Green Book: quando il verde è speranza

Avere l’invito ad un’anteprima fa sempre piacere anche se il gelo frena l’entusiasmo … La decisione di uscire, dopo giorni di forzata prigionia, è comune e siamo stati premiati: Green Book, lo scrivo subito, è un film da vedere, ben fatto e coinvolgente e che porta l’entusiasmo alle stelle. Ispirato ad una storia vera, ambientato in un’America degli Anni ’60 quando problemi di colore della pelle, omofobia e differenze sociali erano profondi e il pensiero va ai fatti di questi giorni in tema di immigrazione facendo pensare “Ma poi, dopo tanti anni, nel mondo qualcosa è cambiato?”.
Senza fare qui discussioni politiche, la storia del musicista di colore che, mietendo successi, gira per gli Stati accompagnato da un’autista bianco è raccontata da  Peter Farrelly con grande perizia, bei dialoghi, buona fotografia, stupenda colonna sonora ricca di pezzi jazz, soul, classici … ottima scelte di attori, in particolare la coppia Viggo Mortensen – Mahershala Ali,è ben miscelata tra simpatia, ironia, delicatezza e rozzezza, veramente da premiare! Bravi tutti gli altri, citando:  Linda Cardellini (bella e intensa nella sua semplicità), Sebastian Maniscalco, P.J. Byrne …
Molti momenti fanno riflettere: la divisione tra bianchi e neri nei ristoranti, nei servizi igienici, nei percorsi stradali … oppure bianchi che si siedono a tavola facendo il segno della Croce mentre in cucina due bicchieri usati da operai di colore vengono buttati nel pattume … Lo sviluppo della storia va avanti tra battute esilaranti, frasi volgari o molto importanti, ad esempio “Per cambiare i cuori ci vuole coraggio” o “Il mondo è pieno di gente che per non fare un passo verso altri si ritrova ad essere sola”
Il “Green Book” è il sottile protagonista su cui la storia si aggrappa e apre alla speranza. Il film merita le Candidature assegnate ed è da non perdere perché è “importante”.

Locandina da internet

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