Una giornata infinita …

La Giornata del ricordo per un qualcosa di talmente orrendo che non si può e non si deve dimenticare: questa Giornata deve durare infinitamente: gli uomini del futuro devono sapere e capire l’importanza dell’uguaglianza.

- Foto da internet -

Oggi ho provato una nuova emozione navigando nella rete: ho trovato la foto di un biglietto che accusava una dott.ssa Gentile di nascondere un ebreo. Avrei sofferto se la spia, l’accusatore, fosse stato un Gentile: in questo caso, invece, la sconosciuta signora milanese mi ha regalato un po’ di conforto in quelle che sono state sempre le mie convinzioni e quelle di mio padre sulla libertà. Una casualità, è vero, ma a volte esistono legami d’ideali ignoti.

- da internet: http://www.annefrankguide.net/it-IT/bronnenbank.asp?oid=3440

Il ricordo …           La canzone del bambino nel vento …

Qui di seguito, riporto una intensa poesia di Yehuda Amicai (1924-2000), considerato da molti il più grande poeta israeliano moderno.

Dopo Auschwitz non c’è teologia:
dai camini del Vaticano si leva fumo bianco,
segno che i cardinali hanno eletto il papa.
Dalle fornaci di Auschwitz si leva fumo nero,
segno che gli dei non hanno ancora deciso di eleggere
il popolo eletto.
Dopo Auschwitz non c’è teologia:
le cifre sugli avambracci dei prigionieri dello sterminio
sono i numeri telefonici di Dio
da cui non c’è risposta
e ora, a uno a uno, non sono più collegati.

Dopo Auschwitz c’è una nuova teologia:
gli ebrei morti nella Shoah
somigliano adesso al loro Dio
che non ha immagine corporea né corpo.
Essi non hanno immagine corporea né corpo.

3 pensieri su “Una giornata infinita …

  1. Anche io, Alfred, preferisco la versione di Nomadi … La voce solista mi entrò nel cuore e la canzone e la storia raccontata sono incredibili …

  2. Che cosa dire riguardo alla giornata della memoria? Forse un silenzio commosso può essere meglio di tante parole. Rimane lo sbalordimento di come uomini possano diventare belve verso altri uomini, proprio l’opposto di ciò che dovrebbe essere l’istinto primordiale di reciproco aiuto: vedo una persona in pericolo e cerco in tutti i modi di salvarla dalla morte. Di tanto in tanto guerre razziali compaiono in parti del mondo dove l’integrazione tra etnie diverse non è mai avvenuta, anzi, dove l’odio è alimentato nell’educazione impartita da padre in figlio, così che giovani si ritrovano ad odiare altri giovani perchè così è stato insegnato loro, ma non ne conoscono il motivo! Nel giorno della memoria si dovrebbe ricordare proprio per mai più ripetere le atrocità commesse, addirittura l’eliminazione di 6 milioni di persone! C’è proprio da pensare e ricordare, riflettere e operare per la pace. La canzone (mi piace particolarmente la versione dei Nomadi) del bambino nel vento, su Auschwitz, è una di quelle che suonavo e cantavo spesso in gioventù e che sono in grado di cantare e ricordare anche ora accompagnandomi con la chitarra, ricordando gli accordi e il testo. Sono poche quelle che ricordo a memoria, tutte le altre le ricordo solo con davanti il testo e lo spartito. Questo vuol dire che mi è entrata nella mente.

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