Applausi a profusione.

Mi capita di vedere i funerali delle vittime di Casteldaccia. 
Mi capita di sentire applausi e mi chiedo: diretti a chi?
Applausi diretti a chi ha costruito abusivamente?
Applauso a chi per anni e anni ha chiuso gli occhi per non vedere?
Applausi a chi ha visto, ha denunciato, ha deciso la demolizione nel 2008?
Applausi a chi non ha fatto abbattere gli abusi?
Applausi a chi fa costruire sui fiumi, sulle pendici dei vulcani attivi o fanno ponti su case?
Applausi a chi copre e aspetta pacchi di soldi o di voti?
Applausi ai politici che non hanno interessi a salvaguardare l’ambiente?
Applausi ai politici di oggi che accusano quelli di ieri?
Applausi ai politici di ieri che accusano quelli di oggi?
Applausi per chi fa la predica o a chi fa discorsi con soliti giri di parole?
Applausi agli italiani furbi che abusano, che evadono, che non rispettano gli altri e l’ambiente?
Applausi a chi condona, a chi fa regali sperperando pubblico danaro senza fare controlli sugli astuti e sui controllori?
Applausi. Applausi. Applausi.
Io spero che gli applausi veri, sinceri, siano per quei bimbi innocenti, vittime dell’ipocrisia e di chi piange dopo aver fatto grasse risate a chi fa il proprio dovere.

User comments

7 pensieri su “Applausi a profusione.

  1. Sempre attento, Alfred, e sempre concreto. Il fenomeno APPLAUSI è ormai una moda e i sentimenti nobili si vanno a far friggere.

  2. In effetti un applauso durante un matrimonio è giustificato, durante un funerale molto meno, occorrerebbe compostezza, serietà, solidarietà. Eppure la gente si lascia prendere dalla voglia di partecipare in un modo più plateale, più sonoro, e l’applauso forse iniziato un po’ timidamente, in certi casi, si trasforma in una adesione di massa che vuole essere solidale contro l’ingiustizia che si sta vivendo in quel momento. A chi si applaude? Forse a chiunque si farà carico di cercare con ogni mezzo di ottenere giustizia, anche se nessuno sa esattamente descrivere quello che si intende per giustizia. Probabilmente che la cosa nefasta che è accaduta non doveva accadere e che tutti quei morti non dovevano esserci. Forse non è tanto l’applauso in se stesso che conta ma la partecipazione al lutto in qualche modo, in qualsiasi modo, e l’occasione la da proprio chi inizia con un timido battimani, seguito da tanti che partecipano in quel modo poco ortodosso ma ben udibile, addirittura prorompente, come per dire “ci siamo, siamo tutti accanto a te, partecipiamo così al tuo dolore inconsolabile, immenso”.

  3. Hai ragione, Marianna. Gli applausi ai funerali ormai vengono fatti per tutti e a me danno fastidio perché mettono sullo stesso piano grandi persone, bambini innocenti, santi e onesti, delinquenti, mafiosi, sbandati …

  4. Stavo pensando la stessa cosa. Diretti a chi gli applausi? A
    parte il fatto che non sopporto gli applausi ai funerali. Credimi, mi perdo quando cerco di immaginare il dolore di quel povero cristo…come farà a sopravvivere? L’ amore per la figlia superstite basterà a non farlo morire di crepacuore? Riuscirà lui stesso ad aiutare la figlia? Davvero, non riesco a immaginare come possa uscire, un giorno, fuori da questo incubo. Se avessi partecipato ai funerali, le mani le avrei tenute impegnate per asciugarmi le lacrime e non certo per applaudire…

  5. Bravissimo! Davvero profondi gli interrogativi relativi agli applausi rivolti alle nove vittime dell’alluvione di Casteldaccia.
    Questo contributo dovrebbe essere pubblicato anche da qualche giornale avente caratura nazionale (corriere della sera, repubblica).
    Comunque, sono convinto (e me lo auguro) che la verità di quegli applausi sia contenuta nelle tue ultime due righe.

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