Ancora al lavoro … ce la faranno i nostri eroici-presepisti a finire di smontare il Presepe 2013 in tempo per il falò di s. Antonio???
Ma qual’è la data in cui andrebbe tolto, il presepe? Guardo in internet.
La maggioranza delle persone scrive il 6 gennaio: l’Epifania tutte le feste porta via …
Luca: Ho sempre pensato che il presepe andasse tolto il sette Gennaio, dopo aver festeggiato l’Epifania ed aver aggiunto le statuine dei Re Magi, i personaggi meno usati di tutti. Ho recentemente scoperto che la data ufficiale è un’altra, a dir poco insospettabile. Probabilmente la data del 7 Gennaio è indicata più che altro dai ritmi consumistici delle feste natalizie, che ci assalgono in anticipo (già a Novembre troviamo addobbi nei centri commerciali) per poi abbandonarci in fretta e furia passate le feste. Esiste invece una data precisa in cui deve essere smontato. Secondo la tradizione cattolica, il presepe deve essere tolto il giorno della Festa della Candelora, che cade il 2 Febbraio di ogni anno.
Arte del presepe: Tradizione vuole che il Presepio resti esposto ancora per lungo tempo, e sia disfatto il 2 febbraio, giorno in cui la Chiesa Cattolica celebra la Presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme. La Festa è popolarmente conosciuta come “Festa della Candelora”, perché in questo giorno si benedicono le candele simbolo di Cristo“luce per illuminare le genti”, come il Bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio. Anticamente nello smontare i Presepi si dava in questo giorno per l’ultima volta un bacio al Bambinello Gesù; infatti, la Festa della Candelora chiude il periodo delle celebrazioni Natalizie ed apre il cammino verso la Pasqua.
Obiettivamente blog: A Capodanno i presepi, soprattutto quelli baresi, vedono una novità nella scena della Natività: viene tolto dalla grotta il piccolo Bambino Gesù in fasce; e al suo posto viene collocato il Bambino della Strenna, che è un Gesù ormai grandicello, con una tunica lunga seguendo -dicono gli storici- la tradizione bizantina. Poi, all’ Epifania, il Bambino della Strenna viene di nuovo messo da parte e riprende il suo posto, nella mangiatoia, Gesù in fasce, in attesa dei re Magi che gli devono portare oro ,incenso e mirra. Quel Bambino della Strenna era una volta particolarmente atteso perché era il Bambino appunto della strenna, un termine latino che sta per regali, doni: e quello era proprio il Gesù delle regalie. Alla fine di queste feste in molte case sopravvive la tradizione di togliere il presepe il 2 febbraio giorno della candelora con una cena a base di carne Ecco come si vive il periodo natalizio a Bari, soprattutto nella città antica dove i residenti custodiscono gelosamente queste tradizioni e li tramandano alle nuove generazioni.
Diceva Eduardo De Filippo al figlio, in Natale in casa Cupiello:” Vuoi fare il giovane moderno, che non ci piace il presepio… Il presepio è una cosa commovente che piace a tutti quanti”.
Zù71 su sito Gravidanzaonline: il 17 gennaio a sant’Antonio abate… in quella occasione, qui a sud per lo meno, si fa il “cippo” ovvero un falò dove si bruciano gli alberi secchi di natale e i presepi (perché in teoria bisognerebbe rifarlo nuovo l’anno dopo a cominciare dal giorno dei morti e finirlo per l’Immacolata…)
Portanapoli: Secondo la tradizione popolare il giorno della Candelora è l’ultimo giorno “utile” per smontare “o presebbio”.
A Pasca Epifania
tutt’e ffeste vanno via .
Risponne ‘a Cannelora :
No , ce stongo io ancora .
Altra data in cui l’operazione veniva eseguita era il 17 gennaio. Chi smontava il presepe in tale data, portava un pezzetto del sughero utilizzato per costruire “lo scoglio” (è così definito il paesaggio), a bruciare sul “fucarazzo” dedicato a S. Antonio. Il ricordo culinario del 2 febbraio e’ legato al migliaccio dolce, leccornia a base di uova, semola, latte e canditi. Oggi tutte queste tradizioni sono quasi del tutto perdute, rimangono nei racconti dei piu’ anziani e ne sono la memoria storica.
Agoravox: Un’usanza curiosa che rimane a Napoli, nello smontare il presepio appena dopo l’Epifania, resta l’ossatura in cartapesta, che non viene gettata via, ma conservata sino al 17 gennaio sera in cui viene bruciata tra le fiamme del Cippo di Sant’Antonio, affidando al fuoco l’augurio di poter costruire un nuovo presepio il prossimo Natale. Ancora una volta emerge la superstizione tra il sacro ed il profano, ma basta crederci.
Per la cronaca: abbiamo finito questa sera … Sant’Antonio aiutaci tu!!!!!
da Facebook, MI PIACE: Carmela Gallotti
@Rino e Alfredo: Quando ero piccolo avevo fatto il Presepe Pasquale. Andando in visita per presepi, spesso ci sono diorami che rappresentano anche l’ultima cena, la via Crucis, la morte e Resurrezione di Cristo (ad esempio presso la Chiesa di sant’Apollinare a Baggio. Per quanto riguarda lo smontaggio, comunque, noi ci atteniamo in genere alla tradizione napoletana e per il 17 gennaio s.Antonio, finiamo … Questa volta abbiamo impiegato molto più tempo e oggi ho sistemato anche le mensole e ora la sala è a regime normale … Ma mi manca ‘O Presebbio!!!!
Non mi ero mai chiesto quale fosse la data ufficiale nella quale si doveva smontare il Presepe! Eppure ora che mi ci hai fatto pensare una data deve pur esserci, intendo quella più certificata. Ho anch’io fatto delle ricerche e ho visto che l’origine risale a S.Francesco d’Assisi, che nel 1223, a Greccio, ricostruì la nascita di Gesù con persone viventi e animali veri. La prima rappresentazione a Napoli si colloca nel 1534, nella chiesetta di Santa Maria della “Stalletta”. Le date sono ufficiali: entro il giorno 8/12, per l’Immacolata, il Presepe deve essere allestito, al 6/1 per l’Epifania, si collocano i tre Re Magi. Rimane così esposto fino al 2/2, presentazione di Gesù al tempiuo di Gerusalemme (festa della Candelora), dopo di che si può disfare. Ovviamente ritengo che un piccolo Presepio, che occupa spazio ridotto nelle nostre case, possa essere tranquillamente tenuto così a lungo senza problemi. Un Presepio come quello dell’amico Frank, che riempie una bella porzione di soggiorno e che introduce anche alcuni disagi di tipo logistico, possa essere disfatto tranquillamente anche subito dopo l’Epifania, come ha giustamente fatto Frank. Sicuramente ogni anno è un’emozione lo smontaggio, immagino che sia doloroso e che dispiaccia non poco. Ci si consola, forse, pensando che l’anno prossimo sarà ricreato, ricostruito più bello ancora. Interessante l’idea dell’amico Rino, che propone un Presepe Pasquale riconvertendo l’attuale scena di Nascita in scena di Resurrezione. Ovviamente in questo caso non potresti utilizzare il soggiorno per parecchi mesi (col veto assoluto della dolce metà).
Da Gigino: A NAPOLI , SPECIALMENTE NELLE CHIESE, IL PRESEPE VENIVA TOLTO ALLA “CANDELORA”. HO NOTATO, PERO’, CHE QUEST’ANNO ALCUNE VOLTE GIA’ SI E’ PROVVEDUTO A SMANTELLARLO.
Visti i pareri contrastanti sulla demolizione ti consiglierei di inventarti una nuova scenografia: ” Il presepe Pasquale”. Lanceresti così una nuova tradizione tra i fautori del presepe per rappresentare la…. ” Resurrezione”….Tra il 2 febbraio e la Santa Pasqua ci sarebbe giusto il tempo di realizzare un altro presepe che ti consentirebbe di evitare la fatica, anche emotiva, della demolizione, di occupare il tempo inutilizzato come pensionato e di vivacizzare il “blog”. Non ultimo limiteresti le fatiche di S. Antonio che in questo periodo lavora come volontario nei Vigili del fuoco per spegnere i principi di incendio causati dai “fucarazzi”…Buon lavoro!
quando tiene ‘o tiempo!!!!!!
Quante notizie interessanti della nostra tradizione che non conoscevo!! Sei sempre una fonte inesauribile di storia e cultura. Grazie