02 marzo 2018 n. 448. Disegnato a mano al PC col mouse. Per ingrandire, cliccare sull’immagine
2 pensieri su “Andiamo a votare …”
Questi usano il para-normale e sono proprio anormali !!!!
In questa campagna elettorale abbiamo tutti quanti compreso quali fossero le pecche inaccettabili di tutti i partiti in competizione, sia i candidati che i leader dei vari partiti hanno improntato i loro discorsi sulle manchevolezze degli avversari, sugli scandali o presunti tale, sugli errori e sulle paure di possibili arretramenti di quanto fino ad oggi raggiunto. Peccato che nessuno o quasi abbia capito il programma che hanno in mente di attuare. Alcuni autorevoli leader hanno molto probabilmente declamato a memoria quanto qualche aiutante, segretario, portavoce aveva scritto loro e che loro si erano imparati diligentemente a memoria. La mia impressione è stata questa, il discorso deve essere, prima di tutto, chiaro a chi lo pronuncia, sarà quindi con i giusti accenti, le giuste pause, i giusti momenti dove le emozioni lasciano trapelare ciò che si vuole effettivamente trasmettere. Prendiamo per esempio, recitare una poesia in modo piatto o interpretarla con le proprie emozioni. Diciamo che hanno curato il “verbale” ma trascurato sia il “para verbale” che il “non verbale”.
Questi usano il para-normale e sono proprio anormali !!!!
In questa campagna elettorale abbiamo tutti quanti compreso quali fossero le pecche inaccettabili di tutti i partiti in competizione, sia i candidati che i leader dei vari partiti hanno improntato i loro discorsi sulle manchevolezze degli avversari, sugli scandali o presunti tale, sugli errori e sulle paure di possibili arretramenti di quanto fino ad oggi raggiunto. Peccato che nessuno o quasi abbia capito il programma che hanno in mente di attuare. Alcuni autorevoli leader hanno molto probabilmente declamato a memoria quanto qualche aiutante, segretario, portavoce aveva scritto loro e che loro si erano imparati diligentemente a memoria. La mia impressione è stata questa, il discorso deve essere, prima di tutto, chiaro a chi lo pronuncia, sarà quindi con i giusti accenti, le giuste pause, i giusti momenti dove le emozioni lasciano trapelare ciò che si vuole effettivamente trasmettere. Prendiamo per esempio, recitare una poesia in modo piatto o interpretarla con le proprie emozioni. Diciamo che hanno curato il “verbale” ma trascurato sia il “para verbale” che il “non verbale”.