Richard Jewel: un “gioiello” di film.

Clint Eastwood è ormai un marchio di qualità, i suoi film migliorano con l’avanzare dell’età e stupisce proprio come alla sua veneranda età egli abbia la capacità di raccontarci storie realmente accadute con una padronanza della macchina da presa eccezionale, come nei primi piani, con i suoi giochi di luce che dalla penombra portano in evidenza particolari scene da imprimere nella mente, con la scelta di attori di grande livello (i premiati con Oscar Sam Rockwell e Kathy Bates, oppure Jon Hamm, Olivia Wilde …) o di grandi promesse come il protagonista Paul Walter Hauser, finora quasi sconosciuto eppure con grande caratterizzazione del ruolo affidatogli … Il problema, non solo statunitense, del potere dei media, che possono portare una persona dalle stelle alle stalle, o delle Forze di Polizia, nel caso il FBI, che messi gli occhi su una persona, possono arrivare a perseguitarla pur di avere un colpevole, è un problema di difficile soluzione, anzi col moltiplicarsi dei social, sempre più persone possono cadere nella trappola dell’eroe-colpevole, dell’onesto-ladro, del pudico-spregiudicato … Eastwood sa farci riflettere a ogni scena, sa farci commuovere, ci regala rari sorrisi, ci fa, attraverso verità “reali”, tremare. Lui è un artista che nella storia del Cinema lascia, ogni volta, impronte indelebili. Un film da non perdere: Jewel, poi, non significa gioiello?

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