Il film di questo sabato sera, detto subito, è piacevole come tanti film del duo Ficarra e Picone, una storia semplice che vuole toccare un tema difficile e antico: l’uomo non può mettere al mondo una creatura e patire dolori e gioie che, per natura e anche per volere divino, sono delle donne. Ma se non fosse così? Il film forse vuole affrontare il tema della parità dei sessi: una donna vale un uomo, può studiare, fare carriera, vincere Nobel, fare guerra, salvare il mondo, ma un uomo potrà mai partorire? Essendo un film comico, la domanda non fornisce una risposta definitiva, lascia in sospeso il futuro. I due comici sono bravi, non raggiungono il livello di interpretazione di “La stranezza”, che questa commedia non richiedeva. Da applausi, come sempre nelle ultime interpretazioni, Barbara Ronchi. Ad alto potenziale Maria Chiara Giannetta che deve allontanarsi un po’ dalle vesti di Blanca e dalle fiction. Il cameo di Giovanni Storti è una ciliegina sulla torta. Luoghi di scena ben scelti, buona colonna sonora e la regia di Amato. In definitiva: Santocielo è un film che inizia sottovoce, cresce man mano e richiede “Santa pazienza” per avere risposte.
Santocielo. Santapazienza.
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