3 pensieri su “Il Milanapoletano 16: giorno del giudizio

  1. Caro Frank, a volte mi piace pensare che i problemi possano essere risolti con una metodologia, applicando cioè un metodo. In effetti hai ragione nel dire che purtroppo le variabili in gioco sono molte, più del necessario, ci sono interessi, giochi di potere, manovre per costringere a fare quello che “U Barone” vuole, ed assistiamo così alla disperazione della povera gente costretta a convivere con i rifiuti e le sue puzze. E’ però difficile assistere a ciò, come italiani, ed accettare che non si possa fare nulla!

  2. Caro Alfred, sarebbe bello applicare i principi della Qualità alla vita reale e ciò che suggerisci dovrebbe essere una prassi in Paesi civili e moderni. Ma gli interessi in gioco sono tanti e tutto diventa difficile, tanto da rendere quelle belle teorie, solo utopia … A presto.

  3. Sono stato in Trentino Alto Adige, precisamente nella zona di Bolzano per trascorrere quattro giorni di relax, mercatini natalizi e passeggiate tra la natura e le cittadine del Sud Tirolo. Nonostante le moltitudini di persone in giro, non ricordo di aver visto nessun sacchetto di spazzatura, nessuna cartaccia per terra, nessun residuo di pattume accantonato in un angolo, con la speranza che svanisca per qualche miracolosa reazione chimica che lo faccia trasformare in aria o acqua pura. Ricordo poi che in Azienda c’era il reparto, il centro, l’area migliore, che otteneva i migliori risultati, la famosa “Best in class”, dalla quale gli altri potevano copiare processi e metodi per ottenere a loro volta miglioramenti. Mi chiedo se non è possibile applicare anche al problema della pattumiera in Campania questo processo di copiatura, ad esempio dal Trentino, cominciare applicando gradualmente i processi che, sicuramente, daranno risultati certi. Non è mai troppo tardi, fiducia si o fiducia no.

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