I nostri tempi: cambia qualcosa?

Ieri, Giornata per l’Ambiente, celebrata tra polemiche anche a livello internazionale, con divergenze notevoli. Tutto ciò mentre, in particolare nel nostro Paese, continuano chiacchiere, promesse e illusioni sul superamento della crisi, sull’attenzione verso il terrorismo, sulla bellezza di una legge elettorale che da anni non si riesce a fare per favorire gli elettori e non gli eletti. Cosa pensano i giovani? A distanza di oltre 40 anni, qua sotto riporto il testo di una canzoncina del nostro gruppo di Cabaret “I Più e Meno” che a quei tempi, a Napoli e dintorni, portava in giro il suo “Teatro-Cronaca”: dedicato ai giovani, anche per capire se è cambiato qualcosa da quel settembre 1975 …

I NOSTRI TEMPI

Mio padre mi diceva:
Figlio mio, Figlio mio,
tu quando sarai grande
troverai la società …
Mia madre mi diceva:
Figlio mio, Figlio mio
questo è un mondo di pace
e di pace tu vivrai…
Questa è la società
tutta bella sol di fuori,
che mai sarà di noi,
noi che vogliamo soltanto pace,
noi che vogliamo oggi
dormire bene e far l’amore,
noi che ce ne facciamo
d’ipocrisie e contestazioni?
Noi che ce ne facciamo
piccole guerre e paci finte,
noi che ce ne facciamo
piccole guerre e paci finte?
Io quando sarò padre
dirò sempre: Figlio mio
tutto quel che ti dico
son bugie e falsità.
Lei quando sarà madre
dirà sempre: Figlio mio
non credere ai miraggi,
guarda sempre la realtà…
Con i capelli bianchi
noi guarderemo al passato,
le minigonne e i jeans
rimpiangeremo continuamente.
Le nostre idee di allora
faranno ridere la gente,
la quale non avrà
benzina pane e civiltà
benzina pane e civiltà…
Canzone dallo spettacolo “Ministri e non … minestre” – settembre 1975

2 pensieri su “I nostri tempi: cambia qualcosa?

  1. Il futuro è un mistero che tutti cercano di interpretare, pochissimi però riescono a cogliere, dalle informazioni che abbiamo, gli sviluppi futuri. Questo perché si è condizionati da quello che noi desideriamo, da quello che ci aspettiamo, in bene, dal futuro. Ed è così che se chiediamo ad una persona di descriversi, questa sarà portata ad esaltare le proprie virtù, i propri punti di forza ed a nascondere o rendere minimi i punti di debolezza. La stessa cosa vale per immaginare un futuro. Non è sufficiente prendere in esame la tecnologia che evolve, le conoscenze scientifiche che aumentano, l’istruzione che si diffonde, il sapere in generale che si condivide con internet, bisogna anche considerare le cose negative, la perdita dei valori, l’abitudine alla morte in massa di persone e animali, le tendenze al dominio degli altri, egoismo, isolazionismo, scarsa integrazione, fame, malattie così diffuse. Ora, proviamo a proiettare il tutto avanti di 100 o 200 anni, che succederà? E tra 500 anni? Ecco perché a me piace la fantascienza! Mi piace leggere le fantasticherie più o meno illuminate di scrittori dell’argomento “futuro”.

  2. Da Facebook, MI PIACE: Mirosława Maksymiuk, Ilenia Gsxr Guglielmucci, Nicola Petaccia, Angela, Mario Errico, Annamaria Laurato, Giovanni Venditto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.