Punti fermi, addio

Ho perso delle certezze. Mi avevano detto che dovevo usare piatti, bicchierini per il caffè di plastica e di usare i sacchetti di plastica per la spazzatura: la plastica inquina per decenni. Mi avevano detto che le catene per neve a Milano sarebbero state obbligatorie dal 15 novembre: le ho comprato, ma non si è fatto più niente. Mi avevano detto di sostituire tutte le lampade ad incandescenza e sostituirle con quelle a risparmio energetico che durano molto di più: in sei mesi ne ho sostituite quattro, in 30 anni ne avevo sostituite, di quelle vecchie, solo sei. Mi avevano detto che il digitale terrestre mi avrebbe dato più canali: ho cambiato televisore che era già integrato e ne vedo meno. Mi avevano detto usare sapone liquido: inquina molto e bisogna tornare alle saponette. Mi avevano detto di leggere molto: per fare la carta abbattono alberi e poi diventa rifiuto. Mi avevano detto di differenziare la monnezza: poi i camion di raccolta mettono tutto insieme. Mi avevano detto di cambiare l’auto da Euro 1 a 2, poi a 3 e poi a 4: pare che anche gli Euro 5 inquinano e allora devo usare i mezzi pubblici. Mi avevano detto che i treni sarebbero stati puliti e puntuali: tutto uguale, ma aumenteranno i prezzi dal prossimo mese. Mi avevano detto di essere onesto: non vedo onesti che ci gestiscono e nemmeno tanti intorno a me. Mi avevano detto di rispettare gli anziani, i disabili: non vedo l’attenzione. Mi avevano detto di fare seriamente il proprio lavoro e con dedizione: mi hanno costretto in pensione con ancora tanta forza, voglia e fantasia. Mi avevano detto di andare in pensione a 65 anni per non gravare sull’INPS: ora non gravo più sul datore di lavoro perché si è vecchi a 50 anni e l’INPS nemmeno pensa ai giovani precari. Mi avevano detto di seguire Marx per la democrazia sociale e Dio per il futuro: ora so che i comunisti  mangiano i bambini e Dio spesso si distrae.

(Pubblicata da La Repubblica il 9 e dal Corriere della Sera il 17 dicembre 2010)

8 pensieri su “Punti fermi, addio

  1. Il problema è che ci prendono per i fondelli e noi non possiamo parare tutti i colpi che ci tirano … Pensa alle lampade a basso consumo: quanto riapermi veramente dopo averle sostituite? Ti è diminuita la bolletta utilizzando gli elettrodomestici di sera e la mattina prima delle otto? Il riciclo della monnezza avviene correttamente dopo che in casa siamo costretti a usare otto contenitori: normale, plastica, carta, vetro, umido, pile, medicinali, olio usato per fritti, etc etc? Non ci salviamo più …

  2. Non credo che poche, banali e condivisibili regole di civile convivenza, come ad esempio rispettare il codice della strada possano, da sole, qualificare come onesta una persona: occorre ben altro. Probabilmente il sig. Callisto della Parmalat era rispettoso delle regole, ma in quanto ad onestà …. non so. Per quanto riguarda le catene da neve conosco persone che non possono spendere quella cifra, ma sono molto più oneste di tanti ladri pubblici e privati. Occorrerebbe valutare se nel provvedimento della provincia di Milano non si nascondano interessi di qualche personaggio politico molto ….. onesto. Rispettare le regole è fondamentale, ma alcune di esse vanno comunque valutate con spirito critico, altrimenti si diventa ……. sudditi.

  3. Che ci vogliono le catene quando nevica, l’Assessore ha ragione, non ne ha quando impone e peggio quando revoca, dopo che sono stati spesi milioni di euro in Provincia di Milano e altre della Lombardia che si erano allineate …

  4. Leggendo le tue riflessioni abbiamo la conferma che almeno una persona onesta, rispettosa degli altri e osservante delle regole esiste. In questo modo non ci sentiamo più soli, accomunati in questa voglia di miglioramento.
    L’obiettivo è raggiunto quando, anche se siamo completamente soli, mentre guidiamo su una strada in qualsiasi posto, non buttiamo la carta della caramella dal finestrino, guidiamo comunque con la prudenza che useremmo se ci fosse traffico, ci fermiamo al semaforo rosso e ripartiamo al verde, rallentiamo in un centro abitato, anche se non c’è nessuno che ci veda, perchè è la nostra coscienza civile che ci vede ed è ad essa che dobbiamo rendere conto.

  5. caro Franco,

    la vita va presa per quello che è: mai credere troppo a quello che ti dicono. Per le catene poi sei stato troppo ligio al dovere: la vita al nord ha modificato la tua napoletanità (ma forse anche la mia, anche se ….. mi sto riprendendo), occorreva attendere gli eventi prima di agire.

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