Pubblicata oggi su QuiArese:
28 agosto 2012 – Noi eravamo in vacanza ma il nostro Francesco Gentile era già rientrato ad Arese e il giorno 19 di questo torrido agosto a chi poteva dedicare il suo Più o Meno se non alla Casa dell’Acqua!
Ebbene si, devo ammettere che il mio rapporto con la Casa dell’Acqua è difficile: un amore – odio, si dice. A partire dai miei figli, chi legge i miei frequenti Più o Meno sul grande servizio che il nostro Comune ci ha messo a disposizione, dice che “capitano tutte a me!”. Ribatto che io ci passo tutti i giorni, dal primo giorno, spesso per rifornirmi d’acqua, altre volte perché la strada fa parte del mio giro mattutino. Ad esempio, mi lamento del fatto che dal giorno dell’inaugurazione, non sono stati più aggiornati i dati dei valori misurati di qualità dell’acqua erogata… Dal 9 agosto, funzionano i terminali per il prelievo dell’acqua frizzante regolamentato: è cosa buona e giusta, che aspettavamo da tempo. Molti erano quelli che approfittavano della possibilità di prendere quantità illimitate e io stesso ho visto persino un furgoncino di un bar – ristorante che faceva il pieno o un gruppo di nomadi che ha riempito il bagagliaio di una Mercedes di boccioni da 5 litri, creando una coda di cittadini in attesa che, inizialmente attendevano con pazienza, poi hanno cominciato a protestare, ricevendo improperi… C’erano poi persone che addirittura lavavano le bottiglie con l’acqua gasata, invece di farlo a casa… senza pensare che le bottiglie in vetro, ad esempio vanno ogni tanto sterilizzate e quelle in plastica devono essere cambiate.
Quindi è giusta l’operazione fatta, ma… subito mi chiesi se fosse giusto usare la Carta Regionale dei Servizi per il prelievo. Spiego i perché:
1) L’uso frequente della Carta, la fa deteriorare: specie all’atto di infilarla nell’apposito ingresso si rischia di piegarla o graffiarla.
2) La Carta si riprende, spesso, con la mano bagnata: provate a togliere e mettere bottiglie e confermerete che si corre il rischio di danneggiare il chip o la banda magnetica. Nella fretta, chi si asciuga prima di toglierla?
3) La Carta serve anche per la Sanità e la usiamo ad esempio di frequente in farmacia, inoltre riporta il codice fiscale, nome e cognome e altri dati: danneggiandola si crea il problema della sostituzione;
4) Avevo fatto notare agli amici che sarebbe stato facile, specie per le persone anziane, dimenticare la Carta nella fessura, dopo aver compiuto le operazioni veloci, conteggiate ognuna a secondi: il giorno di Ferragosto alle 13 circa, ho trovato una Carta dimenticata dal signor S.B.. Mi sono posto il problema dell’utilità e, a casa, ho cercato in elenco il numero telefonico e ho contattato l’intestatario e ho potuto restituirla…
Quale potrebbe essere la soluzione alternativa? Io propongo l’introduzione di una carta simile, una “chiave” per il tesoretto-Acqua, fatta fare dal Comune, consegnata ai Cittadini dietro contributo spese di due, tre euro: è una cosa fattibile? È vero: forse capitano tutte a me, oppure io sono un utente e come tale cerco di salvaguardare la cosa pubblica che è “nostra”. Francesco Gentile
Da noi il comune rilascia già la tessera valida per l’utilizzo della discarica, senza di quella non si riesce ad entrare perchè serve per alzare la sbarra di ingresso e di uscita e può anche essere richiesta in visione dal custode. Visto che i comuni si stanno evolvendo con la tecnologia al servizio dei cittadini non è fantascienza il pensare che presto con la suddetta tessera si possa accedere all’acqua, ai certificati anagrafici, alle informazioni catastali e a quelle più svariate informazioni che solitamente generano code e ore di attesa.
da Gianni, via mail: Continua le tue battaglie fino ad ottenere la casa del vino …. Che è meglio!
Alla Casa dell’Acqua, in effetti, mi è già capitato di incontrare una signora la cui Carta non funzionava … E’ stato anche un “Più”, perché se avesse dovuto usarla per motivi sanitari sarebbe rimasta fregata.
Tra l’altro, non so se le normali “tessere sanitarie” (perchè non tutti hanno la CRS, che comunque non è un obbligo legale) funzionano, dato che hanno banda magnetica e non chip.
Buona pertanto la tua idea di usare le chiavette come nei distributori automatici aziendali, che anzichè essere caricate di volta in volta con moneta, sarebbero invece utilizzate per “razionare” la quantità d’acqua. Però sono quasi convinto che qualcuno potrebbe taroccarle o comunque trovare il modo di fregare, conoscendo questo popolo di truffatori…
da Facebook – QuiArese: il post piace a Angela, Maria Dilillo, Paola Clamer, Elisabetta Torresani, Paola Papagno, Filippo Riva, Matteo Tassi
da Anacleto: Gran post, la verdad estoy contento y feliz de haber dado con vuestra información, mi ha servido de mucho. para cuando Una segunda altera parte?
Credo, comunque, che l’acqua sia un bene di tutti ed alimento di prima necessità per cui, mentre considero pregevole l’iniziativa di molti Comuni della zona, non apprezzo l’iniziativa del Governo di tassare le “bollicine”.
Questa è un’ottima osservazione … vedremo cosa accadrà e vi farò sapere.
da Michele via mail: Caro Franco,
a me sembrano considerazioni di buon senso le tue. Tuttavia mi chiedo se sia giusto che un qualsiasi Comune d’Italia che sono tutti o quasi in deficit di bilancio, si debbapreoccupare di fornire a gratis acqua gassata non solo ai prpri cittadini ma a tutti i passanti ‘, nomadi compresi. Quello che il Comune dovrebbe garantire e che vi siano delle fontanelle con acqua potabile di buona qualità.
Penso anche che se continuerai nel denunciare a chi di dovere quello che non va, alla fine vedrai che la sarai accontentato. Ciao.
adesso vi tasseranno perchè tutte le bibite gassate nuociono gravemente alla salute e non vi saranno più code alla casa dell’acqua