Riceviamo questa lettera e non possiamo che concordare con quanto sostenuto dal lettore.
Mi si permetta di fare qualche osservazione su qualche criticità della nostra amata Cittadina. La Casa dell’Acqua ad Arese è ancora un miraggio: nei paesi limitrofi ci si è attrezzati. Qui vediamo una piccola costruzione, che sembra già vecchia, e dai rubinetti acqua proprio non gocciola; né sappiamo ancora i criteri decisi per l’utilizzo. Facendo un giro a piedi o in bici, ad esempio lungo le piste spesso assolate, ci accorgiamo che ci sono poche fontanelle nella parte nord, nessuna a sud e, peggio, è difficile trovare servizi igienici per una piccola sosta fisiologica o rinfrescarsi.
Ma ci sono anche fontane “monumentali”: quella in piazza 11 settembre ha l’anfora con getto traballante, quella al Giada non funziona da decenni ma raccoglie rifiuti, quella davanti al Monumento ai Caduti sembra esalare gli ultimi respiri in quanto, progettata per emettere spruzzi di lunghezze variabili per vivacizzare la “mesta” piazza, mostra zampilli svogliati e poco scenografici.
Ricordo tutto, Carlo, e ricordo il mio impegno sociale per il quartiere in cui vivevamo nonché gli ostacoli che trovavamo … Ma come dicevo nei Convegni, alla qualità non c’è mai fine e se Aree è una cittadina tranquilla, carina, verde e vivibile c’è sempre da migliorare. Il cammino del miglioramento continuativo (passo dopo passo) è lungo …
Le criticità di Arese fanno sorridere a che vive o lavora in una città ed in certe aree dove lo Stato appare oramai completamente assente ed i comportamenti di molti sono oramai improntati all’arrangiarsi a tutti i costi, anche calpestando i diritti degli altri. Caro Franco, ma quanto ti ricordi del sud e della tua città ?