Sogno di una doccia di mezza estate. Più o Meno…

 Pubblicata oggi su QuiArese:

29 luglio 2016 – Un periodo di sosta forzata, poi un’aria mattutina meno afosa mi ha invitato a riprendere le mie “Camminate Aresine”. Il cielo con qualche nuvola e pigrizia superata, ho deciso di andare. Molti sono in ferie, altri a lavoro, le strade deserte: una pace! E’ stata proprio una bella idea, andare verso il mio borgo preferito: Valera e, più avanti, verso i ricordi dell’Alfa Romeo. Sentieri nel verde, uccellini cinguettanti, un leprotto… nuove panchine invase da erbacce, ma almeno c’è possibilità di riposare un attimo. Mi sentivo sereno in questa Arese vuota a metà.
Ho letto su QuiArese che hanno deciso di mettere in sicurezza l’affresco di piazza della Chiesa dei Ss Pietro e Paolo: avevamo fatto segnalazioni in merito fin dal 18 dicembre 2015: non è mai troppo tardi, quando nessuno si fa male… Ho letto di vari avanzamenti di programma del governo della Città, tra cui la presentazione del nuovo Statuto Comunale, agevolazioni Regionali per gli Asili Nido, della riunione del Consiglio Comunale con alti e bassi del sistema streaming, della discussione tra alcuni commercianti e Comune sul progetto di realizzare un “Cento Commerciale all’Aperto” lungo le strade del Centro Storico… Insomma: attenuate le polemiche sulla nuova viabilità, Arese, nonostante l’afa, continua le sue attività… Un bel Più.
Un Meno: ho letto di incremento di furti e danni alle auto in sosta e di sospetti, chissà quanto fondati, su alcune persone viste girare intorno a centri commerciali e parchetti… Molti cittadini chiedono maggior presidio per la sicurezza mentre le forze dell’ordine fanno il possibile per correre in tempo a risolvere casi segnalati.
Andavo in giro sereno, un passo via l’altro, un pensiero via l’altro. Poi… nuvole sempre più nere e il temporale, quello bello, violento, estivo. Dopo tanti anni di camminate, non mi era mia successo. Una nuova esperienza. L’acqua scendeva a secchiate e mi sono riparato, cosa da non fare, sotto un alberello che, nonostante la disponibilità, non ha potuto farmi da ombrello: pochi rami, poche foglie, natura violenta. Intanto, altro che andare per strade solitarie: quando ci si mette la pioggia, vien voglia di incontrare qualcuno con l’ombrello e hai voglia di imprecare “Piove, Governo Ladro!”. E, intanto, il mio pensieri a tutte le note scritte su questa rubrica sul percorso che devono fare lavoratori e clienti che arrivano dalla fermata della 561 in via Aldo Moro e vanno verso Il Centro, quando mi ponevo la domanda “E’ una passeggiata, ma cosa succederà quando c’è troppo caldo o un temporale?”
Ormai inzuppato, ho deciso di proseguire finché ho trovato riparo sotto un portico del cimitero. Visto che in giro non c’erano (e non so se mi avrebbero aiutato) anime vive, ho avuto un rifugio sicuro dalle anime sante… Visto la piccola diminuzione del fenomeno sicuramente anomalo dovuto a buchi dell’ozono, cambiamenti climatici e interventi di umani coglioni, mi sono rimesso in cammino. A una fermata-bus con pensilina (non ci sono a tutte le fermate, ma ce ne sono…), ho trovato un gruppo di ciclisti più fortunati di me sopravvissuti al diluvio, ho fatto una breve sosta e loro, vedendomi come pesce alieno hanno detto: “Beh, un po’ di acqua non fa male, allora perché andremmo al mare?”. Li ho salutati deciso a rimettermi in marcia. Mi hanno detto: “Ma dove va? Scende ancora acqua!”. E io: ” Vado a farmi una doccia!”.
Sotto gli scrosci dell’acqua calda, la mia mente, forse annebbiata da questa pazza estate temporalesca, è caduta in un mondo diverso e ho fatto addirittura un sogno: vedevo le strade di Malaga o di Granada con i grandi teli che riparano i passanti dal sole cocente e ho notato un Mago o un Grande Fratello che costruiva una lunghissima pensilina da via Aldo Moro al più grande Centro Commerciale d’Europa. Quando ho chiesto se non sarebbe stato più facile modificare i percorsi dei bus oppure insistere per le ormai famose “navette”, l’Omone, trasformatosi in Grande Balena, mi ha imposto di farmi gli affari miei, mi ha afferrato con grandi mani e mi ha ingoiato. Ed eccomi sistemato, insieme a Pinocchio, nel ventre nero dei Perché… E mi sono svegliato. Più o Meno.
Rubrica a cura di Francesco Gentile                                                      © riproduzione riservata
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