese, si è adoperato con volontà nell’imparare a far pizze e ha aperto un’attività in proprio, quindi a noi non interessa la provenienza, né colori o diversità degli addetti, ma solo che il lavoro sia fatto a regola d’arte.
Imbarazzata, l’impiegata ha detto: “Certo … ma i nostri lavorano con noi da tanto tempo … sono affidabili”.
Torniamo a casa e leggo le ironie sui tratti del viso, sul modo di vestire e di pettinarsi di un politico-donna, al momento molto in vista.
Ecco: ho capito che – 2023 – c’è ancora da camminare lungo la strada dell’integrazione e della parità degli esseri umani. Moltissimo … E siamo circondati da venditori di bla, bla e furbissimi Pinocchi …