La stupenda Napoli e le sue meraviglie sono state presentate da Alberto Angela in una bolla di vetro: strade deserte, Galleria vuota, metropolitana di fantasmi, musei senza visitatori, vicoli e palazzi silenziosi … Grande Napoli, ma è mancata la gente, la vita, il via vai continuo nei mercati, gli scugnizzi vivaci e persino San Gregorio Armeno sembrava chiusa per ferie. Non c’era anima, non c’era quel popolo che abbiamo visto solo nel grande presepe Cuciniello del Settecento. Eppure quei colori e quei personaggi ci sono ancora oggi e fanno di Napoli il più grande teatro al mondo.
Francesco Spada:
Tutti, giustamente, lodano la trasmissione di ieri, in cui Alberto Angela ha descritto ed esaltato le bellezze di Napoli.
Però, cari miei concittadini, non dimentichiamoci che Napoli, la sua cultura, la sua fama positiva o negativa nel mondo, dipendono da noi, dai nostri comportamenti, dalla nostra civiltà e voglia di crescere e migliorare.
Quindi, compiaciamoci della “grande bellezza”, ma proviamo anche a dimostrare, con i fatti, di amare la città e di volerla vedere al pari, se non al di sopra, delle altri grandi metropoli internazionali.
Serena Zambra: Totalmente d accordo con te
Daniela Migliarini: Hai ragione sull’importanza della “vita sociale” di Napoli, ma questa è la serie di Alberto Angela che si chiama “Stanotte a…”. E tutte le puntate di questa serie sono fatte così! E sono magiche per questo
Giovanni Rosiello, forse non hai ben interpretato il mio pensiero e mi dispiace un po’. Nessuno vuole che si citasse ieri sera malavita e problemi, e sono tanti, della nostra cara Città, ma semplicemente tra le tante attrazioni è mancata la vitalità che piace molto anche ai turisti. Io quando vado in una località in Italia e all’estero, amo per esempio andare, oltre che in chiese e musei, nei mercati perché trovi movimento e personaggi.
Giovanni Rosiello:
Con il prossimo servizio chiederemo ad Alberto Angela di farci indossare l’abito della camorra e dei disservizi endemici di mani sulla città così faremo contenti tutti coloro che non amano la storia e le bellezze di Napoli.
Gennaro Marquez:
Giovanni Rosiello va bene così: abbiamo indossato il “vestito buono per le feste”.
Giovanni Rosiello:
Gennaro Marquez quindi secondo te invece di mostrare le bellezze e la storia della nostra città doveva fare un servizio di cronaca quotidiana?
Per quella bastano i servizi dei telegiornali, ed i giornali di ogni giorno.
Mario Errico:
Si effettivamente non si può parlare di Napoli senza la sua gente che è integrata perfettamente con la città e per questo ne fanno unica
da Giovanni Rosiello:
Gennaro Marquez quindi secondo te invece di mostrare le bellezze e la storia della nostra città doveva fare un servizio di cronaca quotidiana?
Per quella bastano i servizi dei telegiornali, ed i giornali di ogni giorno.
Gennaro Marquez: sicuro. E comunque non mi riferivo ai problemi quotidiani ma proprio alla vivacità, alla spettacolarità, all’accoglienza, alle voci e colori prettamente partenopei. Napoli non è una vetrina da guardare, ma un palcoscenico su cui salire.
da Facebook, Gennaro Marquez:
Diciamo che è stata una Napoli ripulita, bella con i suoi tesori, ma purtroppo non molto corrispondente alla realtà di tutti i giorni, quella che poi viviamo.
Certo, Giovanni. Ma la gente dov’era? Napoli non è una città vuota e se lo fosse mancherebbe la sua parte di folclore.
Da Facebook, Giovanni Rosiello:
Non condivido affatto e questo tuo commento, Alberto è stato un grande nel rappresentare la nostra Napoli anche nell’anima che vi regna anche con le parole di Giancarlo Giannini e la musica di Massimo Ranieri.
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Renzo Graziani
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Mario Errico
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