Sono Pensionato e non ci sto!

Le voci di questi giorni , che insinuano da parte del Governo un taglio sulle pensioni o un ricalcolo con il metodo contributivo, mi trovano molto arrabbiato. Capisco la crisi e la necessità di tagli, ma non bisogna toccare le pensioni medio basse e nemmeno i diritti acquisiti. Questo dei diritti deve essere un “Comandamento” per i vari Governi: non si può, da un giorno all’ altro, cambiare status raggiunto con sacrifici, rinviare o ridurre le liquidazioni, spostare all’ improvviso la data di pensionamento, uccidendo, si, “uccidendo” i sogni di chi ha lavorato una vita e aspetta di poterli realizzare. Io ormai sono anziano, ma ricordo come mio padre con la liquidazione e altri risparmi sudati, lavorando con impegno e pagando le tasse da Cittadino onesto, riuscì a comprare un piccolo appartamento bilocale in cui, per anni, abbiamo vissuto in quattro … Ma riuscì a concretizzare nel bene le sue rinunce di tempo e di contatto continuo con la famiglia. Oggi non è così. Bisogna creare lavoro ai giovani, facendo investimenti nelle aree che per noi potrebbero essere come il petrolio per gli arabi: il turismo, il design, il food, le nuove tecnologie e servizi, la fantasia e la qualità. Noi Pensionati veniamo descritti come “immobili”, come “aggravio di spese”, oggetti da “rottamare” … Senza far guerre tra poveri, e senza generalizzare, perché ci sono grandi eccezioni, i giovani cosa fanno? La maggior parte è disoccupata, ma in Italia, a differenza di altri Paesi, non ho visto “Indignati”. Quelli della mia età hanno fatto errori, tanti, ma almeno avevamo un ideale e il coraggio di dire ciò che pensavamo e che volevamo. Molti di questi giovani sembrano rinunciatari, aspettano un lavoro che non c’è, senza il coraggio di  intraprendere  e proporre progetti, anche innovativi. Non sembrano disponibili a fare lavori più umili o faticosi, a fare la “gavetta”: sento di imprese che non trovano risposte alle loro offerte. Aspettano che quelli che il Governo vuol colpire, i Pensionati, li continuino a sostenere per sempre: ma la Natura impone una fine … Conosco decine di giovani disoccupati, figli di amici o parenti, che hanno l’auto, vestono bene, non rinunciano all’ happy hour serale e alle vacanze. Come pagano? Qualche genitore mi ha detto che se non passa ai figli la paga mensile, c’è il rischio che vadano a rubare o a spacciare … perché “bisogna pur mangiare!” Ridurre la pensione a molti genitori significa creare una massa di giovani alla deriva, senza motivazioni e ideali. Ecco perché non ci sto, cari Governi presente e futuri: il problema deve essere risolto dalla testa, senza dispetti politici, senza vantaggi di caste e di mafie. C’è crisi? Quando a casa non si arriva a metà mese, padri e madri di famiglia cominciano a studiare come ridurre le spese, spesso rinunciando per primi a qualche “sfizio” o “necessità”, ma ci pensano con serietà e impegno, senza i bla bla bla di tanti talk show che vediamo tutte le sere. Quasi tutto quello che abbiamo sentito, almeno negli ultimi venti anni, non è mai stato fatto sia da una parte che dall’ altra e ciò che è stato fatto, è risultato spesso sbagliato, pasticciato, rivisto e riformato: un vortice senza fine. Ma quando ci sarà un po’ di stabilità? Quando un po’ di chiarezza e semplicità nel pagare le tasse, nel rivolgersi a un Tribunale o, peggio, correre in Ospedale? Ci vuole serietà anche nel fare promesse. Ai miei figli non ho mai comprato un giocattolo se non potevo farlo e aspettavo il Natale per realizzare, se possibile il loro sogno: guai ad illuderli! Ecco: noi Italiani e Pensionati siamo stufi di essere illusi, stanchi di dover assistere psicologicamente e finanziariamente i nostri amati e, forse, viziati, giovani. Ci capita anche di fare i baby sitter, di fare la spesa, di fare le file e adempiere ai pagamenti di bollette. Noi abbiamo versato contributi, pagato tasse e balzelli vari sotto gli occhi allegri di chi evade e abbiamo diritto a stare più sereni. Non vediamo servizi, manutenzioni, realizzazioni nelle nostre belle città: sappiamo di un Patto di Stabilità che blocca tutto anche ai Comuni meritevoli, ma spesso è la burocrazia che blocca o la corruzione. Siamo sulla via del tramonto e ci vorremmo arrivare tranquillamente, senza inventarci, giorno dopo giorno, come sostituire lo Stato assente. Abbiamo sbagliato in passato, non vogliamo sbagliare più: i nostri giovani devono avere un futuro perché è un loro diritto, il Welfare deve provvedere e noi, Pensionati strapazzati, saremo lì, pronti ad intervenire, ma mai a “sopperire”.

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6 pensieri su “Sono Pensionato e non ci sto!

  1. Come non essere d’accordo con Frank, e con tutti Voi, noi che abbiamo pagato fino all’ultima lira o cent di tasse ora aiutiamo i figli come possiamo, aiutiamo la società in svariati modi, cerchiamo di essere buoni e onesti cittadini nonostante gli esempi che vengono dall’alto. Almeno non ci si tolga la dignità e l’integrità della nostra appena decente pensione.

  2. via mail da Mike: Carissimo, sono totalmente d’accordo con la tua lucida riflessione e spero che Renzi e non solo legga quanto da te riportato. Prima di mettere (meglio rimettere) mano alle ns. medie e sudate pensioni, il governo farebbe cosa saggia e giusta, come peraltro più volte asserito da Renzi quando era sindaco di FI, dimezzare gli stipendi dei politici (tutti) e dimezzare le pensioni d’oro, quelle superiori ai 7000 euro netti al mese e tagliare anche quelle che superano i 3500 euro netti al mese. Ma temo che questi figli di ….. metteranno mano anche alle ns. modeste pensioni guadagnate con mille sacrifici!!!

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