Il maltempo di questi giorni, con vittime e danni ingenti, ci ha fatto capire che fare distinzioni tra Nord e Sud non ha proprio senso. Dal Veneto alla Sicilia, infatti, campi, strade e case non sfuggono alla situazione economica del nostro Paese, che è molto critica. Non si può dar colpa alla natura di tutto ciò che succede. Bisogna ammettere che, pur essendo veri i cambiamenti climatici, la mancanza di fondi per la manutenzione e per l’attuazione di progetti sulla sicurezza moltiplica esponenzialmente le conseguenze. La colpa è anche dell’uomo, quindi. Ricordo che negli anni passati, quando la pioggia provocava buche nell’asfalto, i Comuni intervenivano abbastanza presto. Oggi, sarà per il patto di stabilità, sento Sindaci che, pur avendo soldi in cassa che hanno ben gestito, non possono spenderli per migliorare il bene pubblico. È facile piangere i morti e forse costa meno che prevenire: quest’idea terribile dovrebbe urgentemente cancellata dai nostri politici che, forse, hanno troppe distrazioni…
Pubblicata da METRO Tutte le edizioni il 5 novembre 2010
Riporto, perché mi aiuta, una parte del commento alla mia lettera che il giornalista Michele Fusco ha scritto a pag. 26 di Metro:
“Piangere i morti forse costa meno che prevenire. Ricorderò questa amare parole del sig. Gentile ogni volta che un politico mostrerà la sua faccia di circostanza di fronte ad un evento luttuoso … “
da Gianni: complimenti, hai dato voce a quello che noi pensiamo ad ogni funerale conseguenza di disgazie. Se ne fottono dei morti, è solo l’occasione per una passerella, ma sono agli sgoccioli. Passando ad altro: Adesso Draghi e la marcegaglia dicono quello che la cgil diceva un anno fa. Che ritardi accumuliamo solo per diffidenza verso chi non sta dalla tua parte anche se dice una cosa condivisibile.