Abbiamo detto ad amici e parenti che nostra figlia è andata in Valsesia per provare l’emozione di sfidare in canoa le rapide del fiume, a tratti violento.
Lei ci ha detto che andava a fare “canyonig”, il torrentismo, che consiste nella discesa di gole (canyon, appunto!) scavate nel tempo da corsi d’acqua.
“Forse dovete studiare un pò di inglese, prima di andare a Londra a dicembre…” ci ha rimproverato.
Complimenti Lu, ci vuole sempre un bel fegato! Quello che spaventa, almeno a me, è l’acqua fredda, gelata, ben diversa dalla tiepida acqua del mare in agosto oppure dall’acqua di una piscina. Non ho mai provato ad usare una muta, ok se ripara veramente dal freddo, ma è così sottile che non mi sembra possibile, però…forse è così…meglio lasciar perdere, dopotutto i fiumi scorrono verso la loro foce…anche se io non li percorro con la canoa, anche senza di me!
Esatto! Tra fare canoa e invece calarsi dalle rocce con corde e moschettoni, fare tuffi dalle rocce alte 7 m e gli scivoli sulle rocce finendo nell’acqua gelida con la muta c’è una bella differenza!