11^ Lezione: La regola del fagiolino.

- Foto da internet -

IPOTESI:  Francesca Pascale, fidanzata di Silvio Berlusconi ha scoperto, in casa, sperperi per le spese a carico del Cavaliere.

TESI: Aumento totale incassato dal Fisco e risoluzione della crisi.

DATI:  pagamento di un chilo di fagiolini con ottanta euro!

Considerando la probabilità che, per anni e anni, chi era attorno all’ex Premier ha trovato in Lui una Gallina dalle Uova d’oro, una Mucca da mungere … con limite all’infinito, si procede con due conti: Il prezzo reale di un kg di fagiolini può essere 3 euro con un “peso” di 6 centesimi su una pensione di 500 euro al mese. Se si guadagnano, ad esempio 2 milioni al mese, come si dice per il Cavaliere (fonte La Repubblica: Redditi 2009), è evidente che pagare 80 euro pesa solo 4 millesimi.

TEOREMA PASCALE: Hanno fregato il Leader riducendolo a minimo comune “dominatore” e facendosi ognuno un massimo comun “divisione”.

In conclusione, ne deriva la proposta seguente per uscire dalla crisi economica: oltre che aumentare tasse ed evasori fiscali, vendere beni di Stato, regalare a mani straniere le nostre Aziende-simbolo, si potrebbe far pagare la spesa in base al reddito e la differenza tra costo base e costo pagato, farla versare, previo severi controlli, nelle Casse dello Stato. Nel caso studiato, ben 77 euro andrebbero a beneficio della comunità!

Come dovevasi dimostrare.

13 pensieri su “11^ Lezione: La regola del fagiolino.

  1. Sante parole, Mario ( mi permetto di darti il tu…). Aspetto altri commenti per alimentare questo blog e il relativo dibattito. Benvenuto!

  2. Caro Carlo, ancora una volta ti devo ringraziare: se non fosse per te e per qualche altro amico (vedi Alfredo) il mio blog che, come mi dicono le statistiche che mi pervengono da Aruba, viene letto e seguito da tanti ma commentato da pochi. Avevo letto il commento di Mario Ventriglia e mi ero chiesto se approvare o meno, poi ho visto che era tuo amico e allora ho approvato a fiducia. Conoscere te allora è come conoscere lui a cui do il benvenuto.

  3. Questo fatto mi fa venire in mente il film “il marchese del grillo” quando Gasparino il carbonaio scopre che l’amministratore del marchese faceva la cresta sulla spesa. E questo signore è stato anche ministro delle finanze ad interim peró, (se non ricordo male) comunque aveva le mani in pasta nella nostra pasta.

  4. Vedo che la provocazione sta facendo crescere la fantasia e le proposte … Chissà cosa pensano gli altri amici …

  5. In effetti forse ho esagerato un po’, ci sono cose che devono essere rapportate al reddito e altre no. Come diceva Carlo le multe sono una di queste perchè devono colpire con la stessa incidenza ricchi e poveri, ma anche altre, come i tiket sanitari e tutte le tassazioni applicate da enti pubblici (stato, regioni, comuni), mentre non sarebbe corretto differenziare le spese verso i privati, come il costo di treno, aereo, ristoranti, cinema ecc di cui parlavo prima e che già hanno una loro differenziazione naturale ( chi ha soldi va in alberghi di lusso, ristoranti stellati, acquista auto costose, viaggia in prime classi ecc ), salvaguardando in questo modo la spinta a migliorarsi per accedere a posizioni che permettano un tenore di vita migliore. Mi piacerebbe che ci fosse con maggiore frequenza una correlazione tra merito e guadagno maggiore, demerito e guadagno minore, troppo spesso la correlazione è tra caimani e guadagno maggiore, corretti e onesti e guadagno minore.

  6. Bella dimostrazione ! Ma le pensi di notte queste cose ? Ovviamente troppo facile fare battute su altri tipi verdura !
    Passando alle cose serie,…… posso essere d’accordo nel rapportare i prezzi al proprio reddito, ma solo per poche cose come ad esempio le multe( perché qui il castigo deve essere uguale per tutti a parità di violazione) molto meno per altre spese come alberghi e mezzi di trasporto (al di la di eventuali sconti per i meno abbienti). Se le spese fossero sempre rigorosamente rapportate al proprio reddito non ci sarebbe alcuno stimolo a cercare di andare avanti nella scala sociale; tanto anche se ottengo una promozione e guadagno di più, oppure mi industrio per inventare cose nuove, il rapporto spese/guadagni resta costante: chi me lo fa fare ! Non funziona così,… allora tanto vale entrare in una società rigorosamente egualitaria, con tutti i suoi limiti. (leggasi Marxismo )

  7. In effetti in Italia i ricchi stanno benissimo perchè i tiket, le multe, i biglietti del cinema, le cene, i prezzi degli alberghi, i biglietti aereo o treno ecc sono esattamente uguali per tutti. Potrebbe sembrare giusto a prima vista, ripensandoci bene non lo è, perchè per un ricco, uno di questi beni o servizi, incide per una minore percentuale rispetto al capitale che ha a disposizione. Sentivo quest’estate una trasmissione dove in una nazione dell’Europa del nord le multe, le rette degli asili, i tiket ecc si pagano in proporzione al reddito. Noi Italiani siamo intelligenti ed ingegnosi ma ancora all’età della pietra per quanto riguarda ciò che è giusto e ciò che non lo è, siamo quasi sottosviluppati!

  8. da M, via mail: Bravo! Il tuo teorema sul “fagiolino” non fa una grinza!
    Mi chiedo però e vi chiedo: ma come mai la Pascale si è soffermata solo sui fagiolini tralasciando di fare commenti sui “piselli” di sua maggiore conoscenza?

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