Offerte obbligatorie …

Mi è pervenuta una lettera da Mediaset Premium con la comunicazione di un aumento dal 1 gennaio 2013 del canone di 4 euro al mese, con l’offerta del servizio Play. Nella nota in fondo, c’è scritto che si può recedere entro 30 giorni dal ricevimento come previsto nelle Condizioni Generali di Fornitura. La data di invio della lettera è “Novembre 2012” e cosa attesta la data di ricevimento, visto anche il ritardo cronico delle Poste? Il problema è comunque il seguente: essendo soddisfatto dei servizi di cui usufruisco e non avendo interesse a questa offerta, ho chiamato il numero telefonico, a pagamento, per avere conferma della possibilità di rifiutare. Ebbene, mi è stato detto che o accetto l’offerta aggiuntiva oppure devo rinunciare a tutto il contratto, con raccomandata con avviso di ricevimento. A questo punto, ritengo che queste offerte sono dei veri e propri obblighi per il Cliente che subisce un ricatto: o accetti o disdici il nostro rapporto. Mi chiedo: ma, con questa crisi, conviene all’Azienda perdere Clienti a fronte di un’offerta che le farebbe guadagnare pochi euro al mese in più? Se tutti gli Utenti recedessero il contratto, anche per insoddisfazione e poca attenzione, non pensate che queste strategie di marketing  possono mettere a rischio anche posti di lavoro?

15 pensieri su “Offerte obbligatorie …

  1. Ti assicuro che le norme ci sono e sono anche tante, nonostante ciò le società ci provano sempre, e ci riescono con gli sprovveduti: chi conosce i propri diritti spesso può difendersi, anche se le procedure possono apparire lunghe (almeno nel campo delle comunicazioni elettroniche) ,d’altra parte la società accusata ha diritto di difendersi. Ricordiamo, ad esempio che chi non vuole ricevere offerte telefoniche deve iscriversi al registro delle opposizioni (tenuto dalla FUB). Naturalmente può essere che anche in tal caso qualcuno continui a chiamare, ma ricordiamoci anche che nonostante la legge vieti l’omicidio la gente continua ad essere ammazzata.
    Se ti chiamano devi denunciare all’Autorità per la protezione dei dati personali, ma attenzione, se hai dato il consenso per avere i punti in qualche raccolta tipo supermercato o trenitalia, etc , probabilmente hai autorizzato l’invio dei tuoi dati a terzi per farti delle proposte commerciali. Le raccolte punti servono anche a raccogliere il consenso a ricevere la pubblicità. C’è sempre scritto ed il consumatore deve firmare attestando di aver letto l’informativa: se firmi e non leggi son cavoli tuoi, dopo non puoi lamentarti.
    Questo lo dico per far capire che la gente per avere i punti nelle varie raccolte da il consenso, poi si lamenta che viene disturbata.
    Per chi ha voglia di leggere vi indico alcuni indirizzi ove trovate tre (ma sul sito http://www.agcom.it ne trovate a centinaia) sanzioni comminate a Telecom, Vodafone, Teletu in seguito a denuncia di tre utenti per violazione dei lor diritti:
    http://www.agcom.it/Default.aspx?message=visualizzadocument&DocID=8826
    http://www.agcom.it/Default.aspx?message=visualizzadocument&DocID=9792
    http://www.agcom.it/Default.aspx?message=visualizzadocument&DocID=9789

  2. Carlo, sono in linea con Alfredo. Tu dici il giusto, ma il mio problema, ripeto, è per un servizio aggiuntivo che non voglio e non un’offerta totale ex novo, in quanto io ho già Mediaset Premium con varie scelte e non voglio aggiungerne altre. Il ricatto è che loro vogliono obbligare a prendere il servizio aggiuntivo o rinunciare a tutto: è questo che non va bene e su cui l’Autorithy dovrebbe intervenire invece di pensare ai politici da cui è nata …

  3. da Carlo via mail: Poichè l’offerta non riguarda il servizio universale, chi vende il servizio stabilisce la sua offerta ed il consumatore è libero di accettarla o rifiutarla con le regole dettate dal codice del consumo (D.leg.vo 206/2005) : si chiama libera contrattazione che evidentemente non vuole entrare nella testa di molti. Dobbiamo dimenticare il socialismo reale: non c’è nessun ricatto sei libero di disdettare e rivolgerti alla concorrenza, oppure vai al cinema che tanto Mediaset è di Berlusca !
    Non so quante volte ho dovuto spiegare queste cose quando ero responsabile dell’Ufficio denuncie dell’Agcom. Queste sono le leggi italiane, mediate dalle direttive europee. O l’Italia le accetta o esce dall’Europa !

  4. Tutto vero e perfettamente allineato al periodo che stiamo vivendo. Il parametro di riferimento non è la persona ma il mercato, non è la correttezza ma la furbizia, sono le mille postille che fanno la legge, non gli articoli principali e i bisogni dei clienti non li esprime più il cliente stesso ma decine di mercenari pagati per rompere ..le scatole con telefonate reiterate di continue, estenuanti, infingarde offerte di servizi luce, gas, telefono, internet, tv varie, vino, olio, carte di credito promettendo risparmi inesistenti, benefici effimeri e fumo…tantissimo, a volontà. Comprendo che la legge lo permette, ma la legge, in questo caso, non è fatta per tutelare la persona, ancora una volta è fatta per permettere alle società e alle banche di lucrare sia sulle attivazioni che sulle cessazioni. In parole povere al giorno d’oggi la parola fedelta’ non solo non è premiata, ma ci perdi pure. Qualche minimo guadagno si può avere passando da un operatore all’altro, da un gestore all’altro rispondendo si a molti, ma complicandosi la vita e rendendo i servizi caotici e inefficienti. Personalmente vorrei essere io a cercare qualcosa di cui ho bisogno e non ignoti, sconosciuti telefonisti che tentano di convincermi dei bisogni che dovrei avere e di stupirsi della mia poca voglia di scegliere il meglio….cioè loro (?????)

  5. Da Michele, via mail: Carlo, In genere sono abbastanza accorto nel leggermi le clausole contrattuali e tuttavia sarà bene in futuro tener conto di quanto da te riportato.
    Ciao

  6. da Carlo, via mail: in linea di massima hai ragione, anche se spesso, l’ho potuto constatare nel mio lavoro alla Direzione Tutela dei Consumatori, la gente non conosce le norme e ne combina di tutti i colori ed i gestori ne approfittano.
    Pensa che un giorno mi chiama mio cugino dicendo che gli avevano cambiato gestore e che non aveva più Telecom ,e che non sapeva con quale gestore era perché nessuno glielo diceva.
    Telecom giustamente non glielo diceva perché gli era vietato per ragioni di concorrenza dalla normativa in vigore.
    Ho dovuto chiamare i vari responsabili delle maggiori società di TLC e finalmente una di esse mi ha inviato la registrazione vocale del consenso, nella quale la chiara voce di mio cugino accettava il contratto.
    Ho dovuto spiegare a mio cugino che il codice civile afferma che la forma contrattuale è libera e che quindi vale anche il consenso dato telefonico (ancorché regolato da precise norme di ripensamento).
    Ma la gente pensa che se non mette una firma il contratto non si instaura, ma non è così.
    Meditate gente e non dite di si al telefono se non siete convinti. ciao

  7. Da Michele via mail: Caro Carlo,
    pur essendo in linea di massima d’accordo con te, tuttavia penso che in generale le norme contrattuali, come pure il codice delle comunicazioni da te citato, sono spesso squilibrate a favore dei gestori e/o erogatori di servizio. Ciao

  8. Da Carlo, via mail: caro Michele,

    ricorda che l’art. 70 del codice delle comunicazioni D.Leg.vi 259/2003 preparato dall’ entourage del Ministero delle Comunicazioni afferma:
    Recita l’art 70 comma 4 del Codice delle Comunicazioni:
    4. Gli abbonati hanno il diritto di recedere dal contratto, senza penali, all’atto della notifica di proposte di modifiche delle condizioni contrattuali. Gli abbonati sono informati con adeguato preavviso, non inferiore a un mese, di tali eventuali modifiche e sono informati nel contempo del loro diritto di recedere dal contratto, senza penali, qualora non accettino le nuove condizioni.

    l’Autorità delle Comunicazioni, nonostante le tante cose criticabili, non poteva certo fare norme in contrasto con la normativa primaria fatta dallo Stato perchè sarebbe stata una norma illegittima (vedi le fonti della norma).
    D’altra parte, nel libero mercato, ove si colloca l’Italia, non si può imporre al una soc. privata di tenere i prezzi fissi a vita, si può solo imporre la mancata accettazione del rincaro senza penali da parte del consumatore. Il mercato dovrebbe fare il resto buttando fuori le imprese che non sono in grado di reggere la concorrenza.

  9. da Michele, via mail: I fornitori di questi servizi, sono quasi tutti dei filibustieri ed anche abbastanza farabutti. Stessa cosa fanno i gestori dell’energia, del gas, le banche e via dicendo. Il cittadino-utente è poco tutelato.
    Mi chiedo: ma cosa fanno le autorità (con la a minuscola) a ciò preposte? Ciao

  10. Si, è vero e lo sapevo, Carlo. Ma io ho un abbonamento da 7 anni con Mediaset Premium e vorrei recedere solo su questa offerta aggiuntiva, non, come vogliono loro, essere costretto a recedere tutto il contratto e i servizi di cui ho usufruito finora: questo è ricatto!

  11. io sono abbonato a sky e non ho la voglia di stare a fare la tarantella di disdire e poi di essere richiamto dall’azienda che mi offre di restare con uno sconto. Mi lamento periodicamente con l’azienda che non premia la fedeltà del cliente ma solo i neofiti. Questo è un paese che a tutti i livelli non premia la serietà e soprattutto ignora il significato della parola concorrenza.

  12. La clausola del recesso contrattuale in caso di mancata accettazione della modifica delle condizioni contrattuali, da notificarsi con almeno 30 giorni di anticipo, è prevista dal codice del consumo ed è ripresa dalla normativa Agcom.
    Da quanto dici si desume che la società ha agito nel rispetto delle regole.
    Altro aspetto è quello dell’opportunità dell’aumento che diventa un fatto politico e non certo legale; in realtà le società sanno bene che il consumatore accetta l’aumento e comunque dovrebbe trattarsi sempre di aumenti legati agli aumenti dei costi di produzione. …….. Così è la vita in uno stato che ha sposato la politica del libero mercato !

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