Repubblica.it:
Mobilitazioni in tutta Italia. La linea della fermezza rilanciata dal governo non ha però mutato il corso della protesta. Mobilitazioni in tutta Italia. La linea della fermezza rilanciata dal governo non ha però mutato il corso della protesta. Come annunciato dai No Tav, manifestazioni si sono svolte in serata in tutta Italia, manifestazioni si sono svolte in serata in tutta Italia. Oltre un centinaio di manifestanti si sono ritrovatiOltre un centinaio di manifestanti si sono ritrovati alla stazione centrale di Milano. Qui la polizia per impedire loro di avvicinarsi ai binari ha effettuato una carica. Qui la polizia per impedire loro di avvicinarsi ai binari ha effettuato una carica. A Napoli un centinaio di persone ha camminato lungo i binari della linea Alta Velocità tra piazza Garibaldi e Gianturco bloccando per diversi minuti la circolazione dei treni.
Infatti … ho scritto “altrimenti” …. Silvio ci può anche soffrire ma non avrà mai il “Berlu Bridge”!!!!!
Il ponte sullo stretto di Messina riguarda solo l’Italia e non coinvolge un corridoio di transito internazionale come la TAV. Certo se ci fossero i soldi si potrebbe fare tutto, ma poiché i soldi per lo stretto non ci sono mai stati, Berlusconi non aveva ragione su tale argomento.
Ad Alfredo e Carlo: sono d’accordo con voi. Il progresso non si può fermare. Ma le cose devono essere ben ponderate e tutto quello che sta succedendo deve servirci per capire meglio cosa e come fare per il futuro. Altrimenti anche Silvio aveva ragione quando voleva costruirsi il Ponte sullo Stretto oppure quelli che volevano le Olimpiadi a Roma … Certo, se l’Italia avesse il petrolio e soldi da spendere si potrebbe fare tutto e al massimo della qualità sostenibile, ma non siamo in queste condizioni. Anche per l’EXPO’ a Milano ho dubbi sulla fattibilità, in meno di tre anni del progetto iniziale e faremo una cosa “arrangiata” sperando che non si infiltrino anche associazioni malavitose nella gestione e negli appalti. La popolazione deve comunque capire che quando si prendono accordi, e in passato sono stati anche coinvolti, poi bisogna rispettarli. Salvo prendere accordi sbagliati e allora qualcuno dovrebbe pagare, ma non è il caso dei nostri politici e amministratori.
Spesso, si parla senza conoscere veramente la realtà. Sicuramente in Italia vi sono troppi veti incrociati e troppi organi decentrati da interpellare (Comuni, Provincie, Regioni, Comunità Montane, Comitati di quartiere, e chi più ne ha più ne metta) non se ne può più. Ognuno tira l’acqua al proprio mulino, senza vedere gli interessi di carattere generale della nazione, ma guardando il proprio orticello. Certo la democrazia è importante, ma spesso, strumentalizzata da interessi di parte, viene utilizzata per bloccare tutto. E così l’Italia, negli ultimi anni, è arretrata paurosamente nei servizi e nelle infrastrutture, lavori che, tra l’altro, portano posti di lavoro.
Io non so chi ha ragione sulla TAV, ma credo che dopo 10 anni di discussioni e dopo che è stato notevolmente modificato in piano iniziale, considerando che la Francia è molto più avanti nella realizzazione di un’opera che si estende per molti più chilometri nel suo territorio, occorre andare avanti senza tutte queste storie. L’utilità di un’opera deve essere vista in prospettiva nel tempo e non può essere valutata sul traffico attuale.
Queste opere che si sviluppano in ambito internazionale sono necessarie per non creare diversità di fruizione da parte degli utilizzatori. La ferrovia rende bene l’idea, immaginiamo un viaggiatore che ne apprezza la velocità/comodità fino al confine della nostra nazione e poi si cambia registro, ritornando alla ferrovia del passato. La stessa cosa vale per le reti dati, per le autostrade, per le trasmissioni televisive, oramai tutto è interconnesso con qualità pressochè simile. Le popolazioni che abitano le zone oggetto di questi lavori hanno le loro ragioni, che devono essere ascoltate e tenute in considerazione affinchè vengano ridotti al minimo i disagi subiti. Non sono d’accordo con le violenze e gli atti vandalici, ciò incide negativamente a scapito di chi effettua la protesta, rendendolo inviso ai più, compresi i concittadini che ne stanno pagando le conseguenze, come il settore commerciale e quello turistico che sta ricevendo una marea di disdette da parte dei clienti, preoccupati per quanto si vede in TV. Tutto si può dire, quello che conta è il modo con cui lo si dice!
Se è vero che tutti quei soldi da spendere e l’ambiente violato serviranno per risparmiare solo 30 minuti di viaggio a persone o merci, io direi che è inutile più del Ponte di Messina.
io non ho capito ancora se costruirla è vantaggiosa o meno. se è vero, per esempio, che la ferrovia già esistente potrebbe soddisfare le esigenze o questo non è vero. Ma esiste un parere veramnete indipendente?