Statistiche utili a chi le fa

Ormai sappiamo che, periodicamente, vengono divulgate statistiche che scoprono l’ovvietà. Ciò che stupisce è la grande enfasi da parte dei media e l’intervento ridicolo di politici e commenti facili di opinionisti. E iniziano sfilate su pagine di giornale e tutte le trasmissioni televisive, dibattiti infiniti per riempire buchi di palinsesti, ormai privi di programmi di qualità. Ogni tanto l’italiano medio viene messo a conoscenza di novità che a Lui sono note da anni. Il fatto che, già nel 2009, gli stipendi dei lavoratori italiani sono nettamente inferiori a quelli della media europea, lo abbiamo appurato viaggiando sia nei Paesi che nella “rete”. Non siamo un popolo di analfabeti e gli scambi d’informazioni su social network o su passaparola ci rendono edotti: da anni questo Paese tra i primi industrializzati al mondo secondo alcuni, è invece uno dei più poveri. Noi sappiamo tante cose, eppure, man mano, gli esperti statistici scopriranno che i prezzi in Italia, con l’arrivo dell’euro, non sono stati controllati, che il welfare non aiuta i giovani in cerca di lavoro, che i Sindacati trascurano i precari e Confindustria chiede pensionamenti a settant’anni mentre le Aziende invitano i  cinquantenni a rimanere a casa …  Poi ci sarà la grande scoperta: pensioni da 500 euro e stipendi precari da 700 o fissi da 1200 euro non assicurano il benessere. Lascerà a bocca aperta scoprire il posizionamento italiano su evasione fiscale, costo e interessi dei conti bancari, corruzione della politica, eccetera … A quando la statistica sullo stato di noi, genitori di una certa età, che paghiamo ancora il mutuo della prima casa, vissuta senza scopo di lucro, per cui pagheremo l’IMU? Quando sapremo che noi sognavamo di realizzare con la liquidazione almeno uno solo tra i desideri della vita e che, a differenza di tedeschi, svedesi, francesi, dobbiamo rinunciarci e anche volentieri, per aiutare i nostri figli senza futuro e senza sogni? Una statistica sulla pazienza degli italiani sarebbe opportuna e, forse, saremo i primi!

5 pensieri su “Statistiche utili a chi le fa

  1. No, non è proprio così. In realtà la statistica ci dice, come ha riferito l’ISTAT, che gli stipendi italiani sono nella media europea. Ed infatti, se il capo della mobile, certo Manganelli, guadagna più di 600.000 euro ed il capo dell’INPS guadagna più di 1.200.000 euro, ed il capo dell’AGCOM guadagna più di 450.000 euro è chiaro che mio figlio che guadagna 23.000 euro in realtà ne prende molti di più, ovviamente facendo la media con i precedenti signori. Il problema è che il capo dell’FBI che guadagna solo 165.000 dollari, pare sia in agitazione e stia per fondare un sindacato per rivendicare, insieme ad Obama, che prende poco più di 350.000 dollari, un più equo stipendio. Meditate gente….. meditate

  2. e siamo ancora tra i fortunati che possono aiutare i figli e non devono essere aiutati da loro…!
    ciaoAnna

  3. da Gianni: la statistica è quella scienza secondo la quale se sto con i piedi nel forno e la testa nel frigorifero godo un’ottima temperatura media …

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