Perché il 17 porta sfiga?

Tratto da AMICI MAIL di F. Gentile – Nov 2001
Esteso a tutti gli amici internettici la domanda di Gianni: “Perché il 17 porta sfiga?”.
Risposte pervenute ad oggi: zero. Ma non dispero.
Nel frattempo ho cercato delle risposte, intervistando cittadini per le strade lombarde.
“ ’O 17 porta sfighe pecchè si portasse fighe fosse nu’ bello 29!”
Consultata la Smorfia, risulta che 29 è definito come “ ’o pate ‘e tutt’e creature” oppure, più scientificamente “organo genitale maschile”.
“Lu 17 porte sfighe pirichè vicinu l’uno, ca è diritto, nce stà lu sette ca è tutto n’gubbuto!”
Questa interpretazione Andreottiana è stata rilevata presso l’Esselunga di viale… Molise.
“Minghia! Semplice jè: 17 è la metà di P38!”
Ho fatto notare al signore che la metà di 38 è 19: che fine hanno fatto le altre due cifre?
“Minghiuzza! Semplice jè: sparirono nel nulla….”
E la P, che fine ha fatto la P?
“Niente saccio, niente vidi….”
“Eu 17 perte sfighe pchhè a Beri nun nce stace ‘n tutte i 17 quertieri ‘na femmene che sepe addrizzà le recchietelle e, quenno le feje cù le cime de repe, ‘o peperuscio nunnè cchiù frodisiache!”
La Comunità pugliese a Milano è la più numerosa per cui non ho avuto il coraggio di dire che, secondo me, orecchiette e cime di rapa c’entrano col 17 come il cavolo a merenda: mi avrebbero ridotto ad involtini e buttato nel ragù!
“Lu l’è un bel belin! El Lanternun del port 17 volte non funzionèe e 17 bastiment se desperser dentra al mer… Tutt le parents preser le Guardian de Far, belìn, e feser a lù un bel cù! È nato così il pesto. E le linguine, belìn, che xe chiamavan dicianette, da allora se chiaman trenette…”
Il Signore genovese è stato intervistato davanti alla Borsa di Milano: ha inventato tutta la storia per non ammettere la famosa tirchieria. Le dicianette son diventate trenette solo per risparmiare!
“O bischero… col diciasette ho ‘onfidenza! Ò la ‘asa in via dei ‘arozzieri e mi rompon l’udito cò ompressori a tinteggiar le auto da mane a sera! L’è veramente na jella sto 17, ma pure ‘na rottura de ‘ojoni!!!”
La gentile Signora è stata intervistata dinanzi alla trattoria toscana di Piazza Firenze. Riflessione: le trattorie toscane fioriscono in tutte le città come i ristoranti cinesi. Sarà per questo motivo che alla Signora sono cadute le tette, facendole da…balle.
“A li mortacci tua! Che me vieni a pallà de 17 proprio quanno a Lazio sta a giocà d’un bbene e a Roma me sta a calà ‘nclassiffica! Pussa via! Nun te fa cchiù d’a vedè se no te riduco a pajata e te rifilo nu scagnozzo dentro ar Cupolone!”
Il concittadino è stato contattato presso il Macello Comunale di Cinisello Balsamo mentre si spacciava per inviato del Santo Padre con l’incarico di acquistare salamelle da distribuire ai parroci durante la Festa dell’Unità. Pare che da quando i Comunisti non mangiano più i bambini, il Papa ha concesso ai parroci di frequentare le feste dei Democratici di Sinistra in quanto non potevano più mangiare con i Democratici Cristiani.
A tale proposito c’è una richiesta di scomunica da parte di Silvio Berlusca nei confronti degli ex giudici di Milano Borrelli, Di Pietro, D’Ambrosio e Colombo che solo fino all’ultima Legislazione stavano per essere inseriti nel Calendario come Santi Martiri di Tangentopoli.
“Che pirla! Uè l’è minga diffisil la rispusta: el disiasett puerte sfighe pel el semplise fatt che a Milàn xe el tredice ghe port sfortun!”
Ho cercato di spiegare che al Sud il 13 porta fortuna mentre è il 17 che porta sfiga, ma il Signore ha cominciato una tiritera sui terroni, che viaggiano ancora sui ciucci e non si sono resi conto che sugli aerei la fila 13 non esiste perché porta sfiga.
Gli dico che è noto, da secoli, a livello internazionale il 17 come numero porta-jella: la fila 13 sugli aerei non c’è soltanto da quando Bossi ha preso meno del 13% alle elezioni!
Ma lui ha ricominciato col dire che i napoletani sono dappertutto, che oltre la pizza hanno diffuso il 17, ma il vero numero a livello di Euro porta sfiga è il 13….
Scocciato gli ho detto: va bene, allora le auguro 17 giorni di fuoco di s. Antonio!
Mi hanno raccontato che è andato dietro al monumento di Garibaldi a toccarsi i…Maroni.
Comunque, la risposta di Gianni è:
Il 17 in romano si scrive XVII che, anagrammato, si scrive VIXI, cioè VISSI, ora non ci sono più, sono morto: e se questa non è sfiga!

4 pensieri su “Perché il 17 porta sfiga?

  1. Al di la del significato del numero 17,la tua mi sembra un ottimo esempio di Italia disunita nella lingua e nelle abitudini.
    Viva Benigni, perlomeno nonostante il ricco carnet, ha fatto venire i brividi a molti di noi. Ma tu Franco, che sei da quelle parti, potresti chiedere a qualche leghista se ha avuto qualche reazione nel sentire l’inno di Mameli ? S proposito, giacché ci sei, perché non chiedi anche cosa aspettano a mandare a casa il Silvio e cosa pensano della ipotizzata reintroduzione dell’immunità ?

  2. E’ vero, quando sentiamo il numero 17, sia che ci crediamo o no (non si sa mai), ognuno di noi ha come una senzazione di negatività. In effetti ci sono diversi indizi che nella storia antica contribuscono ad avvalorare questa diceria, infatti pare che il diluvio universale (Genesi) iniziò proprio il 17 del secondo mese nel seicentesimo anno della vita di Noè. E ne sa qualcosa il povero Re Luigi XVII° che a 10 anni fu imprigionato con tutta la famiglia, divenendo re (teoricamente) nel momento in cui suo padre, re Luigi XVI°, fu decapitato, per morire poi a sua volta a soli 12 anni. Poi c’è la motivazione già illustrata del 17 romano anagrafato che si scrive VIXI, ma la sfiga vera e propria arriva di venerdì 17 ! Ma perchè proprio di venerdì? Forse perchè è il giorno in cui fu crocifisso Gesù? Come motivazione mi pare sufficiente. Il fatto è che per l’uomo è d’obbligo una toccatina ai propri attributi per neutralizzare la sfiga perchè, pare, questa disgraziata perseguita gli uomini con grande predilezione e da gentildonna qual è, lascia generalmente in pace le donne, proprio perchè queste non hanno la possibilità di neutralizzarne l’influsso con la famosa “toccatina”. Quando si dice: “complicità femminile”!

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