Fino a quest’ora, vedo su Facebook più post, moltissimi scritti da giovani, dedicati al grande e grosso Bud che alla vittoria dell’Italia sulla Spagna: chi dice che i social network rendono le persone insensibili verso gli altri? Questa volta la tristezza per l’addio a un campione sportivo e ad un attore che ci ha accompagnato per anni, ha superato la gioia per una bella vittoria attesa da anni. La vita vince su un gioco.
Di spaghetti western ne abbiamo gustati tanti. Quasi quanto i fagioli che mangerai lassù con gli angeli. Grazie per i momenti spensierati che ci hai regalato. R.I.P. Bud.
Mi è dispiaciuto molto apprendere della morte del mitico Bud Spencer, il gigante buono e forte come un toro, di poche parole, perfetta spalla di Trinità, il fratellino più piccolo nei film, ineguagliabile pistolero, romantico quando incontrava belle donne, implacabile ma sempre ironico quando aveva la meglio su chiunque tentasse di bloccarlo. Avrò rivisto una decina di volte i due film per me più belli, lo chiamavano Trinità e continuavano a chiamarlo Trinità, bellissimi e da sbellicarsi dalle risate. Le battute di quei film sono indimenticabili e continuano a farmi ridere anche al solo ripensarci. Tutti prima o poi devono abbandonare questo mondo, Bud lo ha fatto lasciando dietro di se ottimi ricordi come sportivo, come uomo e come attore, in milioni di persone. Se è vero che anche da morto si continua a vivere nei ricordi di chi ti vuole bene, lui continuerà a vivere molto a lungo.
da Facebook, CONDIVISO da: Pietro Balzano
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