Stamattina ho avuto l’onore e il piacere di assistere ai dibattiti sull’e-Nutrition presso la Camera di Commercio e Artigianato di Milano. La manifestazione, organizzata da Women & Technologies con lo scopo di premiare, con il Patrocinio della Presidenza della Repubblica, le “Tecnovisionarie”: donne, ricercatrici, imprenditrici e manager, impegnate nel campo dell’alimentazione e dell’innovazione al fine della salvaguardia della salute e della sostenibilità delle risorse naturali. Alla base, tre concetti: la responsabilità sociale e di impresa, il consumo responsabile e l’etica: le donne “c’entrano” in tutti e tre i temi dando quotidianamente il loro contributo. Il tema di quest’anno è coerente al tema del prossimo EXPO 2015 che è intitolato “Nutrire il Pianeta”.
Al mondo, oggi, ci sono cca 900 milni di persone che muoiono di fame e cca 1 miliardo di persone che soffrono di problemi legati alla alimentazione sia per effetti dell’obesità e sia per la malnutrizione. In Italia, il comparto alimentare è secondo solo a quello della meccanica e ci da un’immagine importante in tutto il mondo: l’EXPO ci farà riflettere sulle strategie per l’alimentazione affrontando i limiti dello sviluppo perché la popolazione mondiale aumenta e le risorse diminuiscono. Le donne, con la loro capacità di comunicazione e innovazione, già oggi danno un grosso contributo e possono darne molto di più, specie se riescono ad entrare in certi posti ancora troppo “maschili” … I corsi di Scienze dell’alimentazione ed istituti di ricerca in questo campo sono già molto al “femminile”; come avvenne ad esempio, nel tempo, per l’insegnamento, anche nel campo imprenditoriale e scientifico le donne contribuiranno sempre di più.
All’alimentazione sono legate l’obesità, le malattie cardiovascolari, il diabete, molti tipi di tumore: il rischio è enorme, specie negli USA dove i decessi per tumori legati all’obesità sono il 30% per gli uomini e il 20% per le donne. In Italia l’8% della popolazione è obesa e 30% in sovrappeso e stiamo meglio degli USA e dei Paesi nord-europei, ma l’attenzione deve essere massima ed è fondamentale l’educazione alimentare fin dai primi anni di vita. La dieta mediterranea aiuta molto rispetto a questi problemi, ma non è detto che tutto ciò che indicano come alimento che “fa bene” lo sia effettivamente, poiché il genoma umano è formato da circa 30.000 geni e ogni individuo è diverso dagli altri. Anche le molecole studiate nei laboratori forniscono certi risultati, ma una volta immesse nel corpo umano possono avere effetti molto diversi: ciò fa capire la complessità degli studi e delle applicazioni. Ad esempio: ci hanno detto per anni che l’olio extravergine d’oliva non va fritto perché fa male, ma è dimostrato che tale olio mantiene le sue caratteristiche a temperature alte e addirittura viene dato a malati di tumore in terapia per sollecitare fegato e bile … Oppure, anni fa molte ragazze mangiavano solo pompelmo, come prevenzione dei tumori al seno, salvo scoprire che ciò provocava altri disturbi … E anche: far mangiare il mango, che dicono avere proprietà preventive. a una finlandese cresciuta in condizioni climatiche e naturali completamente diverse da un abitante delle zone tropicali e addirittura potrebbe provocarle problemi gastrointestinali … Il tè verde ha proprietà curative, come un farmaco, per i tumori, ma non si può bere sempre e solo tè verde perché si possono avere reazioni. Quindi: tutti possibili cibi possono far male o bene, ma è importante conoscere quantità, abbinamenti e variazioni … Fondamentale è la “comunicazione” e come essa fa passare certe notizie e certe scoperte: i tempi per capire certi fenomeni sono lunghi e spesso a distanza di anni le indicazioni possono cambiare.
In Molise, è stato portato avanti un Progetto che ha monitorato la popolazione di varie età, in base all’alimentazione, alle abitudini di vita e alle malattie e un primo risultato è stato che chi non seguiva la dieta mediterranea aveva più problemi … anche se non è detto che polifostati e fibre contenuti in frutta, verdure, olio d’oliva portino benefici per tutti e allo stesso modo … C’è ancora molto da studiare! Gli alimenti e gli antiossidanti non curano, ma possono aiutare il corpo umano. L’evoluzione della scienza può portare a contraddizioni. la singola molecola non cura e non previene, ma l’insieme di molecole e le loro combinazioni possono aiutare l’umanità: l’ideale sarebbe usare gli “alimenti come farmaci” e i “farmaci come integratori alimentari”, ma ciò è lontano a venire … E intanto ci poniamo, studiando, il problema: conviene mangiare uno yogurt o un panino con la mortadella? E’ tutto molto difficile e la Genomica studia i collegamenti nel tempo tra alimenti e reazioni dell’organismo. L’educazione alimentare è importantissima: già nei primi mesi di vita è necessario prestare attenzione e, dopo il latte materno, lo svezzamento deve già aiutare la crescita del sistema immunitario.
La Sostenibilità è un processo ed è un concetto illimitato che coinvolge vari campi. Ad esempio l’economia deve essere ECONOMIA del PROGRESSO e le innovazioni devono essere rese possibili. SOSTENIBILITA’-NUTRIZIONE-SALUTE sono legatissime e il modello deve essere: “dalla produzione agricola alla nutrizione in salute” col coinvolgimento di scienziati, nutrizionisti, imprenditori, politici ovvero tutti i livelli della società, compreso la “famiglia”, la scuola … La sostenibilità deve partire dalle nostre case, dall’educazione dei nostri figli. Ristoranti, mense, ospedali devono essere attenti a evitare sprechi e a fornire alimentazione corretta, comportando anche notevoli risparmi: mangiar bene significa stare bene e spendere meno in sanità, ad esempio. Anche gli agricoltori devono essere formati a non usare pesticidi, a non sprecare acqua, utilizzando attrezzature e impianti di irrigazione giusti e tecnicamente avanzati.
Questa raccolta di appunti non è esaustiva, ma spero faccia capire un mondo che spesso non guardiamo e ci faccia riflettere su cose che spesso non apprezziamo. L’esperienza positiva di oggi e la buona organizzazione, mi hanno fatto capire che le donne, quando si impegnano, lo fanno con serietà e professionalità e che buona parte del futuro è nelle loro mani e cervelli.
Sono in linea con Frank per quanto riguarda la serietà con cui le donne affrontano, da manager, i problemi e le sfide della nostra società. E’ quindi auspicabile un numero maggiore di donne ai vertici delle varie istituzioni, soprattutto quelle che riguardano il settore pubblico e i settori di sviluppo, alimentari, della ricerca, della sostenibilità e dell’ambiente. Una maggiore attenzione agli argomenti citati nell’articolo può solo migliorare la qualità della vita dei cittadini, diminuendo le spese mediche. L’esempio più vicino a dimostrare tutto ciò è il fumo: chi fuma, percentualmente, ha maggiori acciacchi, crea più spese mediche alla sanità nazionale, ha egli stesso un danno economico rilevante e un danno alla salute molto evidente. Quindi tutto negativo e nulla di positivo, eppure tantissimi continuano imperterriti a fumare. E’ evidente che la lotta contro il fumo è una guerra, come tale crea delle vittime, ma va portata a termine e vinta affinchè le generazioni future trovino la pace. Identica cosa è per gli stili di vita e i comportamenti alimentari: l’educazione a un comportamento più sano sarà determinante per le generazioni più giovani e quelle a venire.