Ciao, Massimino …

Ho aspettato oggi, Massimo, per darti un abbraccio. Ieri tanti, troppi, hanno scritto e parlato di te. Io aspettavo un momento più tranquillo, più nostro … Anche per non farti stancare. E il ricordo va agli Anni ’70, a Portici (NA), a quel piccolo Circolo Cardano che per un certo periodo ha visto te, Lello ed Enzo “I Cab-inetti” alternarvi sulla pedana con “I Più e Meno”, il gruppo formato da me e i miei amici …

da internet

In quelle serate ci osservavamo:  Voi rappresentavate la comicità spensierata e popolare, noi guardavamo al sociale e facevamo un “Cab -Leggero”, da Teatro Cronaca … Non dimenticherò mai i tuoi soliloqui nella lingua che era anche la mia, il napoletano, ma che riuscivi a personalizzare con arte naturale,  col tuo pallido visino e i gesti delle mani e di quell’esile corpo …  Conservo un ricordo prezioso, per me: il bigliettino da visita del vostro “manager”, un vetraio di San Giorgio a Cremano che mi chiese di “scrivere” per voi se avessi deciso di lasciare i miei amici. Tu, però, sai che dalle nostre parti l’amicizia è qualcosa di indissolubile, spesso più del matrimonio e rifiutai l’allettante proposta perché si capiva già allora che avresti fatto un salto verso il pubblico nazionale e oltre i confini … L’umiltà e la tua tranquillità erano un esempio e le prove che facevi erano lezioni per noi tutti. Tu e gli altri ve ne andaste a Roma, cambiaste il nome del gruppo in “La Smorfia” e arrivaste in TV: si aprirono le porte … Noi tornammo a fare gli studenti universitari e rimanemmo con la passione di scriverci spettacoli, recitarne qualcuno nelle pause post-esami e rimanere col sogno di un mondo che vedevamo lontano. E lontano arrivai: a Milano, per lavoro. Si sciolsero “I Più e Meno” ma non i ricordi bellissimi e, tra quelli, ci sei tu. CIAO !!! 

foto personale

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 qui “Un pensionato da salvare”

14 pensieri su “Ciao, Massimino …

  1. Massimo Troisi è stato un grande! Generalmente si diventa grandi dopo morti, ma lui lo era anche da vivo. La sua gentilezza nel recitare mi piaceva e mi piace ancora, come se non volesse mai offendere nessuno, anche se aveva ricevuto uno sgarbo. In genere il dialetto napoletano viene recitato nelle commedie (tipo quelle di De Filippo) con toni di voce che tendono verso l’alto, come a gridare, accentuando con la mimica e scandendo bene le parole. Massimo recitava quasi mangiandosi le finali, ma era chiarissimo quello che diceva, sapeva parlare con tutto il corpo, non solo con la voce. La battuta che ricordo di lui era quella che non bisogna mai lamentarsi perchè c’è sempre qualcuno che sta peggio di te, qualcuno dietro di te, ma lui si voltò e non vedendo nessuno disse: possibile che sono proprio l’ultimo? Ovviamente questa è solamente la mia impressione, potrei non essere condiviso e mi rendo conto che molti degli amici di blog sono dei luminari in fatto di napoletanità, in caso non fossero d’accordo mi perdonino, anche perchè come ha detto giustamente l’amico Carlo: occorre anche rispettare il pensiero altrui.

  2. Ti meraviglierai: sono d’accordo col grande Mieli. Ma che c’azzecca, ripeto???? Ci sono stati anche grandi napoletani che ad esempio Antonio Ghirelli nel 1980 hanno realisticamente constatato che Napoli era in condizioni estreme e diceva “PER NAPOLI BISOGNA LOTTARE SUBITO”: cosa è stato fatto? Lo stesso Ghirelli diceva il 7 ottobre dello stesso anno: “PER ESSERE DI NAPOLI, NON OCCORRE TORNARCI” a conferma del fatto che chi sta lontano si accorge meglio dei problemi senza condizionamenti e quindi può aiutare a risolverli … infine “L’unico luogo che forse potrei scambiare con Napoli è Milano, l’altra grande metropoli italiana”(Toni Servillo).
    Comunque, se intravedi una guerra Nord – Sud o viceversa (non bastano quelle che ci sono?) richiama a Napoli tutti noi Napoletani sparsi nel mondo!

  3. Probabilmente se avessi messo, sul tuo blog, la scenetta di San Gennaro , non ti saresti posto il problema di cosa c’entra col ricordo di Massimo. Viceversa ho messo una intervista dello stesso Massimo e tu ti chiedi cosa c’entra.
    Devo dire che sono io che mi chiedo il perché della tua domanda.
    Per quanto mi riguarda ho voluto indicare che anche il grande Massimo era cosciente del razzismo che imperava ed impera ancora nei confronti del sud.
    A tal proposito anche un grande giornalista come Mieli lo ammette:

    http://m.youtube.com/watch?v=0X9hko04Ef0

    E mi piacerebbe conoscere il tuo pensiero in proposito

  4. Come al solito, cadiamo in un loop: io non ho detto s e sono o no d’accordo. Ti ho chiesto solo cosa c’entra il tuo post con il mio ricordo di Massimo. Per quanto riguarda l’ultimo rigo: giusto.

  5. Caro Franco guardati il video di Massimo Troisi nel quale dice le cose che ho riportato nel post precedente, se non ti piacciono prenditela con lui:

    https://www.youtube.com/watch?v=JuTDVo5vLr0&feature=youtu.be&t=6m33s

    per il resto, francamente le tue lezioni di giornalismo non mi interessano. Io non mi picco ne di essere giornalista ne di essere imparziale, ma non ho ancora trovato alcun giornalista imparziale , freddo e senza preconcetti e mi meraviglio che tu creda a questi principi : sono solo teorie astratte.
    Solo un fatto, rilevo: le mie esternazioni non ti piacciono, e tuttavia occorre anche rispettare il pensiero altrui.

  6. Per farsi capire occorre essere chiari, coerenti con l’argomento e sempre con se stessi, non ondivaghi, il più possibile osservatori imparziali verso i fatti e senza pregiudizi, freddi nelle analisi, rigorosamente logici e matematici oltre che indipendenti da politica e lobby varie e senza influenze esterne climatiche o geografiche. Il giornalismo anglosassone ha per base questi principi e il pubblico apprezza. Se non si è giornalisti, ci sono corsi di comunicazione a buon prezzo, forse anche alle Uniter e, se proprio va male, consiglio di seguire i discorsi del Premier Renzi e dell’ex Premier Berlusconi: sono il “Massimo”! Detto ciò, mi faccio anche una risata: mi manca il Cabaret!

  7. a Carlo: non capisco cosa c’entri questo tuo rigurgito Nord- Sud- Sud -Nord con la commemorazione di un amico e di un’artista universalmente riconosciuto … Bah!

  8. da Gigi via mail: NON MI RICORDAVO DEL BIGLIETTINO DA VISITA, MENTRE MI RAMMENTAVO DI AVER VISTO TROISI… STO DIVENTANDO VECCHIO.

  9. da Gianni, via mail: nei giorni della commemorazione del grande massimo sono in viaggio a stoccolma ed ieri sono stato a visitare la tomba della grande greta garbo. due miti una unica grandissima emozione

  10. Da un post su FB:’ preferisco ricordare Massimo la sera del 17 maggio 1987, quando andò in onda su Rai Uno, in diretta da Napoli, uno show celebrativo del primo scudetto azzurro. Con una delle sue formidabili gag; una falsa intervista di Gianni Minà culminata con uno sferzante sfogo mascherato con brillantissima ironia. Il giornalista piemontese gli ricordò: «Al Nord sono comparsi striscioni del tipo “siete i campioni del Nord-Africa”. L’Unità d’Italia non è mai avvenuta!». Il compianto attore rispose: “È invidia che chi vince si deve portare dietro. Io intanto, sinceramente, preferisco essere un campione del Nord-Africa piuttosto che mettermi a fare striscioni da Sud-Africa» (guarda il video)

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