Ieri ritorno a “ex EXPO” … e che tristezza! A parte l’aria di smantellamento che pesava sui bei ricordi di quei giorni del grande evento 2015, mi ha colpito la mancanza di attrazioni che sono state messe a disposizione per “EXPERIENCE: (R)ESTATE A MILANO”: qualche furgoncino per lo street food, un modesto parchetto giochi per i bimbi, un paio di postazioni pubblicitarie … Meno male che sono rimasti in funzione Palazzo Italia, con la mostra delle bellezze d’Italia e quella con le foto su EXPO 2015 che suscitano emozioni e l’Albero della Vita che meriterebbe maggiore attenzione da parte dei media per attrarre turisti. In queste ultime settimane c’erano anche mostre per la XXI Triennale, ma lunedì chiudono … Tutto intorno, lavori di smantellamento padiglioni, poche decine di persone in giro (aumentate in serata, a onor del vero, forse per un concerto …), qualche alberello lasciato sopravvivere e uno spiazzo con una piccola raccolta di ortaggi, in memoria del grande tema di EXPO: a proposito: qualcuno si ricorda ancora l’importanza degli argomenti affrontati negli affollati sei mesi? E il pensiero, pessimisticamente, va al cosa diventerà quel sito nel prossimo futuro?
E io nutro grandi dubbi sulla bontà delle tecniche moderne di costruzione col cemento armato …
Si fanno cose belle, grandi, ma di durata breve. Ecco cosa ci differenzia dai nostri predecessori dell’antichità. Quando facevano un’opera grandiosa la pensavano che durasse per l’eternità! Ed infatti abbiamo chiese, palazzi, ponti e molto altro che sono ancora perfettamente funzionali e funzionanti dopo più di un millennio. E non avevano la tecnologia e i mezzi che abbiamo oggi!