da Carlo: mi sa che oggi, più che a tempo indeterminato, il lavoro, per chi lo trova, sarà a tempo …. infinito !!!
da Gigino: MA….A TEMPO INDETERMINATO !!!!!!!!!!!!!!
da Mike: Carlo,
quando farai parte della squadra di governo, ricordati dei ns. figli che hanno tanto bisogno di un posto: meglio se fisso o monotono!
da Rino: Accidenti…mi sfugge qualcosa…non dimentichiamo di rispettare anche i meriti, in caso contrario giustifichiamo la posizione dei figli o dei parenti dei grandi professori negli ospedali,
nelle università…il figlio di Bossi, etc., etc., Ciao a tutti
da Gigi: SONO PERFETTAMENTE D’ACCORDO CON GIOVANNI…….I FIGLI SO PIEZZ E COR
da Max: Carlo!
Senza offesa, ma quello che pensi e che scrivi è per me talmente (piacevolmente) sorprendente che mi meraviglio che ti abbiano escluso dal “Governo Tecnico” ed abbiano scelto al tuo posto personaggi che riescono solo a predicare bene e razzolare (per sè e famiglia) mooolto meglio!
BRAVO!
da Gianni: io credo che questa volta i professori hanno mostrato tutta la loro scarsa abitudine alla politica, spesso dire ciò che si pensa, giusto o sbagliato che sia , è il più grosso errore che si posssa commettere. Poi io l’azione dei genitori che, in qualche modo , tutelano i figli non mi sento di giudicarlo sino in fondo, Non mi sono mai trovto nelle condizioni di dover o poter aiutare i miei figli e sinceramente non metterei la mano sul fuoco sui miei comportamenti e neanche su quelli degli altri. NOn sarà molto etico quello che dico , ma è quello che penso
da Mike: Caro Carlo,
condivido al 101% le tue chiare, semplici ed incontrovertibili considerazioni!!!Excellent!!
Io penso che molti “esperti” dimenticano quelli che li circondano e i problemi reali. Dall’alto della loro agiatezza vivono bene e fanno vivere bene i loro figli che non sanno che ci sono tanti giovani che fanno sacrifici enormi per studiare, per guadagnare qualche euro, per non pesare sui genitori. E tanti lasciano la gonna di mammà per mettere le ali. Il problema è che nessuno pensa a creare sbocchi e nuove idee tramite risorse sulla ricerca, sui premi all’inventiva e proposte di reingegnerizzazione e reindustrializzazione. Intanto, il nostro maggior tesoro rimane il turismo, ma non sappiamo trasformarlo in benefici e posti di lavoro. Io non dimentico che per comprare la valigia e il “corredino” per venire a Milano, dovetti vendere la mia Cinquecento che avevo comprato usata e mi aveva permesso, mentre studiavo al Politecnico, di andare a distribuire per poche lire, quando pagavano, giornali agli abbonati oppure di andare la domenica a staccare i biglietti d’ingresso negli stadi di provincia, rischiando botte e pistolettate da quelli che pretendevano di entrare senza pagare …
Sono convinto che anche oggi ci sono giovani che fanno questo e vorrei che Monti e C. lo scoprissero …
E adesso scopriamo che è esecrabile auspicare un posto fisso ed un lavoro vicino a mamma e papà. Occorre andare dove c’è il lavoro. E’ giusto; ma forse la torinese Fornero, con figlia che lavora nella sua stessa università, fa finta di ignorare che il popolo del sud, queste cose già le sapeva e le praticava dagli anni 50 in poi- vedi Fiat di quegli anni, ma vedi anche quanti come me, nel 78, dopo la laurea in ingegneria sono emigrati a Milano: lo sapevamo, l’abbiamo fatto, non siamo stati attaccati alle gonne di mamma, non abbiamo potuto accudire i genitori anziani, non eravamo accanto a loro quando, improvvisamente se ne sono andati……
Purtroppo i membri di questo governo, forse attratti dal protagonismo indotto dai media, si stanno facendo prendere la mano dai giornalisti e stanno scantonando di brutto. Naturalmente i concetti che vogliono affermare, circa le teorie sul lavoro flessibile, mal pagato ed instabile, si applicano a tutti, tranne che a se stessi ed alle proprie famiglie: un bell’esempio di ritorno al centrismo di Casini che, ad esempio, ha sempre difeso a spada tratta la chiesa, tranne poi a non rispettare i suoi dogmi, come quelli in campo familiare. Un’altro esempio di teorie che si applicano agli altri.
Ma, si dice, c’è una forte disparità di trattamento tra chi ha il posto tutelato e chi, come i giovani, è nella precarietà: questo concetto è sacrosanto. Occorre tuttavia ricordare che oggi, i padri, sono divenuti il welfare per i figli, vista l’assenza dello stato italiano:diverso è in altre realtà.
Nel migliore dei casi, se far diventare precario il lavoro dei padri, dovesse significare rendere stabile quello dei figli, ciò potrebbe comportare che i figli diventano il welfare per i padri. Ma più realisticamente ciò si tradurrebbe in una precarizzazione generalizzata, con la conseguente impossibilità, per i padri, di essere il welfare dei figli, ed il conseguente generale impoverimento di tutti, tranne che per i soliti noti !
Vedremo cosa verrà fuori da questa riforma del lavoro; ma una cosa è certa, in nome dell’Europa unita si stanno affamando i popoli, vedi Grecia: a chi giova ?
Fa riflettere quello che dice Giovanni, forse che Monti vuole suscitare un po’ di critiche per togliersi di dosso lo stereotipo di “robot” che dice solo cose sensate, ponderate, precise, che rispettino ogni canone di inattaccabilità. Forse vuole creare quel movimento di critica alle sue parole che solo un “umano” sa suscitare quando dice cose non condivisibili da tutti. E come Tafazzi che si autopuniva colpendosi i …gioielli, così Monti perde un po’ di popolarità ma riacquista la sua umanità, perchè l’uomo come si sa, a volte sbaglia!
Grazie, Daniela! Spero di non essere monotono, ma questo ci passa il … governo!
da Daniela: … è proprio bravo il mio amico Francesco
Monti ha ragione a dire che il posto fisso è monotono. A lungo andare potrebbero mancare gli stimoli, il lavoro si potrebbe trascinare sempre uguale, con le stesse facce dei colleghi di lavoro, le stesse operazioni da fare durante tutta la giornata, per tutti i giorni lavorativi dell’anno e per tutti i lunghi anni. Ma, allora anche la famiglia dovrebbe essere monotona, anche la moglie, oppure il marito, che te li devi sopportare per tutta la vita, allora anche i genitori, i fratelli, gli amici, i vicini di casa, allora tutto sarebbe monotono. Non è che si sta utilizzando il termine monotono un po’ a sproposito? Tutto è monotono per la persona passiva, che subisce il tran tran quotidiano e lo percepisce come noioso. Non è così per chi ha un progetto di vita, che necessita di sicurezze, di certezze, di concreti mattoni che gli permettono di costruire un futuro investendo sull’entusiasmo che mette nello svolgere il suo lavoro al meglio, come ce lo mette nella famiglia o nei rapporti di amicizia.
In conclusione quello di Monti è un punto di vista troppo teorico e poco aderente alla realtà, forse per indorare una scelta di vita che poi non è una scelta ma quanto offre oggi la vita ai giovani: poco.
anche monti si sta facendo prendere dalla sindrome di tafazzi
????? Forse vuoi dire IN … FINITO !!!!
da Carlo: mi sa che oggi, più che a tempo indeterminato, il lavoro, per chi lo trova, sarà a tempo …. infinito !!!
da Gigino: MA….A TEMPO INDETERMINATO !!!!!!!!!!!!!!
da Mike: Carlo,
quando farai parte della squadra di governo, ricordati dei ns. figli che hanno tanto bisogno di un posto: meglio se fisso o monotono!
da Rino: Accidenti…mi sfugge qualcosa…non dimentichiamo di rispettare anche i meriti, in caso contrario giustifichiamo la posizione dei figli o dei parenti dei grandi professori negli ospedali,
nelle università…il figlio di Bossi, etc., etc., Ciao a tutti
da Gigi: SONO PERFETTAMENTE D’ACCORDO CON GIOVANNI…….I FIGLI SO PIEZZ E COR
da Max: Carlo!
Senza offesa, ma quello che pensi e che scrivi è per me talmente (piacevolmente) sorprendente che mi meraviglio che ti abbiano escluso dal “Governo Tecnico” ed abbiano scelto al tuo posto personaggi che riescono solo a predicare bene e razzolare (per sè e famiglia) mooolto meglio!
BRAVO!
da Gianni: io credo che questa volta i professori hanno mostrato tutta la loro scarsa abitudine alla politica, spesso dire ciò che si pensa, giusto o sbagliato che sia , è il più grosso errore che si posssa commettere. Poi io l’azione dei genitori che, in qualche modo , tutelano i figli non mi sento di giudicarlo sino in fondo, Non mi sono mai trovto nelle condizioni di dover o poter aiutare i miei figli e sinceramente non metterei la mano sul fuoco sui miei comportamenti e neanche su quelli degli altri. NOn sarà molto etico quello che dico , ma è quello che penso
da Mike: Caro Carlo,
condivido al 101% le tue chiare, semplici ed incontrovertibili considerazioni!!!Excellent!!
Io penso che molti “esperti” dimenticano quelli che li circondano e i problemi reali. Dall’alto della loro agiatezza vivono bene e fanno vivere bene i loro figli che non sanno che ci sono tanti giovani che fanno sacrifici enormi per studiare, per guadagnare qualche euro, per non pesare sui genitori. E tanti lasciano la gonna di mammà per mettere le ali. Il problema è che nessuno pensa a creare sbocchi e nuove idee tramite risorse sulla ricerca, sui premi all’inventiva e proposte di reingegnerizzazione e reindustrializzazione. Intanto, il nostro maggior tesoro rimane il turismo, ma non sappiamo trasformarlo in benefici e posti di lavoro. Io non dimentico che per comprare la valigia e il “corredino” per venire a Milano, dovetti vendere la mia Cinquecento che avevo comprato usata e mi aveva permesso, mentre studiavo al Politecnico, di andare a distribuire per poche lire, quando pagavano, giornali agli abbonati oppure di andare la domenica a staccare i biglietti d’ingresso negli stadi di provincia, rischiando botte e pistolettate da quelli che pretendevano di entrare senza pagare …
Sono convinto che anche oggi ci sono giovani che fanno questo e vorrei che Monti e C. lo scoprissero …
E adesso scopriamo che è esecrabile auspicare un posto fisso ed un lavoro vicino a mamma e papà. Occorre andare dove c’è il lavoro. E’ giusto; ma forse la torinese Fornero, con figlia che lavora nella sua stessa università, fa finta di ignorare che il popolo del sud, queste cose già le sapeva e le praticava dagli anni 50 in poi- vedi Fiat di quegli anni, ma vedi anche quanti come me, nel 78, dopo la laurea in ingegneria sono emigrati a Milano: lo sapevamo, l’abbiamo fatto, non siamo stati attaccati alle gonne di mamma, non abbiamo potuto accudire i genitori anziani, non eravamo accanto a loro quando, improvvisamente se ne sono andati……
Purtroppo i membri di questo governo, forse attratti dal protagonismo indotto dai media, si stanno facendo prendere la mano dai giornalisti e stanno scantonando di brutto. Naturalmente i concetti che vogliono affermare, circa le teorie sul lavoro flessibile, mal pagato ed instabile, si applicano a tutti, tranne che a se stessi ed alle proprie famiglie: un bell’esempio di ritorno al centrismo di Casini che, ad esempio, ha sempre difeso a spada tratta la chiesa, tranne poi a non rispettare i suoi dogmi, come quelli in campo familiare. Un’altro esempio di teorie che si applicano agli altri.
Ma, si dice, c’è una forte disparità di trattamento tra chi ha il posto tutelato e chi, come i giovani, è nella precarietà: questo concetto è sacrosanto. Occorre tuttavia ricordare che oggi, i padri, sono divenuti il welfare per i figli, vista l’assenza dello stato italiano:diverso è in altre realtà.
Nel migliore dei casi, se far diventare precario il lavoro dei padri, dovesse significare rendere stabile quello dei figli, ciò potrebbe comportare che i figli diventano il welfare per i padri. Ma più realisticamente ciò si tradurrebbe in una precarizzazione generalizzata, con la conseguente impossibilità, per i padri, di essere il welfare dei figli, ed il conseguente generale impoverimento di tutti, tranne che per i soliti noti !
Vedremo cosa verrà fuori da questa riforma del lavoro; ma una cosa è certa, in nome dell’Europa unita si stanno affamando i popoli, vedi Grecia: a chi giova ?
Fa riflettere quello che dice Giovanni, forse che Monti vuole suscitare un po’ di critiche per togliersi di dosso lo stereotipo di “robot” che dice solo cose sensate, ponderate, precise, che rispettino ogni canone di inattaccabilità. Forse vuole creare quel movimento di critica alle sue parole che solo un “umano” sa suscitare quando dice cose non condivisibili da tutti. E come Tafazzi che si autopuniva colpendosi i …gioielli, così Monti perde un po’ di popolarità ma riacquista la sua umanità, perchè l’uomo come si sa, a volte sbaglia!
Grazie, Daniela! Spero di non essere monotono, ma questo ci passa il … governo!
da Daniela: … è proprio bravo il mio amico Francesco
Monti ha ragione a dire che il posto fisso è monotono. A lungo andare potrebbero mancare gli stimoli, il lavoro si potrebbe trascinare sempre uguale, con le stesse facce dei colleghi di lavoro, le stesse operazioni da fare durante tutta la giornata, per tutti i giorni lavorativi dell’anno e per tutti i lunghi anni. Ma, allora anche la famiglia dovrebbe essere monotona, anche la moglie, oppure il marito, che te li devi sopportare per tutta la vita, allora anche i genitori, i fratelli, gli amici, i vicini di casa, allora tutto sarebbe monotono. Non è che si sta utilizzando il termine monotono un po’ a sproposito? Tutto è monotono per la persona passiva, che subisce il tran tran quotidiano e lo percepisce come noioso. Non è così per chi ha un progetto di vita, che necessita di sicurezze, di certezze, di concreti mattoni che gli permettono di costruire un futuro investendo sull’entusiasmo che mette nello svolgere il suo lavoro al meglio, come ce lo mette nella famiglia o nei rapporti di amicizia.
In conclusione quello di Monti è un punto di vista troppo teorico e poco aderente alla realtà, forse per indorare una scelta di vita che poi non è una scelta ma quanto offre oggi la vita ai giovani: poco.
anche monti si sta facendo prendere dalla sindrome di tafazzi