Uno sguardo dal ponte. Più o Meno…

Pubblicato oggi su QuiArese:

15 aprile 2015 – “È fuor di dubbio, sia sul piano biologico che su quello antropologico, che in città si è verificata già da diversi anni una sconvolgente mutazione genetica che ha determinato il passaggio dall’homo sapiens all’homo traficans… Le prime avvisaglie si sono manifestate negli anni ’60 quando si scontrarono in maniera eclatante gli effetti di due fenomeni: da una parte la progressiva e inesorabile cementificazione della città e sull’altro versante la motorizzazione di massa. Cemento e auto si sono contesi negli anni passati ampi spazi di verde e si contendono tutt’ora le ultime zolle di terra e i superstiti ciuffi di erba impallidita. Con l’homo sapiens la civiltà ha conosciuto la ragione, il diritto, la giustizia. Con la comparsa e l’affermazione del traficans l’umanità ha provato la gioia effimera della circolazione in senso vietato, del divieto di sosta non rispettato, del percorso non autorizzato…”. Questo estratto dal libro del campano Lucio Rufolo, medico specialista in malattie respiratorie, “De bello traffico – Vedi Napoli e poi ti muovi” ed. Homo Scrivens, fa capire, secondo il nostro parere, che il processo è irreversibile: l’importanza dello strumento–auto prende il sopravvento sulla sostenibilità ambientale e sta agli uomini capire come gestire questo processo nel miglior modo possibile. 

La nostra Arese sta vivendo momenti di grandi cambiamenti: in meglio o in peggio non riusciamo a dirlo e non tocca a noi che “informiamo”. La storia degli ultimi anni della Città ha avuto il suo corso e alla storia futura tocca la sentenza. Siamo sicuri che l’immobilità porta a regredire e che le innovazioni devono essere introdotte perché le cose cambiano, cambiano le tecniche, le abitudini, gli strumenti, la natura, gli uomini: in ogni caso è l’intelligenza, l’homo sapiens, che deve intervenire e far in modo che le innovazioni siano ad impatto positivo per la popolazione, per l’ambiente e per la qualità della vita. Molte decisioni sono state e verranno prese e il fiume deve continuare a scorrere: l’importante è che lo faccia nel suo letto, entro gli argini, tenendo conto che non sempre il tempo è sereno e che i temporali e le esondazioni possono creare danni: la progettazione è fondamentale, come lo sono i controlli. Fatti che si stanno susseguendo nel nostro Paese, giorno dopo giorno, lo dimostrano: se non tutti, a tutti i livelli e per le proprie responsabilità, fanno il proprio dovere, tutto ciò che si sta facendo può “crollare”, “fallire”, essere “dannoso” perfino “uccidere”.

Quando iniziai a lavorare, il mio primo Capo diceva sempre: “Se vuoi fare bene qualcosa, la devi far bene fin dall’inizio”. A questo punto, introduciamo un esempio che ci è vicino: senza entrare nel merito se le rotonde sono più o meno utili o più o meno pericolose per la viabilità (su questo ci sono stati e sono in corso dibattiti su QuiArese e sui social aresini, anche con interventi molto più qualificati di chi scrive) la foto allegata dimostra che le cose devono essere veramente fatte nel modo migliore dall’origine. Senza essere un tecnico in materia, da semplice osservatore, ritengo che la rotonda nata davanti al Centro Commerciale in via Luraghi ex- Alfa, sia da sottoporre all’attenzione di chi ha competenza in materia. Trascorrendo qualche minuto a guardare il traffico dal ponte, già su QuiArese del 9 aprile scorso, avevo segnalato con una foto la larghezza insufficiente della corsia a destra della rotonda, specie per il passaggio di Tir, ma anche le auto sono spesso costrette a frenare e sterzare di colpo. La foto A mostra un Tir che per affrontare la curva si allontana, giustamente, dal marciapiede a destra, ma proprio questo marciapiede dopo pochi giorni dall’uso, risulta già rigato e rovinato da ruote che sono andate contro: quanto tempo avrà di vita? La foto B mette in evidenza che le corsie, dopo la linea del dare precedenza, verso la rotonda da due diventano una: abbiamo visto auto che si sono sfiorate. La foto C mostra proprio un’auto nera che dalla corsia di sorpasso è costretta, alla rotonda, a sterzare a destra per entrare nell’unica corsia. La foto D è la più orribile: un’auto nera che proveniva dalla corsia di sorpasso per entrare nell’unica corsia a destra della rotonda è stata costretta a tagliare la strada a un camion che ha dovuto frenare di colpo…

La situazione preoccupa perché ormai, come si vede, la parte descritta è ormai definitivamente costruita e si sta procedendo con la parte a sinistra, corsie opposte: si potrà fare ancora qualche intervento migliorativo? Non ci piace criticare solo per spirito di farlo, abbiamo sempre mostrato foto e prove di ciò che scriviamo: ci dispiace, invece, che spesso non abbiamo riscontri da chi di dovere, né in negativo, né in positivo. Più o Meno.

Francesco Gentile
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10 pensieri su “Uno sguardo dal ponte. Più o Meno…

  1. da Facebook QuiArese, Angelo Russo: Scendi dal piedistallo, scrivi stupidaggini e ti danno lo spazietto perché é gratis e tutto fa brodo alla loro pubblicità a pagamento

  2. sr Russo: in genere chi scrive su un giornale non replica, lasciando a ognuno le proprie considerazioni. Mio malgrado, le devo rispondere per punti. 1) sulla mia vita privata e i miei impegni, ancora una volta la invito a non fare osservazioni, perché non ci conosciamo. Anche in altri commenti rivolti ad altre persone lei ha l’abitudine di criticare con modi pesanti. Per quanto mi riguarda, se ne astenga. Io seguo per QuiArese una rubrica nata proprio per descrivere fatti o cose che quotidianamente osserviamo e cerco di rispettarne l’impegno. Altre parti del settimanale si occupano di argomenti diversi. 2) Una foto fissa un attimo, lei non vede ciò che è successo poco prima, né cosa succede dopo. Obiettivo dell’articolo è evidenziare “potenziali” pericoli. 3) Chi fa “informazione” non deve risolvere i problemi: per questo ci sono i Responsabili. La prossima volta saremo costretti ad usare un video solo per lei, visto che è duro a capire … 4) Per quanto riguarda i rifiuti, attento a non andare nel mucchio. 5) Infine, visto che i “pensionati” le provocano livori, pensi a come difendersi da quelli come lei, quando lascerà il lavoro. 6) Con ciò chiudo: non amo annoiare gli altri lettori.

  3. da Facebook di QuiArese, Angelo Russo:
    Signor pensionato, invece di andare in giro a fare foto inutili e accompagnarle a ipotesi surreali perché non decide per una volta nella vita di dedicare il suo tempo a qualcosa di utile alla comunità ? Se non crede che sia così la sfido a fare una bella stampa di queste fotine, recarsi in un qualsiasi posto con gente sconosciuta e chiedere a 10 persone “Nota una qualsiasi manovra del camion (foto a) ? Se si quale ?” Se di queste 10 persone prese a caso, meno di 3 notano la sua allucinazione, lei si dedica a raccogliere i rifiuti che tanto le piace fotografare per poi lamentarsi invece di raccoglierli, cosa ne dice ?

  4. da Facebook QuiArese, Marco Veroni: Grazie per la descrizione. Qualche osservazione di ordine generale. Quello che lei ha notato, ovvero della pericolosità della promiscuità in rotatoria è stata una delle osservazioni ripetutamente avanzate sul Piano Pavone-Palestra sia in auditorium che in queste sedi. Allora facevamo notare come lo scambio di corsia fosse possibile anche negli innumerevoli tratti rettilinei, come in corrispondenza di immissioni e di passaggi pedonali. La seconda riguarda il diametro della rotatoria, raramente vedrà qualcosa di simile in paese, perchè? perchè non c’è spazio, ci sono già le case. Anche laddove sarà possibile avere un diametro importante e quindi una deflessione che obbliga al rallentamento avremo situazioni di promiscuità o incertezza e pericolo, come all’incrocio di Matteotti per le corone esterne, leggasi pedoni. Il motivo? sempre lo stesso, ci sono già case e giardini. Stefano ha già fatto notare che in molte circostanze poi non esiste dislivello fra percorso pedonale e ciclabile. Nel caso in cui il diametro invece risulta ridotto ai minimi, ad esempio, via nuvolari-platani, vedremo la velocità di avvicinamento alla rotatoria, vedremo come faranno i cambi di livello, se li faranno a norma di legge sappiamo che non servono, se li faranno efficaci prepariamoci a ricevere qualche causa come Comune. La terza cosa è una domanda. Cosa vede intorno a quella rotatoria? Niente. Il centro commerciale in lontananza. Il delitto che si consuma ad Arese non è fare delle rotatorie o abbattere qualche albero. Possono esserci circostanze per cui può avere senso sacrificare una pianta. Il delitto è “costringere” un progetto di attraversamento che non avrebbe molto di sbagliato se fosse realizzato su una strada di campagna (la sua foto per essere chiari e con i limiti che lei descrive ne fa un esempio) all’interno di un paese con l’unico obiettivo contrattuale di agevolare l’accesso al centro commerciale. Questo è il delitto. La parola non è usata a caso. Dal resto leggere sostenitori del Sindaco, compagne di vita di portavoce del Forum, serenamente ammettere che preferisce vedere abbattuto un albero che avere una tangenziale nel proprio giardino (abita evidentemente in Largo Ungaretti) dice tutto su questa vicenda. Mi sfugge a cosa pensasse quando ha comprato casa con vista autostrada che dire aspetteremo che cambi casa o che qualcuno con meno interessi privati amministri la cosa pubblica…speriamo intanto che quello che lei ha descritto non si materializzi sulle nostre strade interferendo con pedoni e ciclisti…speriamo…a questo siamo ridotti…per ora.

  5. Sr Russo lei il marciapiedi lo vede a sinistra? Il tir giustamente affronta la stretta curva passando per la corsia a sx per avere piu’ spazio sulla destra dove c’e’ il marciapiedi ed evitare di toccarlo. La foto e’ chiara e puo’ essere ingrandita. Basta bere! Non e’ la prima volta che ho l’impressione che sia poco lucido … nei commenti mentre spesso inserisce post seri e interessanti. Io sono astemio. Ce ne faremo una ragione.

  6. da Facebook di QuiArese: Angelo Russo:
    La foto A mostra un Tir che per affrontare la curva si allontana, giustamente, dal marciapiede a destra,’ AHAHAHAHAHAHAHAHAH ma se è sull’altra corsia !!!!! basta bere !

  7. sr. Vizzotto: la foto riguarda un “qualcosa” che già fa parte della “nostra” viabilità. E’ in zona ex Alfa Romeo – Arese – e, a parere di chi scrive, risulta essere, come si vede, molto pericoloso adesso, figuriamoci quando proprio lì ci saranno l’ingresso e l’uscita dei parcheggi del mega Centro Commerciale.. L’articolo non vuole dare giudizi sui lavori che saranno fatti in centro Città i cui pro o contro emergeranno in futuro e la nostra rivista informerà con la solita obiettività.

  8. da Facebook di QuiArese, Gianfranco Vizzotto:
    La nostra nuova viabilità non può essere altro che a quattro corsie pur se una è dedicata alle biciclette. La presenza dello spartitraffico obbliga a questa soluzione per legge. In ogni caso il codice della strada prevede l’accodamento in rotatoria. Mi sembra che sia stato già detto più volte.

  9. da Facebook di QuiArese, Stefano Madella:
    Come sempre grazie.
    Lo spunto mi porta alla nostra viabilità, anch’essa tutta con due corsie in ingresso alle rotatorie. Per fortuna delle gomme alcune di essere sono a livello marciapiede non rischieranno quindi di impattare su cordoli rovina cerchioni.

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