18 marzo 2016 – Questa settimana esaminiamo, come fonte di notizie, QuiArese. I lettori partecipano non solo con lettere ma anche con post sulla sua pagina Facebook, commentando i fatti del giorno, gli eventi, i problemi e le bellezze, anche con foto o filmati, che riguardano la nostra cara Arese. Vediamo:
Un affezionato lettore di QuiArese spesso pubblica sulla pagina Facebook del giornale, filmati che mostrano la realtà della nuova viabilità cittadina. Ci permettiamo di fargli una domanda: ha mai pensato di mostrare, dalla sua favorevole postazione, quante bici percorrono le nuove piste? Volevamo fare una statistica, ma non conosciamo mezzi tecnici, semplici ed economici, per stare giorni interi a rilevare dati non contestabili. La curiosità nasce dal fatto che quando si va in giro per Arese, a volte anche per due ore, percorrendo Resegone, Sempione, Nuvolari sembra di vedere difficilmente più di un ciclista, mentre altri preferiscono i vecchi percorsi. Abbiamo avuto anche un tempo poco invernale, ma la sensazione è quella descritta. Il dubbio è: di fronte ai rischi, meglio la vecchia strada che la nuova? ARESE SI ARRESE…
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Spesso noi aresini siamo un po’ distratti: si sa che i ritmi frenetici imposti dalla società attuale e da spostamenti frenetici da un punto all’altro della Città Metropolitana, specie per tragitti casa-lavoro e viceversa, possono far sfuggire l’impegno di amministrazioni ed enti pubblici nel programmare interventi a favore della Città e realizzarli in maniera concreta e soddisfacente. Il nuovo centro commerciale è in arrivo e ci chiediamo se tutti gli organi interessati (Comuni, società di trasporto pubblico, responsabili delcCentro nascente, eccetera) abbiano già pensato alla creazione di percorsi di autobus per permettere agli eventuali clienti aresini, garbagnatesi, rhodensi, lainatesi, eccetera, di recarsi presso i numerosi negozi e usufruire di servizi ludici e di ristorazione. Manca meno di un mese e sarebbe utile conoscere linee e fermate utili. Noi siamo fiduciosi, pensiamo che tutto sia già pronto. Forse si aspetta il momento giusto per la diffusione delle decisioni, colpendo il problema direttamente nel cuore: si vuole fare, a sorpresa, un CENTRO PER IL CENTRO…
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In questi giorni siamo stati travolti da bombardamenti mediatici su primarie, gazebarie, corsi e ricorsi, candidature promosse e bocciate, rifiutate e accettate, corrette e truccate, gratis o pagate… Mai come in questo periodo pre-elettorale abbiamo assistito a tante proposte, passi indietro, decisioni e controdecisioni, comunicazione in un senso e realizzazione in senso opposto. Tutto ciò a livello nazionale e tutti i partiti hanno fatto la propria parte, spesso non facendo belle figure… meno male che qui ad Arese le idee sono chiare: chi governa va, in maniera inflessibile, per le sue strade e chi si oppone immagina, con caparbietà, strade diverse. Ognuno ha il suo ruolo. Vuoi vedere che gira e rigira, Arese, città giardino, diventa un esempio per fare politica? Da Città Vegetale a Città Originale: dai MOTORI ai SENATORI…
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Leggiamo anche di una signora aresina molto arrabbiata perché, dopo i lavori, il soggiorno della sua casa è sempre illuminato dalle nuove luci a Led della strada. Un’altra ha confermato: la sua camera da letto è sempre a giorno. Domanda: forse l’acronimo di Led è LUCE E DISPERAZIONE?
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Su un periodico locale c’è stata la pubblicazione di un articolo che è stato oggetto di commento anche su QuiArese. L’autore riflette sull’arrivo del centro commerciale e vede la realizzazione come un bicchiere mezzo vuoto e mezzo pieno, ricorda la perduta occasione di creare sull’area ex Alfa Romeo una Cittadina della scienza, centro di ricerca avanzata a fronte di un forte incremento dell’occupazione sul nostro territorio e l’avvento di numerose infrastrutture. Ciò che ha provocato critica è stata la frase finale che, per contrastare “cassandre” aresine sull’arrivo di enorme traffico nella nostra zona, afferma che se ci sarà traffico di attraversamento della nostra città, esso sarà dovuto a turisti che “vogliono vedere una viabilità cittadina moderna”… A noi sorge una domanda: dobbiamo essere ottimisti? Crediamo che molti aresini siano ben disposti, ma non possiamo affermare che le preoccupazioni siano infondate. Come al solito, saranno i numeri a dimostrare la realtà delle cose, sperando che eventuali rimedi non abbiano costi altissimi. Abbiamo visto anche una foto, pubblicata sui social locali, che mostra il ripensamento sulla creazione di un attraversamento pedonale davanti al centro sportivo, sulla spinta di molte richieste di cittadini che, lasciando l’auto sul lato opposto della strada, erano costretti a fare un percorso vizioso per raggiungere le strisce vicino alle rotonde e tornare indietro. Un gioco dell’oca opportunamente evitato, anche se con un po’ di ritardo e con un intervento su un recente lavoro: COSTI e RICOSTI STORICI?
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A proposito di turisti: tempo fa, in occasione di una mostra presso Villa Ricotti a Valera, avevamo fatto notare che attraversando il nostro caratteristico borgo, non c’era alcun avviso, manifesto o segno che all’interno della Villa era in corso una manifestazione che trovammo molto interessante. Ci fu risposto che erano stati seguiti altri canali d’informazione per gli aresini. Ma per quelli che si trovano di passaggio? Per quelli che, tra poco tempo, recandosi al centro commerciale, vedranno la bella facciata della costruzione nobiliare? In questi giorni c’è, ad esempio, una mostra di fotografie di Gianni Turillazzi e nessun cartello è stato apposto (Foto B) … Come dire: TROVA L’ARTE e METTILA DA PARTE…
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Intanto, sulla facciata a sinistra di piazza della Chiesa Ss. Pietro e Paolo, il murale si sta deteriorando sempre più (Foto A). Colori ormai sbiaditi. Il pezzetto sgretolato in muratura apparso quando è stata tolta l’impalcatura dei recenti lavori al palazzo del Comune, ormai cresce sempre più e la segnalazione che facemmo su queste pagine non ha avuto riscontri. Si pensa di perdere definitivamente quell’immagine? Non si può salvaguardare un’opera di cui non conosciamo il valore, ma sicuramente sappiamo come per anni e anni ci ha fatto da riferimento ai nostri passaggi? Speriamo di non dover aspettare molto, perché ognuno vorrebbe arrivare ancora FRESCO all’AFFRESCO!
Questo articolo può essere commentato sulla pagina Facebook di QuiArese
13 pensieri su “Qui su Arese. Più o Meno…”
da Facebook di QuiArese, Gianfranco Vizzotto: Über allen, sopratutto!
Da Facebook di QuiArese, Massimiliano Seregni: palestra do it
Da Facebook di QuiArese, Antonio Lepore: Immagine Da pelle d’oca.
Da Facebook di QuiArese, Stefano Madella: Di aneddoti così ne abbiamo già decine, comportamenti potenzialmente pericolosi che il sistema non dissuade se non tramite repressione
Da Facebook di QuiArese, Gianfranco Vizzotto: Appunto.
Da Facebook di QuiArese, Stefano Corniani: Oggi, mentre percorrevo viale sempione venendo da via gran paradiso intorno alle 1830, quando la luce era già in calo, ho visto un ragazzo in bici in contromano sulla pista ciclabile, senza luci e senza mani perchè stava guardando il suo smartphone….
Da Facebook di QuiArese: Gianfranco Vizzotto In virtù di una mia istantanea associazione di idee, ho pensato ad un adolescente che, pedalando lungo Matteotti, ebbe l’idea di dare uno strappo alla sua amichetta posizionata in piedi sul portapacchi posteriore della bicicletta, cosa non rarissima ad Arese, come al contrario è norma che le biciclette siano praticamente tutte sprovviste di impianto luci funzionante. Perché ciò accade? Secondo me ciò avviene proprio in conseguenza di quella sensazione di sicurezza comune ai ciclisti aresini giovani e meno giovani senza calcolare i diavoletti dello skateboard, tassativamente mai utenti dei marciapiedi. Arese era così: rassicurante. Ingenuamente pensai che avrebbe potuto continuare ad esserlo anche se ironicamente e clamorosamente smentito da tutti quegli apparentemente trasognati, ma attenti ciclisti, che tagliano la rotatoria sotto casa, tutti indistintamente ignorando la “fettuccia rossa” ciclabile.
da Facebook di QuiArese, Antonio Lepore: Concordo pienamente penso però che quel locale ora sia Piccolo ahahahahahah
da Facebook di QuiArese, Massimiliano Seregni: antonio credo che sia necessario un orchidea bis
da Facebook di QuiArese, Antonio Lepore: Ed è un fatto che anche diversi vecchi per niente rincoglioniti le temono quelli poco definibili piste ciclabili e/o ciclopiche. Io ci farei un servizio Filmato caro Seregni.
da Facebook di QuiArese, Massimiliano Seregni: la viabilità è pensata per il mondo che esiste solo nelle pagine delle riviste di settore…. noi comuni mortali che non abbiamo l’abbonamento al paradiso della bici non possiamo capirlo e così grazie a chi non ha voluto ascoltare nessuno invece di avere piste ciclabili sicure separate con del verde dai veicoli (come in viale einaudi, Via Pertini, Viale dei Platani ecc) abbiamo delle formidabili assurdità costate milioni di euro in mezzo alla strada dove nessun genitore manderebbe il proprio figlio.
da Facebook di QuiArese, Stefano Madella: È ormai un fatto che la nostra viabilità ciclabile è pensata per un’utenza che non esiste e non per quella reale fatta di bambini e pensionati.
È un fatto che le previsioni ottimistiche siano frutto di preghiere e speranze.
È un fatto che non si sia realmente valutato l’impatto, come promesso, ma validato qualcosa di altri tanto da aver attuato già numerosi palliativi.
Distacco con la realtà o decisione ponderata?
da Facebook di QuiArese, MI PIACE: Angela, Stefano Madella, Massimiliano Seregni
da Facebook di QuiArese, Gianfranco Vizzotto: Über allen, sopratutto!
Da Facebook di QuiArese, Massimiliano Seregni: palestra do it
Da Facebook di QuiArese, Antonio Lepore: Immagine Da pelle d’oca.
Da Facebook di QuiArese, Stefano Madella: Di aneddoti così ne abbiamo già decine, comportamenti potenzialmente pericolosi che il sistema non dissuade se non tramite repressione
Da Facebook di QuiArese, Gianfranco Vizzotto: Appunto.
Da Facebook di QuiArese, Stefano Corniani: Oggi, mentre percorrevo viale sempione venendo da via gran paradiso intorno alle 1830, quando la luce era già in calo, ho visto un ragazzo in bici in contromano sulla pista ciclabile, senza luci e senza mani perchè stava guardando il suo smartphone….
Da Facebook di QuiArese: Gianfranco Vizzotto In virtù di una mia istantanea associazione di idee, ho pensato ad un adolescente che, pedalando lungo Matteotti, ebbe l’idea di dare uno strappo alla sua amichetta posizionata in piedi sul portapacchi posteriore della bicicletta, cosa non rarissima ad Arese, come al contrario è norma che le biciclette siano praticamente tutte sprovviste di impianto luci funzionante. Perché ciò accade? Secondo me ciò avviene proprio in conseguenza di quella sensazione di sicurezza comune ai ciclisti aresini giovani e meno giovani senza calcolare i diavoletti dello skateboard, tassativamente mai utenti dei marciapiedi. Arese era così: rassicurante. Ingenuamente pensai che avrebbe potuto continuare ad esserlo anche se ironicamente e clamorosamente smentito da tutti quegli apparentemente trasognati, ma attenti ciclisti, che tagliano la rotatoria sotto casa, tutti indistintamente ignorando la “fettuccia rossa” ciclabile.
da Facebook di QuiArese, Antonio Lepore: Concordo pienamente penso però che quel locale ora sia Piccolo ahahahahahah
da Facebook di QuiArese, Massimiliano Seregni: antonio credo che sia necessario un orchidea bis
da Facebook di QuiArese, Antonio Lepore: Ed è un fatto che anche diversi vecchi per niente rincoglioniti le temono quelli poco definibili piste ciclabili e/o ciclopiche. Io ci farei un servizio Filmato caro Seregni.
da Facebook di QuiArese, Massimiliano Seregni: la viabilità è pensata per il mondo che esiste solo nelle pagine delle riviste di settore…. noi comuni mortali che non abbiamo l’abbonamento al paradiso della bici non possiamo capirlo e così grazie a chi non ha voluto ascoltare nessuno invece di avere piste ciclabili sicure separate con del verde dai veicoli (come in viale einaudi, Via Pertini, Viale dei Platani ecc) abbiamo delle formidabili assurdità costate milioni di euro in mezzo alla strada dove nessun genitore manderebbe il proprio figlio.
da Facebook di QuiArese, Stefano Madella: È ormai un fatto che la nostra viabilità ciclabile è pensata per un’utenza che non esiste e non per quella reale fatta di bambini e pensionati.
È un fatto che le previsioni ottimistiche siano frutto di preghiere e speranze.
È un fatto che non si sia realmente valutato l’impatto, come promesso, ma validato qualcosa di altri tanto da aver attuato già numerosi palliativi.
Distacco con la realtà o decisione ponderata?
da Facebook di QuiArese, MI PIACE: Angela, Stefano Madella, Massimiliano Seregni