La carta Ecoetica

“Le prospettive del nostro ecosistema possono essere tracciate solo attraverso una crescita che sia integrata con quella della sostenibilità ambientale. Nel tempo, siamo passati da una concezione dell’ingegneria del consumismo a quella del risparmio, ora va aggiunto a tale definizione un altro tassello, quello, appunto, del risparmio di carattere equosostenibile“.

“Gli ingegneri sono chiamati alla responsabilità di promuovere sul piano professionale , la minimizzazione dell’impatto ambientale ed energetico del completo ciclo di vita di opere, beni, servizi e processi, proprio dal momento in cui essi vengono ideati e progettati”.

Quanto precede, è stato commentato in occasione della presentazione della Carta Ecoetica messa a punto dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri. Essa è una dichiarazione d’intenti, ma diventerà un decalogo vincolante per il mondo degli ingegneri.

(da: Il Giornale dell’Ingegnere n.21-22 nov 2011)

2 pensieri su “La carta Ecoetica

  1. Caro Alfred, la fantascienza insegna cose che chissà quando comunque verranno realizzate … quindi ben fai ad esserne appassionato. L’importante è avere pazienza nel vedere sogni che diventino veri …

  2. Troppi ne parlano ma pochi fanno qualcosa per questo nostro territorio che altro non chiede se non essere rispettato.
    Il rispetto non può essere normato come un protocollo, il rispetto è un qualcosa che dovrebbe far parte del dna di tutti gli uomini. Deve essere per i propri simili, per gli animali, per il territorio, per i beni comuni, per tutte le forme di energia e per tutte le risorse del pianeta (visto che ancora ne abbiamo solo uno). Deve essere insegnato fin da piccoli, deve essere argomento di discussione e messo come primo punto in tutte le attività intraprese.
    Si capisce che sono appassionato di fantascienza?

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