In Triennale, visita alla mostra “Michael E. Smith / Ian Cheng”. Elementi risonanti e tematiche comuni tra i due artisti, molto diversi nel linguaggio espressivo ma che condividono un approccio visionario. Smith utilizza materiali poveri e industriali, Cheng disloca corpi fisici nello spazio virtuale … (E. Bonaspetti). Qui sotto, la foto di ciò che si è presentato ai nostri occhi:
Una meraviglia: spazi enormi, vuoti!?! Ma l’arte deve essere compresa, per cui, con molta attenzione, abbiamo scoperto guardando bene negli angoli, dietro i pilastri, ecc… e, se guardate tutte le foto, scoprirete come anche io sono diventato “artista” :
L’arte e gli artisti che cercano di esprimerla, sono per definizione un tantinello stravaganti. A questa stregua tutto è arte, anche la bella foto alle scarpe, come già segnalato dalla signora Amelia, indicandone anche la motivazione. Devo dire che apprezzo anche l’arte un po’ stana, le espressioni fantasiose e surreali. Quello che non condivido è il valore economico attribuito a queste eccentricità, le valutazioni stratosferiche di manufatti, di per se semplici se non addirittura elementari.
Integrarsi nell’arte…… per farne… parte !
Uh! Tal’ e qual’ a comm appennì io e pantaloni…
Grazie, Amelie … Ma quando possiamo averti al nostro fianco a curiosare di fronte a queste o altre opere???
Io non capisco niente di arte…..ma l’ultima opera fotografata è sicuramente la più espressiva perché rende bene l’idea di chi cammina molto per godere delle bellezze che la vita ti offre!!!!!