Luca Guadagnino ha fatto centro: questo film va diretto, come un tennista che va in finale con lo “challenger”, tra i migliori visti negli ultimi tempi ed è peccato che sia uscito in un periodo lontano dagli Oscar o altri Festival. La storia piace, è attuale perché il tennis è sport sempre più seguito, ha il fascino del pubblico dei campi di gioco, ha, cosa più importante, lo sguardo sulla vita, sugli affetti e sentimenti dei giocatori e di chi li circonda, ha il profumo dell’adolescenza e dei rapporti complicati di attrazione e sesso mantenendosi lontano da aspetti volgari. Una prima parte vorticosa di salti tra presente e passato di una coppia di amici tennisti e di una ragazza, tennista di successo bloccata da un incidente, che prende per mano i due travolgendoli in una partita a tennis affettivo-sentimentale con colpi fortissimi, rovesci imprevedibili, schiacciate fulminanti. Una seconda parte, più sportiva, competitiva sul campo di gioco dove i due amici-nemici si sfidano all’ultimo orgoglio fino a quando l’amicizia prende la partita. Attori bravissimi che si sono integrati nei ruoli e anche nella mentalità di chi compete nel tennis: stupenda Zendaya, convincenti Josh O’Connor e Mike Faist, tutti avranno un grande futuro non solo nel mondo del cinema … Bella la fotografia, i primi piani, gli sguardi teneri o da sfida, il ricorso a riprese da … videogioco. Ottimo l’accompagnamento sonoro, protagonista in molte scene. Questo film segna punti a favore del cinema da “grande schermo” perché in sala e non nel salotto di casa, si apprezzano i suoi punti di forza: ha fatto proprio “Challenger”!.