Piove. Piove. Piove. Essere rinchiusi in casa come orso in letargo è, per me, una sofferenza. Rimpiango le mie camminate, le mie osservazioni in giro, i profumi delle piante e dei fiori, il silenzio dei campi o il cinguettare degli uccelletti liberi. E libero di volare vorrei sempre essere … La mia cara consorte lo sa e, molto a malincuore, mi chiede cosa voglio fare. Facile: uno sguardo alla mia rubrica e faccio le mie proposte, anche se la pioggia limita. L’idea giusta fu, la settimana scorsa, farci la Triennale-card che con 40 euro permette di vedere per un anno tutte le mostre … e allora andiamo lì.
Abbiamo visitato due mostre: “Quarant’anni d’arte contemporanea: Massimo Minini 1973-2013 da Lewitt a Cattelan” con opere che, a noi profani, sembrano strane, altre molto più comprensibili, come foto, quadri: abbiamo potuto fare qualche foto. Capiamo che un po’ per volta, comunque, stiamo “crescendo” nelle conoscenze. Non è mai troppo tardi.
L’altra mostra: “La sindrome dell’influenza” storia del design italiano attraverso le influenze e le contaminazioni con il design internazionale. Abbiamo potuto vedere mobili, oggetti, strumenti di uso quotidiano, sconosciuti o anche a noi familiari, creati da “geni” italiani da Aziende notissime. Una presentazione in stand molto articolata e coinvolgente. Qui nessuna possibilità di fare foto, anche se almeno una …
E la sera? Beh, lì avevamo comprato biglietti on line a 5 euro per vedere al Piccolo Teatro Mariangela Melato a Milano la commedia “Visita al padre” del tedesco contemporaneo Roland Schimmelpfennig, così difficile da pronunciare, ma conciso e veloce nel racconto, nei dialoghi che sembrano andare ognuno per direzione diversa e che confluiscono poi man mano nella storia che bravi attori ci rappresentano, tra movimenti continui nelle scene moderne e giochi di luci e suoni. La storia, un po’ troppo scontata: un figlio mai conosciuto arriva a casa del padre che vive tranquillo nel suo mondo circondato da moglie, figlie, una nipote e amiche di famiglia e si vendica a modo suo … Bella la sala di questo Teatro, figlio del più noto Piccolo, dove non eravamo mai stati.
Chiusura della giornata? A gustare una pizza “cavese”: bianca, con provola, salame e spolverata di crocché di patate sale e pepe …
NB: le foto dello spettacolo e del Teatro Melato sono tratte da internet.