Pubblicato oggi su QuiArese:
20 giugno 2013 – Rapporto Cittadini – Tributi: purtroppo nulla è cambiato, anzi… si apre un nuovo capitolo. In questi giorni stanno arrivando a casa i bollettini per pagare la prima rata della Tares e all’onere si aggiunge la beffa: il pagamento non può avvenire in contanti presso gli Uffici Gesem di Arese ma solo con carta Bancomat (esclusi perciò assegni, contanti, Postamat, carte di credito o revolving) e quindi bisogna avere in tal caso “per forza” un conto in Banca. Il pagamento può essere poi effettuato tramite sito Poste italiane se si ha un conto Bancoposta o tramite bollettino postale, pagando 1 euro in più, oppure facendo un bonifico bancario e non so quanto costa in più… Nota: non è nemmeno possibile fare un bonifico tramite Conto Bancoposta on line, che sarebbe gratuito, in quanto il sito dice “ se il beneficiario ha un Conto Corrente Postale, allora bisogna fare un postagiro”. Peccato che nella lettera che invia Gesem il postagiro non è previsto come modalità di pagamento… Sembrano barzellette, ma facciamoci un sorriso con un breve riepilogo. Sembrerebbe che per pagare le tasse si deve:
1. Aprire un conto in Banca col bancomat, specie se si è disoccupati, Cassa integrati o pensionati;
2. Avere un Conto in Posta e pagare 1 euro in più, non rimborsabile, ogni volta;
3. Andare in Banca o in Posta, fare la fila e pagare in più per un bonifico;
4. Buttare i contanti, se si hanno, perché non sono graditi dagli Enti Pubblici (pare che ci siano disposizioni precise in merito);
5. Tentare di risolvere tutti gli enigmi legati al pagamento mantenendo la calma e la convinzione di voler fare il proprio dovere;
6. Se poi, come segnalato nella mia precedente lettera relativa all’IVA non dovuta, si ha diritto a rimborsi, convincersi questi quasi mai arriveranno.
Più o Meno divertente, no? O è il caldo afoso di questi giorni…
Francesco Gentile
www.gents.it/blog/
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Bravo. Non danneggi nessuno e ti garantisci il tuo posto sacrosanto su due file ma sempre rispettando l’ordine cronologico di entrata dalla porta dell’ufficio al suo interno (qualora tutti fossero furbi allo stesso modo). Siccome qualcuno un po’ meno furbo c’è sempre, ecco che scatta il piccolo vantaggio, magari due o tre minuti, magari anche dieci….e perchè no!
Una volta tanto sono furbo anch’io: prendo i biglietti A ed E … Prendere quello delle precedenze era un danno enorme, come ho spiegato il rapporto era 1 su 10 …
Voglio solamente precisare un particolare citato in modo incompleto. Negli uffici postali ora esiste un sistema che distribuisce biglietti con una lettera e un numero progressivo.
P per i pacchi, A per tutte le varie operazioni (pagamenti in contante, libretti, telegrammi ecc), E per i titolari di conto corrente postale, forse qualcosa altro che non ricordo. La E èstata pensata per effettuare velocemente le attività con pagamento tramite postamat, ma a volte i correntisti postali devono effettuare altre operazioni molto più lunghe come la riscossione di un buono postale con accredito sul conto o un bonifico con accredito sul conto ecc. In ogni ufficio sono riservati sportelli fissi, generalmente, per P, A, E. I clienti E, teoricamente, dovrebbero essere gli eletti che passano davanti, ma così non è. Sono in fila tra loro sullo sportello battezzato E. Quelli con i pacchi, le raccomandate, il ritiro della posta ecc fanno la coda sullo sportello P, tutti gli altri fanno la coda sullo (o sugli) sport. A (sono spesso più di uno). Può capitare che col biglietto E si faccia prima, ma non è detto, basta che un cliente E abbia un lavoro lungo ed ecco che una marea di A qualsiasi ti passa davanti. La furbata consiste nel prendere 2 biglietti, un A e un E: il primo numero che chiamano si utilizza, l’altro è superfluo.
molte persone sono tendenzialmente pigre: occorre che in qualche modo vengano obbligate ad usare i nuovi mezzi telematici.
Carlo, come dici tu non siamo molto distanti e quindi non prolungo i punti di vista che richiederebbero ancora varie puntualizzazioni (ad es. il bollettino on line con Bancoposta costa 1 euro mentre il bonifico sarebbe gratuito … oppure i pagamenti Gesem non riguardano solo le rate per l’ambiente, ma anche IMU e altre tasse locali …), tra l’altro col silenzio della maggior parte degli amici che pur essendo come me e te dell’epoca telematica e dello stesso grado di studi, hanno ancora titubanze a usare il “mezzo”, non solo per pagamenti o shopping on line, ma, come vedi, anche per esprimere commenti o usare social network o scambiare foto, ecc. L’argomento è comunque stimolante e da approfondire sotto vari aspetti e spero che Il Comune intervenga.
Premetto che io non scrivo articoli, ma faccio delle riflessioni, quando lo ritengo stimolante, sugli argomenti posti sul tuo blog, anche perché, qualche volta, i giornalisti esagerano per fare audience.
In ogni caso vedo che siamo sostanzialmente d’accordo: il problema è Gesem ove si paga un paio di volte l’anno e dove non puoi pagare in contanti, ma puoi pagare o con bancomat o tramite conto postale on line, gratuito, o fare un bollettino in posta con addebito della commissione. Il vecchietto che non ha il conto on line perché inesperto o perché gli piace sentire il fruscio del vile denaro, l’alternativa c’è l’ha e nessuno gliela toglie: pagherà col bollettino e non ha certo bisogno di accendere un conto in banca.
E, ma allora deve pagare € 1,2……. è un balzello insopportabile per un povero o per un cassa integrato !
Certo può essere un problema, che comunque riguarda tutto il sociale in Italia e non certo solo il pagamento della Tarsu o Tares o come cavolo si chiama.
Nel mio precedente intervento ho citato i pagamenti delle altre bollette che mediamente sono 6 all’anno per ciascuna utenza domestica pari almeno a 18/24 bollettini/anno: una bella cifra in commissioni.
Non conosco la Gesem ne sono il suo difensore, ma a mio modo di vedere almeno questa Gesem ha permesso il pagamento tramite bancomat, mentre i gestori di servizi pubblici ( Enel, Telefoni, Acqua, Gas) spesso non offrono alternative al pagamento con bollettino, e qui le loro colpe sono molto più gravi ed incidono fortemente sulle tasche dei più poveri.
Non so li da voi, ove forse l’ufficio postale è piccolo, ma qui i possessori di Postamat hanno la precedenza ancora oggi con una frequenza molto maggiore di quella da te citata, e questo comportamento potrebbe configurare un profilo di concorrenza sleale, magari da denunciare all’Antitrust. Le banche non fanno queste distinzioni.
Scegliere la Posta o un banca con tutte le relative offerte e sconti veri o finti è un fatto soggettivo nel mondo di oggi che, come ripetutamente detto, ha adottato un’economia da libero mercato che non è certo il sistema migliore per i più indifesi, poiché occorre essere attenti, informati ed esperti per cogliere le occasioni schivando i tranelli.
Io ho scelto un noto conto on-line che non mi offre sconti sulla benzina, ma che mi da gratuitamente molte altre cose ed è assolutamente gratuito, anche nei prelievi all’estero presso qualunque sportello bancomat.
In merito poi al rendere informatici gli italiani, occorre dire che nel campo dei pagamenti numerose sono le alternative, mentre in altri campi, come la scuola si sta sempre più andando verso l’interazione tramite Internet e, mediamente, non occorre essere ingegneri per iscrivere il proprio figlio a scuola tramite la rete, ma anche li ci sono, giustamente altre possibilità.
Fermo restando la tutela dei più deboli, da attuarsi con forme che lo Stato dovrebbe supportare, occorre dare una sferzata di modernità al nostro paese, anche questo potrà servire a farlo uscire dalla attuale crisi. Se penso, ad esempio che nazioni come l’Austria, la Slovenia, la Cecoslovacchia hanno metodi di pagamento del pedaggio autostradale, che non prevedono l’utilizzo della moneta, ne code ai caselli, ma solo il controllo elettronico, sotto un portale, di un contrassegno acquistato dal benzinaio e posto sul parabrezza, comprendo l’arretratezza di molti dei nostri sistemi: in Italia devi pagarti il telepass !
Ricordo infine che l’utilizzo della rete fa bene anche alla ecologia attraverso l’eliminazione dell’eccessivo uso di carta.
Carlo, grazie per il tuo approfondito commento, anche storico, ma in alcuni punti sei stato un po’ disattento.
1): è stato ribadito da me, ma anche e molto bene, da Alfredo che è utile, quando si scrive un articolo, tener presente i problemi dei tanti, il più possibile. Molti hanno il conto corrente postale in quanto molto conveniente per chi ha poco da versare e con interesse del 2%, ma anche del 3 o 4% se si riescono a verificare certe condizioni. Inoltre pagare col Postamat in molti esercizi, si ha lo sconto del 2, del 5 e anche del 10% (ad esempio se si fa carburante alla Shell adesso danno il 5% di sconto e nessuna banca su quelle cifre da un interesse così grande …). Rimane il fatto che non bisogna rivolgersi solo a laureati o praticoni, ma a tutti.
2): anch’io ho pagato il bollettino comodamente da casa, con 1 euro in più, però: per me può essere poso, ma c’è chi non può pagare in un anno i vari tributi a 1 euro in più ogni volta, no?
2) con Bancoposta on line si possono fare i bonifici, gratuiti, ma Gesem è correntista postale e quindi il sito Poste dice che occorre fare, in tal caso, un Postagiro, che però non è previsto da Gesem …
3) Gesem è un’Agenzia che serve vari Comuni del Nord Ovest Milano e non pochi cittadini
4) Sono anni che i possessori di Postamat non hanno più la precedenza nelle code e quando la avevano non erano privilegiati perché il sistema faceva avanzare grosso modo 10 persone senza postamat e poi una col Postamat e quindi il tempo si perdeva lo stesso
5) i provvedimenti del precedente Governo non sembrano essere mai stati attuati e comunque le file in posta sono ancora lunghissime e Passera si può vantare di aver dato la svolta bancaria alle Poste, ma ci vuole ancora tantissimo tempo per adeguare i servizi a quelli delle Banche e, principalmente, rendere professionali i dipendenti …
6) ultimo: analfabetismo informatico. Noi, ma ancora di più i nostri figli, siamo dell’epoca informatica e telematica, ma molti non hanno conoscenza e/o dimestichezza con certi strumenti e tieni presente che nella nostra popolazione ormai ci sono più anziani che giovani. Quando la gente non sapeva scrivere, c’erano quelli che, dietro compenso, compilavano modelli o scrivevano lettere: oggi si potrebbe fare questo con l’informatica? Bella idea per un progetto smart per i giovani. Ma la realtà è che l’analfabetismo ancora non è stato abbattuto in certe zone e il processo è stato lungo: quanto tempo ci vuole per rendere “informatici” tutti gli italiani?
7) Rimane la domanda che ha fatto partire le mie osservazioni e forse è quella da meditare: perché Gesem agevola introiti per Banche e Posta imponendo certe condizioni? E’ vero che non accettare i contanti presso la loro sede evita problematiche di sicurezza e di indennizzi di cassa per gli impiegati, ma perché il cittadino oltre a pagare le tasse deve pagare le sovratasse? E perché quando si tratta di rimborsare l’IVA ai Cittadini bisogna far passare anni (come ho scritto nel mio precedente articolo) per rischiare di non veder rispettare i propri diritto, come minimo, no avere interessi maturati nel frattempo?
Anch’io ho pagato tramite il conto corrente on line senza alcuna ulteriore gabella. Naturalmente è noto che il circuito bancomat ed il circuito postamat non sono intercambiabili. I motivi dovrebbero essere noti: la posta, a suo tempo, dovette creare un suo circuito perché le banche non permisero l’utilizzo del circuito bancomat: troppa paura nel colosso postale. Tuttavia occorre dire che il problema sollevato, in sintesi, riguarda quell’euro e venti da pagare in posta per pagare il bollettino postale, oltre alla eventuale coda; ma i possessori di postamat sono privilegiati: passano davanti agli altri !
Certo, se io avessi una seconda casa ad Arese non potrei certo pagare la Tares presso la Gesem, dovrei necessariamente andare in posta, ma anche se abitassi a Milano, mi costerebbe più il viaggio ad Arese rispetto alla tassa postale ed al tempo impiegato: il problema sollevato da Franco è circoscritto agli abitanti di Arese che abitano nei pressi degli uffici della Gesem: quelli lontani dovranno fare un calcolo costi/benefici.
Il problema di fondo è che la maggior parte delle utenze domestiche si pagano in posta e molti gestori non offrono alcuna diversa possibilità, se non l’accredito automatico presso la propria banca, che comunque ha un costo superiore al bollettino postale.
Prendiamo Telecom, anni fa al tempo di Sip, esistevano i bancobol presso cui pagare senza ulteriori oneri. Oggi non si sono più. Analoga cosa vale per Enel, e per il gas etc. Ogni bolletta comporta l’addebito minimo di € 1,20 se poi dai la delega alla banca o paghi tramite lottomatica, paghi di più. Anche il Mav prevede costi per l’utente.
Tuttavia esistono conti correnti on line, per i quali il bonifico è gratuito. E’ il caso del mio conto. Ma non è possibile utilizzarlo semplicemente perché Telecom, Enel , compagnia del gas etc, non indicano l’IBAN. Allora chiediamoci perchè non lo indicano: sono forse conniventi con Poste e banche ?
Ma c’è di più, per molte bollette, paghiamo anche i costi di invio delle stesse.
Come si vede il problema è molto più generale ed esteso.
Infine vorrei dire che occorre che le persone, sopratutto anziani, che non hanno dimestichezza con i moderni metodi di utilizzo degli strumenti elettronici, devono farsi aiutare così come avveniva ad inizio secolo scorso quando l’analfabetismo era dilagante: anche in quel caso la scrittura doveva necessariamente essere utilizzata nella vita quotidiana. L’analfabetismo informatico va combattuto; esso non deve essere di ostacolo alla modernizzazione del paese. Le società di servizi dovrebbe permettere il pagamento on line senza costi aggiuntivi, chi viceversa vuole utilizzare ancora la carta moneta o farsi le code in posta, è libero di farlo pagando il relativo aggio: il personale ha un costo. Ricordiamo infine che il precedente governo ha introdotto la gratuità del conti correnti per i pensionati con basso reddito.
da Facebook QuiArese, Lucia Lepore: … ovviamente è questione di soldi,dato che Poste Italiane e Comune di Arese non trovano l’accordo…perchè non solo Gesem,ma anche in Comune non si può pagare se hai il Postamat.
Francesco evidenzia la difficoltà in cui si potrebbe trovare una persona (anziana o non) con scarsa attitudine alle novità, che possieda solo un libretto o due e qualche buono postale, come la maggior parte degli anziani pensionati che mal si sono adattati a non ritirare più il contante il giorno della pensione, a vedersela accreditare sul libretto e a recarsi comunque il primo giorno utile, incuranti delle code e delle ore di attesa, per avere nelle mani le tranquillizzanti banconote.
Ognuno di noi ha detto di non avere di questi problemi, ed è vero, però per molti il problema rimane!
Possibile che questo Gestore non si renda conto che non tutti gli utenti sono ingegneri, dirigenti, avvocati o esperti delle transazioni bancarie on line?
Ciao a tutti, Alfredo
via mail da Gianni: Anch’io come l’amico che non va in banca …
@ amico: sono contento del tuo commento, che mi permette di approfondire il mio post. E’ vero. Io penso di essere un pioniere dell’ homebanking e fruitore di servizi, viaggi, vacanze e acquisti su web, ma non posso dimenticare coloro che, a una certa età non hanno dimestichezza con i PC …
Quando si diffonde una notizia, bisogna guardare a 360° e cercare di mettere in evidenza i problemi che possono avere altre persone.
Infine, io non ho un conto in Banca, ma ho Bancoposteonline fin dalla sua nascita e le cose che ho scritto le ho verificate di persona.
Ultimo: oltre agli altri rilievi che ho fatto, il pagamento MAV non è previsto da GESEM che è l’Agenzia che si occupa di raccogliere i tributi per la zona di Milano Nord Ovest.
CIAO.
via Mail da un amico: Per fortuna io non avrò di questi problemi in quanto, avendo un conto in banca, farò il pagamento tramite homebanking utilizzando il codice MAV indicato sul bollettino che ho ricevuto due giorni fa.
Lo farò in due minuti, non muovendomi da casa, collegandomi al sito della mia banca e senza pagare commissioni di sorta.
Anche a me è arrivato l’anticipo della tassa sui rifiuti da pagare, ma con i soliti bollettini postali allegati, nelle due possibilità: unica soluzione o due rate. Tali bollettini possono essere pagati come si desidera, in contanti o mediante addebito sul conto o postpay oppure libretto. Abito a Cardano al Campo in provincia di Varese e mi stupisco di queste disparità
da Facebook di QuiArese, Maria Dilillo: Ma credo che presso Gesem si sia sempre dovuto pagare con bancomat così come altre prestazioni presso altri enti pubblici . A parte la storia dell’evasione, penso sia perchè i dipendenti non debbano maneggiare denaro contante perchè forse in quel caso dovrebbero avere diritto all’indennità di cassa…
da Facebook QuiArese, Andrea Bartolini : Bell’articolo e devo dire che in molte situazioni in cui si deve pagare, la banca diventa di diritto l’esattore e come tale assume un potere che nessuna democrazia dovrebbe consentire.
Il regime di monopolio si concretizza nel sistema bancario facendo perdere alla carta moneta la sua funzione storica.
In questo modo è il sistema finanziario bancario che controlla i flussi di denaro “virtuale”, il tutto in nome di una lotta all’evasione ed al riciclaggio molto discutibile ma che incide molto nella sensibilità degli onesti e fa “digerire” l’uso del bancomat ai fini della giustizia sociale.
Di fatto perdiamo libertà, se non posso pagare le tasse con i contanti, qual’è la funzione del denaro contante in questa unione europea?
Inoltre il metodo andrebbe condiviso con gli altri stati, trattandosi di rapporti tra i cittadini e la governance.
Tutto questo accadrebbe se il sistema fosse sano, ma così non è, purtroppo.
da Facebook di QuiArese MI PIACE: Antonio Sanna, Pierguido Falcucci, Angela, Luigi Muratori, Maurizio Vismara