“La scommessa dell’Italia in Europa: condizioni e proposte per tornare a competere”

Cari Amici, Vi riporto gli appunti presi nel Convegno odierno presso la  Camera Commercio industria Artigianato –  Milano

Il Segretario generale della CCIA ha detto che in questi giorni è importante mantenere l’attenzione sullo sviluppo della crisi per capire come si può crescere: il recente vertice di Bruxelles ha avuto aspetti positivi per garantire un futuro più stabile dei sistemi economici europei. Per le Imprese italiane, il mercato europeo è fondamentale: ancora oggi esportiamo in Europa per il 60%, ma:

  1. Le restrizioni al credito stanno penalizzando le Imprese
  2. La mancata stabilizzazione della moneta unica verso le altre monete, specie il dollaro, è un’altra criticità
  3. Altra penalizzazione viene dal sistema fiscale.

Ciò implica che è importante guardare con attenzione cosa fanno gli altri Paesi europei, valutando l’impatto che possono avere sul futuro e prendere subito iniziative. 

Il Presidente di IPALMO (Istituto per le Relazioni tra Italia e Africa, America Latina, Medio ed Estremo Oriente, Gianni De Michelis, ha sostenuto che è vero che bisogna osservare gli altri, ma l’Italia deve capire quali sono le proprie capacità e come possiamo crescere e competere, in quanto il successo del Premier Monti a Bruxelles è solo un’apertura di speranza e il cammino da percorrere è lungo e difficile e, dice, la Merkel non ha perso, come molti ritengono, ma ribadirà le proprie tesi concedendo poco ai Paesi non produttivi, in quanto ci sono differenze su:

  1. debiti di ogni Paese europeo e ognuno pesa in maniera diversa sul futuro
  2. sviluppo, che è strettamente legato al costo del debito che deve essere ridotto

L’Italia vivrà nel prossimo futuro una situazione drammatica, che già nel 2012 è peggiorata e ci tiene sotto tanti Paesi e non solo Francia e Germania … ecco perché dobbiamo reagire nel breve periodo con idee straordinarie, basate sulla nostra ingegnosità e fantasia, sapendo che altri requisiti per lo sviluppo sono la nostra storia, la geografia e le risorse umane.

Ad esempio il turismo potrebbe essere per l’Italia un vantaggio naturale, ma finora non abbiamo saputo sfruttarlo e siamo stati superati da Paesi come Spagna, Grecia … e siamo al 6° posto: basterebbe risalire al 3° per recuperare enormi risorse!

foto di F. Gentile

 Il Presidente della Pubblica Amministrazione Tria ha spiegato che i risultati dell’ultimo vertice devono essere verificati sul campo perché occorre definire tempi e modalità di attuazione: è certo, però, che bisogna fare in fretta per recuperare fiducia nell’euro e gettare basi per la crescita perché ci sono tre aspetti della crisi:

  1. la debolezza strutturale dell’unione monetaria
  2. l’impossibilità delle Banche nazionali di battere moneta come invece fa la Federal Reserve USA
  3. l’interdipendenza tra responsabilità sul debito pubblico dei singoli Paesi e detenzione da parte delle Banche di una parte del debito del proprio Paese attraverso acquisto di titoli di Stato.

È importante l’unificazione fiscale europea con mutui interventi in caso di necessità dei vari Stati e l’unificazione delle regole bancarie e, forse, emissione di Eurobond invece di titoli dei singoli Stati. Per tale motivo, ogni Paese europeo è tenuto a svolgere sino in fondo i propri “compiti a casa” per diminuire gli squilibri con altri Paesi. L’Italia deve capire come ottenere una svalutazione dei tassi per pagare di meno i progetti per lo sviluppo, agevolare le Imprese e ridurre il costo del lavoro anche attraverso l’aumento della produttività , in cambio di mantenimento dell’occupazione. Sarebbe necessario passare dalla tassazione diretta dei redditi a quella indiretta, sui consumi. I redditi non vanno tassati perché, diminuendoli, impediamo gli acquisti e i consumi. Importante da parte delle Imprese, mantenere basso il costo unitario del prodotto per renderlo vendibile.

Il mercato globale deve essere tripolare (euro-dollaro-yuan) e non bipolare (dollaro-yuan) altrimenti l’Europa resta fuori dal mercato globale.

Ecco perché bisogna prendere provvedimenti anche “duri” perché solo col sacrificio e l’impegno di tutti si può vedere uno spiraglio nella crisi. 

Il prof. Carlo Secchi di politica Economica europea dell’università Bocconi ha ribadito che la crisi è profonda: l’Italia non è all’orlo del default ma deve essere attenta nel prendere provvedimenti concreti, seri e veloci, anche attraverso grossi sacrifici, così come si è fatto per la riforma delle pensioni. 

Il V. Presidente Esecutivo di Unicredit, Giuseppe Scognamiglio ha auspicato l’unione bancaria europea, in quanto le singole banche nazionali non possono competere con i colossi americani e cinesi. Ha detto che anche un Gruppo come Unicredit che opera a livello europeo ha grandi difficoltà per operare nei diversi Paesi europei, con regole diverse, tassazioni diverse e diverse burocrazie … Ha sostenuto che i salari non devono essere ridotti perché non si può ridurre il potere di acquisto da un lato e pretendere crescita e consumi dall’altro. Il problema italiano del costo del lavoro è il costo lordo alto perché c’è la fiscalizzazione: esaminando il costo netto, invece, siamo molto al di sotto della Germania dove però si è fatto molto con accordi giusti per l’aumento della produttività. 

Marina Salamon, Consigliere Delegato Doxa, ha fatto un intervento molto “sentito” e realista: la crisi è profonda e sarà peggiore nei prossimi anni. Nonostante l’ammirazione per Monti e la Fornero, ritiene che la Riforma del Welfare andrebbe rivista in alcune parti, specie per quanto riguarda l’ingresso al lavoro che è penalizzante per le imprese che invece vorrebbero assumere. Esse – ha detto- sono costrette ad assumere a tempo determinato per paura di dover licenziare dopo, non trovano giovani pronti al lavoro perché le Scuole e Università italiane fanno tanta cultura ma non mettono in grado di saper fare un mestiere. Inoltre, non c’è disponibilità per lavori di livello più basso: proprio oggi i media riportano la grande difficoltà delle aziende di trovare addetti a lavori più manuali, artigianali, umili, eppure i disoccupati giovani sono al 36% e sommando i giovani che si autoparcheggiano nelle università e nei Master per rinviare il problema della ricerca del lavoro, la situazione è critica. Altri paesi, come gli USA, agevolano i giovani che studiano e lavorano, aprendo università e lezioni a tutte le ore e giovani, ma anche anziani, trovano lavori, anche a 4 dollari all’ora, che permettono di aiutarsi nello studio e nel mantenersi e/o arrotondare le entrate e tutto ciò non in nero. Una critica è stata rivolta anche alle Imprese che in Italia sfruttano tutte le possibilità di contributi e leggi e non sempre onestamente, creando scatole magiche o portando produzioni e soldi all’estero. La burocrazia, poi è complicata e complica la vita, per cui si è costretti in alcuni casi a trovare sotterfugi che leggiamo sui giornali. Il risparmio si fa anche nella Pubblica Amministrazione: spesso molti addetti per una sola attività non servono e si può razionalizzare organizzando e gestendo al meglio le risorse umane. Bisogna ridurre le tasse e agevolare assunzioni e consumi, realizzazione di opere pubbliche e private. Molto si deve fare, molto si può fare, ma bisogna muoversi. La crisi è tremenda.

14 pensieri su ““La scommessa dell’Italia in Europa: condizioni e proposte per tornare a competere”

  1. da Gianni: Vero. Fino a novembre e poi il prelievo si interrompe per tre mesi. speriamo sia cosi anche quest’anno e che il prelievo non diventi sempiterno.

  2. da Gigino: IL MIO STIPENDIO INVECE E’ DIMINUITO DUE MESI ADDIETRO DI CIRCA 50 EURO, A CAUSA DEI PRELIEVI REGIONALI, PROVINCIALI E COMUNALI. SEI SEMPRE IL SOLITO FORTUNATO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  3. da Gigino: E TU CHE SEI IL “CAPITANO” DELLA “ BAGNAROLA ARESE” LASCI LA NAVE IN MEZZO ALLA TEMPESTA E TE NE VAI IN VACANZA ?
    VEDO CHE SCHETTINO HA FATTO SUBITO DEI PROSELITI.

  4. da Alfredo: Frank, speravo che non fosse vero, qualcuno mi aveva avvisato che sarebbe arrivato un conguaglio piuttosto salato ma io speravo che non fosse vero. E’ una vera bastardata! Spero che almeno si possa chiedere una rateizzazione, cerchiamo di farglieli sudare almeno i nostri soldi. Hai tutta la mia comprensione, come io avrò la tua presumibilmente l’anno venturo. Buona notte (anche se sarà difficile dormire bene dopo una notizia del genere).

  5. da Ilenia: Accipicchia,giornata da dimenticare! Pat pat di consolazione…magra….sing e sob
    Un caro saluto a tutti e buone ferie

  6. Cari amici,
    dopo la lettera dell’INPS di stamattina, che mi toglie cca 26 euro al mese sulla pensione per il contratto di solidarietà, mi è arrivata nel pomeriggio una raccomandata dell’Agenzia delle Entrate: pagare 1766,37 euro per conguagli sul TFR che ho percepito nel 2008!
    Una batosta prima delle vacanze …
    Meditate gente, meditate …

  7. da Alfredo: Grazie per le informazioni. Sono incazzato nero per la letterina INPS che, pure a me, ha annunciato una trattenuta dal 1/1/2012 a tutto il 2017 come contributo di solidarietà. Penso anche che ci stanno spennando. A proposito del tuo lavoro sul pensare, prendo in prestito l’iniziale, la “P” e ricordo una storiella che mio padre mi raccontava, a proposito di un pittore toscano, storiella formata da parole che iniziano tutte con la lettera P.
    Pietro Pilato Porzio, pittore poco pratico, pinse Pisa per poco prezzo, poi pentitosi perchè pagatolo poco, partì per Pistoia, propria paterna patria, per piantare prezzemolo, porri, patate, pomodori, piselli, peperoni piccanti.
    Perbacco, piantiamola! pusillanimi politicanti pagati parecchio!
    Psaluti a ptutti, PAlfred

  8. La pensione non aumenta col passare degli anni … Oggi l’INPS mi ha scritto che mi verranno trattenute circa 25 euro al mese per contributo di solidarietà. Come avevo scritto in passato, da quando sono in pensione a oggi l’importo è diminuito di almeno 30 euro!!!!!! E vi inviai anche un articolo apparso su Repubblica che diceva affermava proprio la mia tesi. Pensionati e lavoratori dipendenti pagano la crisi per colpa degli altri!!!!

  9. Pensa che a distanza di 1 mese e mezzo dalle elezioni, la Giunta di Arese è in crisi: aveva vinto al secondo turno una Lista Civica, facendo fuori il Centro Sinistra che aveva vinto al primo turno. Ora è stata tolta la delega al Vicesindaco dal Sindaco, molti componenti della Lista Civica hanno dato le dimissioni, un esponente locale del PD ha dato le dimissioni dal Partito perché durante la campagna elettorale aveva inviato mail raccontando i movimenti che si facevano nel Centro Sinistra e i programmi ….
    Un bel casino! E poi dite che mi occupo della Casa dell’Acqua: ma se qui si fa acqua da tutte le parti!!!!!!

  10. da Gianni: allora parti sereno tanto qua fanno e dicono sempre le stesse cose e non cambia mai niente, perlomeno in meglio. A napoli si è aperto l’ennesimo dibattito sulla utilizzazione dell’albego dei poveri. Nel frattempo non riescono a dare una sistemata ed una pulita all’antistante piazza carlo III. Si parla del futuro sempre per distogliere dal presente

  11. Come viene affrontata la crisi in Italia? Mi sembra di vedere una squadra al lavoro dove tanti dirigono e poco o nulla fanno, mentre un esiguo numero lavora, suda e si spacca la schiena. Alla fine della giornata i capi compilano la relazione del lavoro svolto enfatizzando l’ottima direzione dei lavori e glissando sul costo enorme di ciò che è stato fatto proprio perchè ha inciso in modo esagerato l’elevato costo del totale manodopera e consulenti, che in realtà hanno fatto ben poco. Quale potrebbe essere la soluzione? Diminuire drasticamente il numero dei dirigenti/direttori/consulenti/nullafacenti, conservando solo quelli che, per meriti, valgono lo stipendio che percepiscono. Tutti gli altri dovrebbero integrare le fila di chi lavora e si spacca la schiena, adeguando al basso gli stipendi, in modo che lavorando in più persone tutti lavorano un po’ meno, un po’ meglio, salvaguardando così anche le schiene.

  12. Io invece dico che se non ci sono soldi per la scuola pubblica, allora non vanno dati soldi ai privati: devono gestire da soli il loro business!

  13. da Antonio: Dalle notizie sul risparmio per la spesa pubblica si legge che le scuole private avranno 200 milioni e per le strade sicure se ne prevedono 72. Non ho nulla contro le scuole private ma ci tengo alle strade sicure.

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