La mia consorte oggi ha finito l’anno scolastico con i bambini. Stranamente e sapendo che mi sarei lamentato di stare in casa senza far niente, carica di adrenalina, nel pomeriggio è voluta scendere a fare due passi sino in piazza del Municipio (quella del “Sacrario”) dove la nuova Sindaco Michela Palestra avrebbe ringraziato gli elettori con un buffet. Come al solito, sono riuscito a essere odioso con tutti: un vicino di casa mi ha proposto di fare Conferenze all’ Università della Terza Età, un altro mi ha chiesto se voglio frequentare il PD, un altro se volevo andare ad un’Associazione. Ho detto a tutti “No”. Poi non ho voluto niente dal buffet e ho fatto la mia solita satira: “Non posso prendere panini o focacce … un giorno potrebbero dirmi che ho mangiato a spese degli eletti …” la mia dolce signora mi ha detto che sono sempre esagerato e anche una nostra cara amica mi ha detto che avrei dovuto prendere la serata come un’occasione di relazione … Ma a me è sembrato un banchetto con gente che pensava solo ad accaparrarsi, tipo cavallette, piatti colmi di cibarie, senza nemmeno aspettarsi due parole da parte del nuovo Sindaco … Non sono proprio adatto a vivere con gli altri ??? Intanto la moglie-maestra è stata contenta di vedere tanti bambini, genitori, colleghe … Lei aveva bisogno di distrarsi nel suo primo pomeriggio libero …
Grazie, Alfredo, per la provocazione …
Hai studiato più e meglio di me i processi di relazione, di comunicazione, di ascolto e influenza e sai bene che trovare qualcosa che accomuni, durante una conversazione, durante quindi un processo di relazione, è positivo. Io vivo così il bere insieme un sorso di coca cola o anche di acqua minerale, quel bicchiere in mano che tutti i colloquianti hanno, quello stuzzichino che chiacchierando sbocconcellano aiuta ad assimilarsi l’un l’altro a mettere a fattor comune la nostra natura umana, legata anche al cibo. E’ risaputo che il posto migliore per stringere alleanze o definire accordi di lavoro, economici o altro è seduti attorno ad una tavola. Non per nulla sono state inventate le colazioni di lavoro e inseriti i break coffee nelle lunghe riunioni, che altrimenti sarebbero state solamente a senso unico. E’ anche vero che mangiare (e bere) è uno dei piaceri della vita. Certamente è quello che si può fare tranquillamente davanti a tutti senza destare scandalo o problemi di sorta. Come dice l’orso della vodaphone “Relax” non ti fare problemi trascendentali, chi li avrà pagati, cosa vorrà in cambio, quale sia lo scopo nascosto della stuzzicheria, boh! Vedila così: sono un mezzo di aggregazione, un fattor comune che stimola le relazioni sociali, sempre utili e sempre positive, se il sapore non è buono o non dovessero proprio piacerti ne assaggerai un pezzetto e poi lo terrai in mano, farai finta, alla fine butterai tutto insieme al tovagliolino.
Alfred, grazie. E ti confesso che in certi momenti la tentazione di fare un salto in un certo mondo mi verrebbe pure, ma se penso a tutto il mio passato e alla mia intolleranza, come sai, ai COMPROMESSI, mi rendo conto che non posso cambiare e allinearmi a certe persone che invece, con perizia e professionalità sanno cambiare le carte in tavola, anche sul filo della Legge, per interesse o per il potere che, come diceva il Grande Fratello Giulio, “logora chi non ce l’ha …”. Per quanto riguarda i panini, tu che spesso hai pranzato con me, sai che non cedo alle tentazioni … Figurati poi se esse sono spesate da un qualsiasi movimento politico … Un carattere è difficile da cambiare anche se la speranza di una terza gioventù c’è sempre, ma oggi non vedo spiragli se non attraverso, come dici tu, la mia “penna” (pardon … tasti del PC …)
Capisco la motivazione di Frank, secondo me quello che fai è già un’azione molto incisiva e molto importante nella vita cittadina di Arese. Non si può pretendere che uno scrittore di libri gialli sia anche un bravo poliziotto perchè descrive bene l’azione del commissario. E’, e rimarrà, sempre un bravo scrittore, per questo motivo sarà valutato e ne trarrà soddisfazione. E un preparatore atletico che allena un grande campione non deve essere necessariamente più forte del campione stesso, deve saper riconoscere le capacità superiori dell’atleta e aiutarlo a sfruttarle al meglio, mai sostituirsi a lui. Certo che leggendo quanto scrivi, come lo scrivi, la genuina passione per l’ambiente, l’arte, il bello, le cose che funzionano, i processi che funzionano, l’elevata qualità in genere, l’attenzione agli altri, ai diversamente abili, agli utilizzatori della cosa pubblica, fanno sperare che tu possa anche fare di più, candidarti per svariate cariche pubbliche, impegnarti in politica. Ti comprendo appieno quando rispondi che quel salto di ruolo non rappresenta un tuo obiettivo, poichè ti traslerebbe in una posizione di responsabilità verso i cittadini che non è congeniale ne conciliabile con le tue passioni, che invece coltivi appieno nella figura del libero e puntuale osservatore. Ognuno deve fare quello che sente di poter fare bene, senza debordare in aree che potrebbero causare solo ansie, preoccupazioni, insoddisfazioni. Però Frank, un paninetto, un mezzo bicchiere di coca cola e una bella chiacchierata con le colleghe della moglie, fregandosene se ci sono abbuffini benestanti che si ingozzano…..tanto la figuraccia la fanno loro.
@Giusy: Mi sovrastimi … Come al nostro indimenticabile Corso di Giornalismo, io amo scrivere, amo la satira e attraverso l’osservazione e il “Teatro-Cronaca” anche da giovane, col cabaret, ho cercato di spezzare certe abitudini (vizi?) degli italiani e di chi li governa. La penna è la mia freccia e le cose che non vanno il mio bersaglio … Ovviamente, in questo gioco ci deve essere chi raccoglie i messaggi e ha le opportune capacità di portare avanti le cose, nella giustizia, nell’uguaglianza, nella democrazia e nella libertà … e avrà sempre il mio appoggio.
da Facebook, Giusy Salis: Grazie Francesco, ma permettimi di dire una cosa, spero non suonerà offensiva:prima erano gli “anziani” ad insegnare qualcosa ai “giovani” , in alcune società erano le persone più importanti, guidavano le comuncità stesse, e non sto parlando di secoli fa! – purtroppo, però, come vedi, metto tutto tra virgolette, perchè sembra che “anziano” sia più un’offesa che un’età della vita, mentre io, che sono vissuta con dei nonni anziani e pieni di vita e di sapere, sono affascinata da chi ha una vita alle spalle e tante risposte nello zaino. chi ha molto da dire e da insegnare dovrebbe fare, ma capisco anche il tuo discorso sulla comunità fatta di scrocconi, che non si vuole cibare di cultura e di vita vera…ma quando cambierà l’Italia?? nemmeno io credo di poter mai parlare a queste persone…ma tu sei sprecato!avresti molto da dire e da fare per noi “giovani”!
@Antonio: il problema c’è ed è la mia insofferenza a chi comanda, a chi gestisce e alla gente che fa finta di credere in qualcosa per poi mirare a qualche piacere personale … Quello che ho scritto è vero: ieri ho avuto la conferma che almeno il 95% di chi era a quell’incontro era lì per farsi vedere e per mangiare (incredibile: tanti sono più che benestanti … e spingevano più di altri …) e quando ho chiesto se ci sarebbe stata qualche dichiarazione, mi guardavano come un alieno … Un impegno lo prenderei pure ma dovrei trovare un gruppo di persone, amici, con intenti seri e concreti: è difficile. E il mio passato dimostra che mi sono sempre fatto nemici in certe organizzazioni, sia aziendali che associative, quando ho alzato la mano per dire che certe cose non erano giuste o democratiche …
@Giusy: Tu sei giovane. Sei in gamba e prima o poi sarò io a venirti a sentire …
Da Facebook, Antonio Gagliardi : Ascolta la Signora, Bisogna avere un ruolo politico nel proprio territorio. Sei già impegnato in attività importanti ma a chi ti chiede un impegno di comunità non si può dir di no! a meno che non ci siano altri problemi. In bocca al Lupo
da Facebook, Giusy Salis: … però potresti fare delle Conferenze. Io verrei a sentirti!
Da Facebook MI PIACE: Anna Cavallina