Sarà il tempo variabile, è variabile anche il mio umore. In questi giorni la mancanza di interessi, di volontà, di curiosità, di fantasia, diventa pesante come l’avanzare dell’età.
I giorni vanno e ci sono segnali che mi annunciano una sempre maggiore trascuratezza fisica e morale come dimenticare qualche nome o ricorrenza, il chiudermi in un guscio evitando contatti, dedicandomi alle mie piccole cose: scrivere un diario, curare questo blog, qualche verso da mettere nel cassetto, fare satira sul mondo sociale e politico con tanti “Mah” … Poi, colpa anche delle tecnologie e di questi social che rendono anti-social oppure dei cellulari che si sostituiscono alla memoria perché sono loro che conoscono numeri telefonici, numeri utili e parole segrete … Ricordo ancora i numeri di telefono fisso dei miei amici di gioventù e dei miei parenti, ma non so quelli attuali della mia famiglia, dei pochi conoscenti rimasti …
I miei figli mi hanno sempre considerato un “orso”: ho evitato inviti, occasioni anche importanti. Una volta, invece, potevo risultare “simpatico” e facevo anche l’autore e attore comico di “teatro-cronaca”, di cabaret con il gruppo di miei amici storici “I Più e Meno” con i quali giravamo nei localini intorno a Napoli, arrivando persino ad alternarci con “I cab-inetti” che poi erano quelli che diventarono “La Smorfia”, ovvero Enzo De Caro, Lello Arena e il grande Massimo Troisi … ma il bisogno del lavoro mi portò a chiudere e a vivere lontano da tutti con anni di impegno, dedizione e passione col regalo di una bella famiglia … Oggi, però, i miei scritti, le mie vignette, hanno un unico “spettatore”: me stesso. Tutto ciò che ho fatto, compreso le rinunce, la testardaggine, le coerenze inflessibili, l’ho fatto per scelta, a volte per mantenermi onesto, fedele, vicino alla mia famiglia, ma sempre per proseguire con valori che mi ero creato, su insegnamenti dei miei genitori … Oggi non scrivo tutto ciò per lamentarmi, ma solo per fotografare o disegnare (altre mie passioni), la realtà.
Riflessione: un tempo, per leggere un solo romanzo impiegavo settimane, addirittura mesi, ora misuro lo scandire dei giorni passando sempre più velocemente da una storia all’altra: mai avrei immaginato di tornare in biblioteca meno di ogni settimana e questo mi fa capire come i capitoli della mia vita si susseguono sempre più velocemente, lasciando un passato di cose brutte e tante cose belle e assottigliando le speranze di vedere realizzato qualche altro sogno.
Corrono, corrono gli anni miei verso l’epilogo …