Quota 200: auguri al Milanapoletano …

Vignetta nr 200 - 24 giugno 2013 Disegnata a mano al PC

Oggi “Il Milanapoletano” raggiunge il numero 200.

Ringrazio gli amici che da anni seguono e commentano i suoi pensieri e le sue osservazioni sui fatti di questo nostro caro e bel Paese.

L’intento è quello di continuare con il vostro pungolo.

 

 

15 pensieri su “Quota 200: auguri al Milanapoletano …

  1. @Carlo: Gli auguri vanno a tutti coloro che con i loro commenti fanno crescere il Milanapoletano. E anche a politici e persone che con il loro comportamento aiutano la fantasia.

  2. Ancora questo qui e tutti i giornali e le TV che non fanno altro che parlare di lui: BASTA !

  3. via mail da Mike: A Frà, i miei complimenti! Hai fatto meglio del pluri-condannato cavalire! Infatti, hai raggiunto quota 200 senza l’uso del “viagra”. Bravo e continua così.

  4. Rimane il fatto che in quasi tutti i Paesi del mondo democratico quando un politico va nell’occhio della Magistratura, ancora prima dei giudizi si dimette perché ritiene che la sua immagine possa influire sul governo. In Italia qualche Partito sta tentando di innovarsi in questo senso e da qualche anno abbiamo visto varie dimissioni e il caso Idem è il più recente. Bene.

  5. La possibilità di avere tre gradi di giudizio è da una parte una garanzia di tutela dei processati, dall’altra una possibilità di stabilire quale sia la verità per tre volte diverse di fila, a distanza di un certo tempo l’una dall’altra. Se i processi fossero fatti seriamente, come si deve, senza grossi errori, nei tre gradi di giudizio dovremmo avere delle sentenze riconfermate o lievemente ritoccate. Fa specie invece constatare che spesso le sentenze sono ribaltate, stravolte. Ma allora, o è stato fatto male il primo grado oppure il secondo grado, o peggio ancora sono stati fatti male entrambi, quindi la verità risiederà solo nel terzo grado, anche perchè è l’ultimo e di più non c’è. Mi sorge il dubbio che moltissima gente vive proprio di queste cose: avvocati, portaborse, dipendenti dei tribunali, agenzie di investigazione, burocrati e complicatori di leggine e leggette varie che pregano che tutto si allunghi all’inverosimile. Infatti, se ci sono le prove si condanni, in breve tempo, se non ci sono si assolva. Tutto il resto è ….business.

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