Domani sera, venerdì, un’immersione nell’arte teatrale di Eduardo … Attesa lunghissima …
Sabato mattina: nei commenti qui sotto il mio giudizio.
Domani sera, venerdì, un’immersione nell’arte teatrale di Eduardo … Attesa lunghissima …
Sabato mattina: nei commenti qui sotto il mio giudizio.
Vero, ALfred. E il divertimento nel corso delle prove è il massimo … L’emozione di fronte al pubblico sparisce e ti ritrovi ad essere un altro, anche molto diverso da quello che si è … Anche da spettatore spesso mi distraggo per cercare di capire cosa può accadere dietro le quinte oppure i meccanismi delle scene o delle luci … Il palcoscenico, in effetti, è come un grande presepe …
Andare a teatro lo considero un’abitudine molto buona, che accresce la cultura e il senso critico, grazie alle situazioni a volte al limite dell’impensabile che vengono proposte. Purtroppo non è una mia abitudine costante, ci vado raramente e sempre con la dolce metà. Apprezzo la commedia napoletana per la grande fantasia e umanità che lascia trasparire, sono altresì convinto che non siano da trascurare anche le commedie in dialetto di altre regioni d’Italia, forse più orientate al “far divertire”, penso ai Legnanesi o alle commedie Liguri ispirate al grande Gilberto Govi. Tra i miei amici annovero anche un discreto numero di uomini e donne che come hobby hanno proprio quello, recitare in teatro, inseriti in compagnie di livello nazionale o regionale. A sentir loro si divertono come pazzi durante le prove e anche dopo le esibizioni, quando si ritrovano per mangiare insieme. Non faccio fatica a credere che recitare dia tanta soddisfazione, più ancora che andarle a vedere. Sono sicuro che anche Frank la pensa così, del resto ha calcato le scene del cabaret, mi pare, con grandissima soddisfazione personale.
La maturazione artistica di Luca De Filippo, anche se con un po’ di ritardo, è arrivata: ieri sera buona prova anche di tutta la Compagnia … La commedia, poi, che non avevo mai visto, è la classica commedia di intrigo passionale e di fantasia italiana … molto lontana dalle classiche di Eduardo e dai problemi della città partenopea. Divertente e al solito con grandi spunti di riflessione.Teatro pienissimo. Tanti giovani e la cosa mi ha sorpreso.
A Gianni: Dalla locandina del Piccolo: …” La grande magia” (1947) percorre un universo ancora inesplorato da Eduardo: è scritta in italiano, ambientata in un contesto alto-borghese lontano dalla Napoli verace delle sue opere precedenti e manifesta accenti diversi dal realismo delle commedie che l’hanno preceduta, tanto da far affermare ai critici che si tratta della commedia più “pirandelliana” di Eduardo … Il debutto sulle scene non è fortunato: in occasione della prima a Trieste, nell’ottobre del 1948, Titina, che doveva interpretare Zaira, la moglie di Marvuglia, si ammala seriamente rendendo necessaria la sostituzione. Eduardo rinuncia quindi al debutto milanese e scrive, in soli sette giorni, una nuova commedia: Le voci di dentro.
Titina interpreterà La grande magia nella stagione successiva, ma il lavoro non avrà successo: la mancanza di un attore carismatico in uno dei due ruoli
principali indebolisce il gioco scenico su cui si fonda. Dopo la recita a Roma nel 1950, La grande magia viene “messa nel cassetto”. Sarà ripresa nel 1964,
quando Eduardo la inserisce nel secondo ciclo televisivo che la Rai dedica al suo teatro.
È con Giorgio Strehler che la commedia guadagna finalmente una fortunata vita scenica e riscuote consensi internazionali. Quando nel 1985 debutta al
Piccolo Teatro, Eduardo è morto da sei mesi. … E ora tocca a Luca far rivivere tali consensi …
E allora benvenuto tra di noi!
Piccolo card, community del piccolo, punti qualità ….. Ci vuole un ragionier……. A proposito ho ancora i punti di Trenitalia per fare un viaggio a Milano A/R gratis ed i punti Best western per due notti con colazione: devo farmi un nodo da qualche parte prima che , con l’età, vadano in prescrizione.
Ciao a tutti, io ho l’abbonamneto al teatro Toto 10 spettacoli € 110
carlo , noi siamo rimasti dei colonizzati. chiunque arriva sia in economia che nella cultura crede ci stiatia facendo un favore. Basta non andare e così si fanno in culo. Personalmente per luca non spenderei neanche 3,5 euro . Poi un giorno aprirem0 un dibattito sulle responsabilità di eduardo sulla nostra immagine nel mondo.
Gianni: certamente Luca è molto distante dalla grandezza del padre, ma andare a teatro in queste occasioni è per noi un evento da vivere perché, a parte il mio amore per il teatro, è l’arte antica che prende un po’ il sopravvento su tutti gli spettacoli monnezza che ci assalgono in TV. Ovviamente la satira e il cabaret di una volta sono per me il massimo dei massimi, ma in questi tempi non esiste più nei locali e qualcosa ci regalano Dandini, Marcoré, Crozza, i fratelli Guzzanti … ed è comunque spettacolo di massa e non il vero cabaret d’elite … E so che sei allineato a questo pensiero …
Carlo, in effetti a MI costano un pò meno: 33 € in platea e 26 € in galleria (sito http://www.piccoloteatro.org) e ciò è anche giustificato dal fatto che a MI ci sono molti spettatori e molte repliche (14) mentre a Caserta le repliche sono solo 3, quindi ci si può permettere di tenere i prezzi qualche euro più bassi. Inoltre, se ci fai caso, in genere c’è scritto “prezzi a PARTIRE DA …”. Comunque sui grandi numeri si guadagna di più. I biglietti a 12 € sono offerte promozionali solo in certi giorni e per certi posti. I biglietti che ho preso io sono a 15 € e sono per gli appartenenti alla Community del Piccolo. Inoltre, con la Piccolo Card ho guadagnato 12 punti e la prossima volta ho diritto a un biglietto gratis o a 5 € … Con la crisi bisogna essere attenti, no?
ed infatti:
http://www.dotcommunication.it/ticketteria/index.php?pag=prodotto&serial=20219
Ma come, al Piccolo di Milano il biglietto per vedere Luca parte da € 12, mentre a Caserta costa almeno € 35…… E si……. li la cultura costa poco !
spero che luca sia all’altezza o per lomeno nelle vicinanze, non sempre è stato così